Traccia 64.

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"Che cazzo hai fatto?" mi dice lui, quasi urlando.
A quel tocco delle sue mani con le mie mi allontano leggermente con la testa che mi gira, dal continuo sangue che esce dalla mia mano.
"Niente" sussurro io, sedendomi sopra il water chiuso, con una mano che teneva chiusa l'altra, bagnata con acqua sporca di sangue.
"Alzati che bisogna curarla" dice lui, prendendomi dalle mani. Senza farmelo ripetere, seguo il ragazzo fino alla cucina.
"Siediti" dice lui, nel mentre che si avvia nello sgabuzzino per prendere il kit del pronto soccorso. Mi siedo nel tavolo , con la sedia rivolta al divano con la testa rivolta in basso , subito dopo vengo raggiunta da Christian che appoggia tutto il materiale sopra il tavolo per poi spostare la sedia difronte a me. Si siede con le ginocchia che sfioravano le mie e lo sguardo rivolto verso la mia mano. Senza dire niente, nel silenzio che pervadeva tutta la casetta con solo noi due all'interno, mi prende delicatamente la mano, per percorre con le dite tutto il taglio che mi ero fatta, che percorreva la distanza tra due nocche. Dalla superficie del tavolo prende un batuffolo di cotone con disinfettante e appoggiarlo delicatamente nella ferita sporca, provocando in me un leggero dolore, che cerco di nascondere chiudendo gli occhi. Con tutti i batuffoli sporchi di sangue, poi prende delle bande per avvolgerle intorno alla mia mano, rimanendo per vari minuti con la sua mano che accarezzava la mia. A quel tocco rimango con la faccia per terra, con gli occhi chiusi, a non sentire assolutamente nulla ma godermi solo il suo tocco, che da almeno un paio di giorni non sentivo. Dopo una manciata di secondi, si alza di scatto per buttare tutto quello utilizzato per curarmi la mano.
"Aspetta Christian" dico io, appoggiando la mano nel suo braccio. A quel tocco però lui non si distacca ma rimane fermo, tanto da farmi alzare e andare difronte a lui, per avvicinare il viso al mio.
"Ti prego, non continuiamo così" dico io, in un sussurro avvicinando le mie labbra alle sue. E per la seconda volta non si allontana, non distacca il mio viso dal suo, ma rimane con gli occhi chiusi con il braccio che sfiorava leggermente il mio.
"Non riesco Benedetta" sussurra lui, sulle mie labbra per poi staccarsi e andare verso camera sua.

Con le cuffie nelle orecchie, coricata nel mio letto sento rimbombare in tutta la casetta la voce di Claudia.
"Christian, vai nelle gradinate che ti vuole Maria dallo studio"
Mi alzo lentamente, con ancora la mano che pulsa dal dolore per andare verso la cucina e nascondermi dietro uno dei pilastri a vedere cosa succedeva.
Christian difronte al televisore, aspettava la voce della conduttrice che non tardava ad arrivare.
"Ciao Christian. Come stai?" domanda Maria sl ragazzo che in questi giorni stava poco bene a causa di un leggero mal di gola.
"Ciao Maria, sto bene grazie" risponde lui, accennando un piccolo sorriso imbarazzato, a causa di tutto il pubblico che si vedeva dal televisore difronte a lui.
"Guardiamo un filmato che riguarda te e il tuo migliore amico". A quelle parole tutto il pubblico impazzisce per poi mostrare a tutti quanti varie immagini di loro due, a partire da cantare una canzone al brindare insieme con il succo e aiutarsi a vicenda. Alla fine del video tutti e due i compagni ridono, imbarazzati dal pubblico che urlava ancora di più.
"Torna a posto Mattia, ciao Christian" saluta la conduttrice prima di chiudere il collegamento con lui. Ancora prima che lui potesse notare la mia presenza mi dirigo in cucina per farmi un tè, fin quando non noto la sua figura sedersi nel cucinotto difronte a me, con lo sguardo verso il tavolo perfettamente pulito.
"Seriamente non sai se mi ami?" domanda lui, in sussurro, distruggendosi le unghie delle mani.
A quella domanda dal pentolino pieno d'acqua, alzo lo sguardo verso lui, che non accennava a guardarmi.
"Non ho mai amato nessun ragazzo, non so cosa significhi" dico io, appoggiando le mani sul tavolo con anche il mio sguardo verso il tavolo della cucina.
"Te lo senti Benedetta, te lo senti e basta" dice lui, guardandomi negli occhi con una lacrima che usciva e piano piano cadeva nella sua guancia, contornata da tante lentiggini.
"È che sono così tante le cose che vorrei dire ma non so da dove iniziare" sussurro, appoggiando la schiena nel cucinotto, affianco ancora la pentola che bolla. In mezzo alla stanza, con nessuno intorno, solo noi due in silenzio con il solo rumore dell'acqua che bolle.
"Vieni al piano?" domando al ragazzo.
Spengo il fornello per arrivare nel piano e posizionarmi per poi girare lo sguardo verso la cucina vedendo la sua figura avvicinarmi e rimanere fermo difronte allo strumento.
"Siediti, ti prego" sussurro io, come se fosse una supplica. Senza farselo ripetere, si siede affianco a me, facendo sfiorare la sua coscia alla mia. Metto le mani sui tasti del piano, con la speranza di riuscire a dire quello che provo per lui con la canzone che inizio a cantare e suonare contemporaneamente.

Con le mani ancora appoggiate sui tasti che premevano sull'ultima melodia della canzone, giro lo sguardo verso di lui, che ancora prima mi stava guardando. Rimaniamo a guardarci dentro gli occhi, fin quando io non mi avvicino ulteriormente incastrando la mia mano nei capelli. Alterno i miei occhi ai suoi occhi e poi alle sue labbra, come per chiedergli l'accesso, il consenso a quello che volessi fare. E dopo svariati giorni nei suoi occhi traspare non più rabbia, così da avvicinare le sue labbra finalmente alle mie. Con la mancanza da ambedue le parti, prende la mia testa per farla avvicinare ulteriormente al suo viso, per baciarmi più intensamente con le sue labbra che non si staccavano dalle mie e le mani che percorrevano tutta la mia schiena.
"Non riesco" sussurra lui nelle mie labbra, con il sapore delle sue gocce che cadevano sopra entrambe le nostre labbra.
"Non riesco" dice lui con la voce che tremava e il corpo che si allontanava sempre di più da me.
"Ti prego Christian" dico io, tenendolo dal un braccio. Ma a quella presa lui si allontanò definitivamente, camminando a passo spedito verso la sua camera e io ancora ferma nel pianoforte.

Tracce.Where stories live. Discover now