Traccia 95.

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"Come sono andato?" mi domanda Lentiggine, una volta finita esibita l'esibizione sui tacchi durante la prova generale.
"Bravissimo" dico io, alzandomi dalla sedia per aiutarlo a sistemare i suoi abiti.
"Benedetta, scendi" mi avverte una voce.
"Buona fortuna" mi dice lui avanzando verso di me per lasciarmi un bacio fior di labbra.
Scendo velocemente per posizionarmi al centro dello studio seduta in quella sedia nera.
Una volta finita l'esibizione con gli occhi rivolti difronte a me, vengo travolta dall' applauso di Lentiggine, uno dei pochi rimasti nello studio.
"Benedetta, vieni un secondo" mi avverte Antonella seduta in una delle postazioni dei tre professori di canto.
"Andava bene?" domando io, togliendomi dalle orecchie gli auricolari.
"Si. Non hai chiuso neanche per un secondo gli occhi, sono contenta" mi dice con un sorriso che si intravedeva dalla mascherina bianca.
"Proviamo anche l'inedito Girasole"
"Va bene" dico io ritornando al centro dello studio in cui era sparita la sedia nera.
Inizio a cantare, risentendomi nuovamente libera camminando per tutto lo studio e girandomi varie volte verso Lentiggine, con un viso sorridente e spesso imbarazzato.
"Va bene, abbiamo finito con le prove generali. Potete tornare in casetta" ci avverte una ragazza della produzione. Rimetto apposto il microfono nel contenitore trasparente per prendere il mio marsupio insieme a tutti i fogli dei brani.
"Andiamo?" mi domanda Lentiggine avanzando verso di me la mano. Con un sorriso mi dirigo a passo svelto verso di lui per poi prendere la mano e dirigerci insieme verso la casetta.
"Vai a passo lento" dico al ragazzo, che si gira verso di me con faccia confuso per poi vedere i nostri compagni ormai lontani quasi vicini alla casetta.
"Che c'è?" domanda lui, mettendomi difronte a me, con le nostre mani intrecciate.
"Volevo stare da sola con te" dico io, avvicinandomi verso di lui.
"So che domani sarà un puntata difficile per tutte e due ma io sono più che sicura che tu vincerai e stanotte non sarà l'unica notte che passeremo insieme" dico io guardandolo negli occhi e stringendo la sua mano nella mia. Dallo sguardo verso le nostre mani incrocio nuovamente i suoi occhi che si fanno sempre più lucidi.
Senza dire nulla mi avvicino a lui per abbracciarlo forte a me sentendo come mi prende leggermente in braccio facendomi sentire l'aria sotto i piedi.
Mi avvicino al suo viso per appoggiare le mie labbra alle sue dolcemente per accarezzare delicatamente le punte dei sui capelli neri.
"Andiamo a cenare?" mi domanda lui, tenendomi dai fianchi.
"Andiamo" dico io per baciarlo a stampo e correre insieme a lui nella casetta.
"Dove eravate?" ci domanda Luigi una volta entrati dal cancello staccando le nostre mani intrecciate.
"In studio insieme a te a fare le prove generali" dico io, togliendomi le air force ed entrando subito dopo insieme al ragazzo.
"Vado a farmi la doccia" mi avverte lui, dandomi una carezza nel braccio e scappando nella stanza verde.
Giro lo sguardo verso la cucina per vedere come era rimasta della pasta al tonno, prendo così un piatto per riempirlo di pasta e andare nel tavolo insieme alle ragazze a cenare e scherzare tra di noi.

"Vado da Nicol, che è un po' giù" mi avverte Rea spegnendo la sigaretta, lasciarmi un bacio nella guancia ed entrare dalla porta del secondo giardino.
"Buonanotte" dico io, guardando la ragazza entrare nella porta del giardino e lasciarmi sola nel divano rosso con il cielo che ormai era nero e si intravedeva solo grazie alla luce della casa.
"Hai cenato?" mi domanda una voce alle mie spalle. Giro lo sguardo per vedere la figura di Lentiggine entrare nel giardino con i capelli leggermente umidi dalla doccia.
"Si, ho mangiato con le altre. Tu?" domando io spostandomi leggermente per fargli spazio, che si siede subito dopo.
"Si, con Mattia" dice lui, appoggiando la testa nel mio petto e circondare i miei fianchi.
"Posso chiederti una cosa?" mi domanda lui vedendo la mia faccia che stava sbadigliando dalla stanchezza delle prove.
"Si"
"Quando stavi cantando e avevi gli occhi puntati verso Antonella, stavi pensando a qualcosa in particolare?" mi domanda lui ritornando a guardarmi negli occhi.
"Si. A te" sussurro io spostando lo sguardo verso il cielo.
"Perché a me?"
"È difficile da spiegare"
"Puoi riuscirci con me. Lo so che ti viene difficile spiegarti e aprirti con le persone, sai che con me puoi farlo" dice lui alzandosi dal mio petto e mettendosi seduto difronte a me.
"Non riesco, Christian. È difficile, potresti fraintendere" dico io alzando lo sguardo verso di lui.
"Lo sento quello che vuoi dirmi"
"Non ti basta questo?"
"Si" dice lui, avvicinandosi in un secondo per baciarmi sulle labbra. Con la musica che subito si accendeva nella mia testa, attacco le mie mani nel suo collo per avvicinarlo ulteriormente a me. A quel mio gesto mi prende delicatamente dalla maglietta per buttarmi sopra di lui nel mentre che aveva appoggiato la schiena sul divano rosso.
"Lo sento anche ora" sussurra lui nelle mie labbra per poi baciarle con foga, alzando delicatamente la mia maglietta per appoggiare la sua mano calda su di essa. Mi sposta leggermente i capelli in una spalla per baciarla e infilare la mano del tutto nella maglietta per farla arrivare al collo che tiene fermo per baciarmi. Con le sue labbra ancora sulle mie mi alzo dal divano seguita da lui per poi aprire la porta dello sgabuzzino e chiuderla con difficoltà a chiave.
"Sei sicura?" mi domanda lui, con la mano ancora sulla maniglia della porta.
"Si" dico io per poi, senza lasciargli il tempo di parlare, baciarlo sulle labbra con le mani nascoste sotto la sua maglietta bianca. Dalle labbra scendo alla sua guancia, alla sua mascella e al suo collo caldissimo e infine alle spalle ancora coperte dal tessuto. Le mie mani dai suoi capelli scendono ai bordi della maglietta che prendo per alzarla e toglierla definitivamente e buttarla in un angolo della stanza. Mi fa girare lentamente e sbattere contro la parete del muro dello sgabuzzino con il suo viso che scendeva dal mio viso, al mio collo che bacia lentamente, provocando in me un sussulto di piacere. Le sue mani dai miei capelli lunghi scendono nei miei fianchi che stringe leggermente per toccarmi lentamente la pancia nuda. Con lo sguardo rivolto me, alza leggermente la maglia dello stesso medesimo colore per toglierla dal mio corpo e rimanendo in top nero. Guardandomi negli occhi mi ribacia facendo incontrare la sua lingua con la mia, e le mie mani che stringono forte i suoi capelli e le sue mani che accarezzano le mie cosce fasciate da un pantalone oversize. Entrambi scendiamo per terra con il mio corpo rinchiuso sotto il suo, il quale passa a baciarmi nei capelli per arrivare al mio orecchio per mordicchia leggermente, provocando in me un piacere. Passa alle mie spalle che solletica con il naso e le labbra andando in mezzo al seno e scendere nella mia pancia a cui lascia diversi baci soffici. A quel tocco mi alzo leggermente per baciarlo con foga e spostare il suo corpo sotto il mio. Mettendomi a cavalcioni su di lui, avvicino il mio viso al suo baciandolo intensamente sentendo le sue mani stringere leggermente la mia schiena. Dalle sue labbra scendo verso la mascella al collo che bacio infinite volte per arrivare al suo orecchio caldo come tutto il suo corpo. Lo incastro nelle mie labbra per poi baciare delicatamente il suo lobo, sentendo il suo respiro forte nei mie capelli. Al suo corpo mi abbandono completamente sopra di esso per appoggiare la mia testa spettinata sul suo petto e sentendo il suo tocco nei miei capelli, per poi sentire i miei occhi chiudersi leggermente e vedere il buio.

Tracce.Where stories live. Discover now