Capitolo 8 "Spiaggia"

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Durante la notte il silenzio regnava, si poteva udire qualche sospiro e un lieve russare provenire dalle diverse camere.
All'improvviso un tonfo nel bel mezzo della notte, qualcosa o qualcuno era caduto.
Quel rumore svegliò solo Yoongi,perché lui sapeva già chi era l'artefice di quel tonfo.
Infatti andò subito in camera di Jimin.
La scena che si trovò fu esilarante.
Jimin in boxer seduto sul pavimento con la schiena appoggiata al materasso, testa piegata di lato e bocca aperta mentre continuava a dormire.
Ritornò in camera sua per prendere il telefono, doveva immortale quella scena, quella foto gli sarebbe sicuramente tornata utile per un eventuale ricatto.
Scattata la foto si avvicinò lo afferrò e lo distese di nuovo sopra il letto.
Pazzesco non si era nemmeno svegliato, nessun cenno, anzi mentre lo stava posizionando meglio alzò il braccio e lo colpì in viso.
Trattenne le imprecazioni, in un modo o in un altro suo cugino riusciva sempre a colpirlo quando dormiva.

I primi raggi del sole entrarono dalle finestre svegliando lentamente i ragazzi, che pian piano scendevano in cucina per fare colazione.
Jin era già ai fornelli che stava preparando i pancakes mentre gli altri ragazzi sbadigliavano cercando di tenere gli occhi aperti.
Nam vedendo tutti molto assonnati decise di preparare il caffè notando che mancava uno all'appello.

"Jimin sta ancora dormendo?". Chiese Nam rivolto a Yoongi.

"Oh sì è un dormiglione peggio del sottoscritto". Disse facendo l'ennesimo sbadiglio.

"Che ti è successo al viso?". Chiese Tae notando una botta violacea sulla guancia.

"Ho avuto in incontro ravvicinato con la bestia di satana dormiente". Disse sorridendo massaggiandosi la guancia.

"Tu e Jimin avete fatto a botte ieri sera?". Chiese divertito Hobi.

"È lui che di notte fa chissà che sogni. Sognerà di lottare o chissà cosa". Disse ripensando al pugno e alla scena della notte precedente.

"Non capisco". Disse JK guardandolo confuso.

"Lascia stare, cose tra cugini". Disse ridendo.

Stava per chiedere altro ma il quel momento scese Jimin con una maglia larga e un paio di boxer.
Quella visione bloccò ogni parola di JK che osservava molto intensamente le gambe muscolose di psico.

"Buongiorno a tutti". Disse Jimin sfregandosi gli occhi per tentare di svegliarsi. Il suo risveglio era dovuto solo al profumo delizioso che era arrivato fino in camera sua.

"Buongiorno anche a te". Dissero tutti.

"Vieni qui a sederti che ci sono i pancakes e il caffè già a tavola". Disse Jin sorridendogli.

"Jin mi adotti?". Chiese dolcemente osservando quei meravigliosi pancakes.

"Ahahha possiamo parlarne". Disse ridendo per quella domanda.

Tutti si erano seduti a tavola gustandosi la colazione.

"Allora angioletto sei pronto per le sfide di oggi?". Disse JK rivolgendosi a Jimin mentre stava mandando giù un sorso di caffè.

"Io sono sempre pronto. Tu invece sei pronto a perdere?". Disse sorridendogli mentre si stava versando un po' di caffè nella tazza.

"Apprezzo questa tua sicurezza, renderà ancora più piacevole la mia vittoria". Disse puntandogli la forchetta a pochi centimetri dal viso.

"Oh biscottino, dovrò portare dei fazzoletti per asciugare le tue lacrime". Disse stuzzicandolo.

"Ma come fate a stuzzicarvi di prima mattina". Disse sbuffando divertito Nam.

"Dai, dobbiamo cambiarci per andare in spiaggia". Disse Hobi già al pieno delle sue energie.

"Non serve che portiate cibo o altro a pranzo rientriamo in casa per mangiare. Tanto la spiaggia è a pochi passi. Quindi costume,asciugamano e crema". Disse Jin.

"Jin io porto il frigo così possiamo tenere in fresco l'acqua". Disse Nam.

"Giusto, hai ragione". Disse Jin.

Andarono tutti a cambiarsi.

In spiaggia.
Avevano preso due ombrelloni vicini, senza sdrai.
Avevano semplicemente disteso i loro asciugamani vicini, chi all'ombra, chi al sole.
Jimin si tolse i pantaloncini corti che indossava e la maglia, restando in costume.
Un costume non aderente ma nemmeno molto largo, le sue forme erano ben evidenti.
Per colpa di quella vista due lupi stavano cercando di calmare i bollenti spiriti per quel corpo così ben strutturato e invitante.
Addominali e pettorali evidenziati, gambe e cosce muscolose e un ringonfiamento di dimensioni non indifferenti.
Un tatuaggio sotto le scapole "Nevermind", in stampatello molto elegante.
Ma appena gli diede le spalle la loro bocca si spalancò ulteriormente, un culo tondo e sodo, una pesca perfetta.
Lungo la spina dorsale una scritta in cinese che però non conoscevano il  significato.

"Jimin se vuoi posso spalmarti io la crema sulla schiena". Chiese Hobi con il tubetto di crema in mano e gli occhi languidi, pronti per toccare quella meraviglia.

"Oh grazie Hobi". Rispose Jimin distendendosi a pancia in giù sul suo asciugamano.

Hobi non perse tempo si sedette sopra alla sua favolosa pesca per poi versare un po' di crema sulla sua schiena.
Iniziò a massaggiare molto lentamente per potersi godere di più quel momento.
JK stava provando un odio per Hobi, si stava gustando un corpo che aveva già deciso che fosse di sua proprietà.
Hobi dovette alzarsi perché qualcosa tra le sue gambe si stava risvegliando e non voleva fare queste figure o avrebbe perso qualsiasi possibilità con Jimin.

"Smettila di fare la lucertola e iniziamo la prima sfida". Disse infastidito JK andando ad agitare il braccio di Jimin che si stava godendo il sole sapendo di avere gli occhi del tatuato addosso.

Jimin alzò il capo e si mise seduto a gambe incrociate sull'asciugamano rivolgendo il suo sguardo verso JK.

"Che sfida vuoi fare perdente?". Disse guardando il suo sguardo irritato trattenendo le risate.

"Andremmo in acqua e tratteremmo il respiro. Vince chi riesce a resistere più a lungo". Disse ghignando.

"Ok va bene". Disse alzandosi per poi affiancare il tatuato.

Iniziarono ad entrare in acqua cautamente per dare modo al corpo di abituarsi al cambio di temperatura.

Il Settimo (Jikook)Where stories live. Discover now