Capitolo 16 "Scusa"

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La notte di Jimin fu semplicemente un inferno, parole, insulti, ricordi, tutto questo mix aveva affollato la sua mente tormentando i suoi sogni, trasformandoli in veri e propri incubi.
Aprì gli occhi, voleva tentare di dormire, di rimanere a letto per tutta la mattinata ma sapeva che questo comportava a domande da parte degli altri inquilini, domande a cui non avrebbe mai risposto sinceramente.
Quindi fece un gran respiro e scese in soggiorno con due brutte occhiaie nere sugli occhi stanchi.

Erano tutti intenti a preparare la colazione, nessuno lo aveva svegliato per lasciarlo riposare visto che la sera prima stava male, almeno questo è quello che credevano.
Il suo non era un male fisico ma emotivo, ed è quello che non guarisce mai, non c'è una pastiglia o un cerotto che possa rendere sopportabile quel tipo di dolore.

"Ciao Jimin, come stai?". Chiese dolcemente Jin notando il suo arrivo.

"Insomma, non ho dormito molto". Disse gentilmente.

"Vuoi che ti prepari un thè caldo per il mal di pancia?". Chiese Hobi vedendo il suo viso stanco.

"No no grazie". Rispose facendo un lieve sorriso.

"Te la senti di venire in spiaggia?". Chiese Tae addentando un biscotto.

"Si vengo, ho bisogno dell'aria di mare". Disse

"Però devi mangiare qualcosa". Disse Yoongi comparendo alle spalle di Jimin appoggiando il suo braccio sulla sua spalla.

"Non ho molta fame". Disse guardando suo cugino.

"Qualcosina la devi mangiare, magari una fetta biscottata con la marmellata". Disse Nam preoccupato.

JK non aveva detto niente, era in un angolo della cucina in silenzio che stava bevendo il suo cappuccino con lo sguardo basso.
Jimin lo vide e si sentì tremendamente in colpa per aver rovinato la loro serata.
Tolse il braccio di suo cugino che capì le sue intenzioni e andò verso JK.

"Ehi, possiamo parlare?". Gli chiese dolcemente.
JK alzò il viso e annuì, gli faceva piacere che fosse andato lì da lui.

Prese JK per mano, un gesto che spiazzò il ragazzo facendolo arrossire lievemente. Andarono in camera di Jimin e lui chiuse successivamente la porta.

I ragazzi avevano capito che avevano bisogno di parlare privatamente quindi si sarebbero cambiati per andare in spiaggia dove dopo gli avrebbero aggiunti anche gli altri due ragazzi.

In camera di Jimin.

Si sedettero sul letto e c'era un pò di imbarazzo in entrambi, chiusi da soli in  camera creava una certa tensione.

"Volevo scusarmi con te. La serata mi è piaciuta molto". Disse Jimin guardando negli occhi JK con le guance tinte di rosso. Con quel ragazzo aveva difficoltà ad essere il solito strafottente o timido. Sembrava subentrasse una terza personalità un mix delle due cose con l'aggiunta di una buona dose di imbarazzo.

"Sembrava anche a me che ti fosse piaciuta la serata ma quando siamo tornati sei completamente cambiato. Io sono stato veramente bene con te e ci sono stato male per il finale". Disse torturandosi le mani senza osservarlo.

"Lo so, non mi sono comportato bene ed è per questo che mi sono scusato". Disse mettendogli una mano sopra alle sue per impedirgli di torturarle ancora. Appena sentì il tocco e il calore della sua mano si fermò, beandosi di quella dolce manina sopra alle sue.

"Devo essere sincero e spero che lo sia anche tu. Io non credo alla storia del mal di pancia. Mi eri sembrato un pò strano dopo che sei tornato dal bagno".Disse guardandolo negli occhi stavolta.

"Ok sarò sincero ma per il momento ti devi accontentare di una mezza verità". Disse sperando che comprendesse.

"Ok per stavolta mi andrà bene". Aveva capito che forzare non sarebbe servito a niente anzi lo avrebbe solo allontanato ed era proprio la cosa che non voleva in assoluto.

"Non avevo mal di pancia, è tornato a galla il passato, un passato che odio con tutto me stesso. Per ora non ti dirò altro, non me la sento. Volevo però dirti che tu non c'entri assolutamente niente con il mio comportamento finale. Spero tu possa perdonarmi". Disse con gli occhi un pò lucidi per lo scombussolamento che stava provando dentro di sé per via del suo passato e di quel momento.

"Ok ti perdono e non ti chiederò altro. Sappi però che quando sarai pronto a parlare io sarò li ad ascoltarti". Gli sorrise, la sua mano era ancora sopra alle sue e avrebbe voluto ci rimanesse ancora un pò ma purtroppo la tolse, ma soltanto per abbracciarlo e ringraziarlo.

JK stava andando letteralmente a fuoco, aveva conosciuto così tante sfaccettature di Jimin in così poco tempo da mandarlo letteralmente fuori di testa.
Ma non c'era una che non apprezzasse, perfino lui in modalità cowboy impazzito, non c'era pericolo di annoiarsi con quel ragazzo. 

Sciolsero l'abbraccio, erano entrambi rossi come pomodori e per non creare ulteriore imbarazzo decisero di separarsi per potersi cambiare e raggiungere gli altri in spiaggia.

In Spiaggia.
Erano quasi tutti in acqua, sull'ombrellone c'erano solo Yoongi e Hobi, li salutarono appena videro i due ragazzi arrivare.
Hobi notò qualcosa, il loro sorriso, i loro occhi, tra di loro era scattato qualcosa.
Lui ormai aveva perso la battaglia ma era felice di vedere il suo amico con quello sguardo sereno, era la prima volta che vedeva quello sguardo innamorato.
Forse nemmeno i diretti interessati erano a conoscenza che aveva varcato il confine, che in poco tempo si erano già legati più del dovuto.
Doveva mettersi da parte, non si sarebbe mai messo in mezzo tra loro due, non dopo quello che aveva visto nei loro sguardi.

"Ehi piccola bestia di satana come stai?". Chiese ridendo Yoongi. Anche lui aveva notato quel qualcosa in più ed era felice per suo cugino. JK era un bravo ragazzo, non lo avrebbe ferito come aveva fatto Taemin a suo tempo.

"Sto molto meglio grazie". Sorrise, un sorriso sincero.

Sapete come si dice? Quando si nomina il diavolo poi compare?.
Fu quello che purtroppo accadde a poco distanza dai ragazzi.
I sorrisi vennero spenti all'istante, quello di Jimin e quello di Yoongi, erano gli unici a conoscere il ragazzo che era appena comparso nella loro visuale.

Il Settimo (Jikook)Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt