Capitolo 10 "Mochi"

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Yoongi visto le condizioni di suo cugino si era offerto di andare insieme a Tae a prendere dei panini per tutti senza dover rientrare in casa.
Mentre aspettavano il loro ritorno Hobi decise di cercare di guadagnare punti con psico.

"Come va la gamba pasticcino?". Chiese dolcemente Hobi a Jimin sedendosi sul suo asciugamano che era vicino a lui.

"Il dolore è diminuito, sento solo un po' di fastidio". Disse mostrandogli un bel sorriso.

JK stava trattenendo la sua irritazione stringendo con una mano l'asciugamano mentre spingeva la lingua contro le pareti della bocca fulminando con lo sguardo Hobi.

"Ti spalmo altra crema". Disse infastidito JK prendendo il tubetto per poi avvicinarsi a Jimin.

Hobi guardò storto JK. Gli stava rubando la scena.
JK rise sotto i baffi soddisfatto di aver interrotto quel momento mentre spalmava la crema.
In tutto ciò Jimin si godeva le attenzioni dei suoi due contendenti.
Mentre Nam e Jin si stavano divertendo guardando i due contenersi la preda che pensavano di avere in pugno senza capire che era lui che conduceva l'intero gioco.

Dopo poco ritornarono Yoongi e Tae che diedero ad ogni un panino e una lattina di coca accomodandosi successivamente sui rispettivi asciugamani.

Mangiarono tutti in silenzioso gustandosi il pranzo.
Quel silenzio fu interrotto da Yoongi.

"Chim come va con la gamba?". Chiese rivolgendo il suo sguardo al cugino.

"Il dolore è passato quasi totalmente, ora è solo un leggero fastidio". Rispose sorridendogli.

"Però non voglio che cammini per andare a casa, ti porto io in spalla". Disse dolcemente. Tra loro c'era sempre stato questo rapporto scherzoso e ironico ma anche molto protettivo.

"No Yoongi, lo porto io questa volta". Disse subito Hobi, non voleva farsi sfuggire l'occasione di un nuovo contatto ravvicinato.

"Lo porto io invece". Disse subito irritato JK. Le mani che potevano toccare quel corpo dovevano essere solo le sue.

"Calmati i bollori. Porto io mio cugino e fine del discorso". Disse leggermente infastidito dal bisticciare dei due.
Lì conosceva da molto ma non sopportava quando avevano questo atteggiamento infantile. Soprattutto se si trattava di suo cugino.
Perché lui sapeva che nonostante mostrasse quei due lati c'era un terzo lato che nascondeva a tutti, a volte anche a sé stesso.
Quella dannata relazione aveva malridotto il suo cuore e ora non faceva avvicinare nessuno ad esso, nessuno sarebbe andato così a fondo.

Erano passate alcune ore e ormai era tardo pomeriggio.
I ragazzi stavano sbattendo gli asciugamani per poi piegarli e avviarsi verso casa.

Jimin era sulle spalle di Yoongi e gli sussurrò all'orecchio.

"Grazie". Disse dolcemente. Era contento di essere sulle spalle di suo cugino. Non voleva provare ancora i brividi lungo la schiena che aveva provato con JK, quelle sensazioni lo terrorizzavano.
E come sempre Yoongi aveva capito, come sempre lui era un passo avanti rispetto agli altri.
Ironico ma saggio, apatico ma dolce.
Lui era il controsenso che riusciva ad equilibrare ogni cosa.

Arrivarono in casa e Jimin scese dalle sue spalle per andare verso il divano.

"Fermo qui devo darti una cosa". Disse Yoongi rivolto a Jimin.

Andò in camera e tornò con una scatola in mano che porse davanti a Jimin facendogli capire che fosse per lui.
Jimin lo ringraziò e tolse l'involucro che la ricopriva, appena vide il contenuto si illuminò, si alzò e strinse suo cugino in un forte abbraccio.
Gli aveva regalato una scatola di mochi della sua pasticceria preferita, gli prendeva sempre ogni volta che andava a Seul.
Quei dolci per lui erano un tesoro e doveva assolutamente nasconderli, voleva gustarseli con calma.

Nel soggiorno era rimasto solo lui, alcuni si stavano facendo la doccia altri aspettavano il loro turno nella propria camera.
Questa era la sua occasione per trovare un buon nascondiglio.
Gli voleva nascondere nella propria camera ma se ce gli aveva a portata di mano rischiava di divorarli tutti subito, non voleva questo, voleva assaporare lentamente quei dolcetti che tanto amava.
Quindi si mise alla ricerca del mobile giusto dove metterli.
Trovato, prese una sedia e ci salì sopra nascondendo la scatola in un scomparto in alto vuoto.
Dato che non c'era niente nessuno avrebbe dovuto aprirlo per prendere qualcosa.
Rimise la sedia al suo posto e sorrise soddisfatto, immaginando già il loro squisito sapore.
Domani ne avrebbe mangiato uno e non vedeva l'ora.

Ora per concludere la giornata aveva solo bisogno di un bella doccia calda, una buona cena e una bella dormita.

Domani sarebbe iniziata alla grande sapendo di gustare un mochi.

Il Settimo (Jikook)Where stories live. Discover now