Capitolo 33 "Diabete"

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I due dolcetti si erano addormentati dopo essersi assaporati, erano ancora nudi sotto le lenzuola del letto della camera dell'hotel.
Stavano beatamente dormendo, si stavano godendo quella vicinanza, quelle coccole post sesso, per loro era  post amore.

Jimin fu il primo a svegliarsi infastidito, il suo sonno era stato interrotto dallo squillare incessante del suo telefono.
Non guardò nemmeno il nome sul display, accettò la chiamata solo per maledire chiunque fosse al di là.

"BRUTTO DEFICENTE, DOVE DIAVOLO SEI?". Urlò Yoongi dall'altra parte del telefono.

"YAAAAAA, CALMATI". Disse urlando Jimin, gli seccava ammetterlo che suo cugino aveva tutto il diritto di essere incazzato. Aveva visto l'ora sulla sveglia del comodino della stanza. Non pensava di aver passato l'intera notte lì, erano le nove di mattina.

"CALMARMI, TI HO CHIAMATO PIÙ DI DIECI VOLTE E HO CHIAMATO ANCHE IL CRETINO CHE SARÀ SICURAMENTE CON TE". Disse Yoongi riferendosi a Jungkook, lui stava ancora dormendo beatamente stringendo la vita di Jimin con un braccio.

"Scusami, hai ragione. Ho visto adesso l'ora". Disse Jimin sinceramente pentito, nonostante fosse orgoglioso gli dispiaceva aver fatto preoccupare suo cugino.

"Puoi ripetere?." Disse Yoongi ghignando.

"Ho visto adesso l'ora". Disse Jimin prendendosi gioco di lui. Sapeva cosa voleva che ripetesse.

"Idiota, sai cosa voglio sentire". Disse Yoongi irritato.

"Hai ragione". Disse borbottando Jimin.

"Ahhhhh, la bestia di Satana che si scusa. Mi sto per commuovere. Forse ti perdono". Disse Yoongi ridacchiando.

"Tra i due l'idiota sei tu". Disse ridacchiando anche lui.

"Ok, ora che ho appurato che sei ancora vivo ti posso salutare, saluta l'altro idiota vicino a te, a dopo bestiaccia". Disse Yoongi prima di chiudere la chiamata.

Jimin prima di appoggiare il telefono sul comodino guardò il display, cavoli aveva davvero ricevuto dieci chiamate da suo cugino.
Visto che avevano ancora del tempo decise di richiudere gli occhi ancora per un po', accollandosi sul petto di Jungkook, incollando la sua schiena su di esso, per beneficiare del suo calore.

Sentì Jungkook ridacchiare alle sue spalle, lo strinse a sé e gli baciò il retro del collo.
Si riaddormentarono stretti stretti.

Stavolta il primo che aprì gli occhi fu Jungkook, lasciò la vita di Jimin per striracchiarsi un po'.
Si sedette sul letto, appoggiando la schiena sullo schienale, Jimin stava ancora sonnecchiando, gli accarezzò i capelli dolcemente, facendo scorrere le dita tra di loro.

-Pasticcino, grazie per essere piombato nella mia vita. Grazie per avermi fatto innamorare di te-. Pensò Jungkook mentre sorrideva e guardava quel viso dolce al suo fianco.

Poco dopo Jimin aprì gli occhi lentamente, si trovò lo sguardo di Jungkook su di sé, arrossì leggermente, era bello essere guardati in quel modo, si sentiva speciale.

"Come fai ad essere così bello anche appena sveglio, non me lo so spiegare". Disse Jungkook sorridendo.

"Forse dovresti guardarti di più allo specchio per capirlo". Gli disse Jimin sedendosi al suo fianco. Gli appoggiò una mano sopra alla sua e intrecciò le dita.

"Wowww stiamo diventando così zuccherosi, una coppia da diabete". Disse ridendo Jungkook stringendo la mano piccola racchiusa nella sua.

"Ma adesso Kookie cosa siamo?". Chiese un po' titubante Jimin.
Sperava di non aver rovinato l'atmosfera con quella domanda.
Voleva sapere le sue intenzioni, non avrebbe retto altre delusioni amorose.

"Vuoi essere il mio complice per avere il diabete alle stelle? Vuoi essere il mio pasticcino? Specifichiamo, solo ed esclusivamente il mio pasticcino?." Disse ridendo, si voltò su un fianco, con la mano libera accarezzò la guancia di Jimin.
Era impossibile non incantarsi, lui era qualcosa di inspiegabile, ammaliante, irresistibile.

"Ma certo, e tu vuoi essere il mio biscottino? Solo mio ovviamente". Disse imitando il gesto di Jungkook, accarezzandogli la guancia.
Era così felice, finalmente aveva trovato una persona che non lo avrebbe gettato nell'ombra, finalmente aveva trovato qualcuno che non aveva paura di esporsi, di mostrare ciò che provava veramente.

"Assolutamente si". Gli diede un veloce bacio a stampo.

"Lo diremo agli altri?". Chiese Jimin, lui lo avrebbe già urlato dalla finestra dell'hotel per sfogare la sua felicità, anche a costo di rimanere senza voce.

"Certo, non vedono l'ora di prenderci in giro con le nostre smancerie". Disse Jungkook immaginandosi già i loro amici che li imitavano prendendoli  scherzosamente per i fondelli.

"Ok, allora organizziamo una serata insieme. Ora muoviamoci, dobbiamo andare a lavoro". Disse Jimin alzandosi dal letto e mostrandosi completamente nudo.
A quella vista lo sguardo di Jungkook si fece lussurioso, si leccò le labbra squadrandolo.

"Che ne dici di una doccia? La facciamo insieme per evitare gli sprechi". Disse Jungkook maliziosamente alzandosi dal letto, ora anche lui mostrava la sua nudità.

"Odio gli sprechi". Disse Jimin ridacchiando andando verso il bagno seguito dal suo ragazzo.

Il Settimo (Jikook)Where stories live. Discover now