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"Queste sono per te" dice porgendomi un mazzo di rose nere.
"Grazie ma no" dico facendo per chiudere la porta, ma lui si mette in mezzo e la blocca.

"Senti fanculo queste rose del cazzo" dice lui buttando quel meraviglioso mazzo di rose a terra "la mia pazienza ha un limite" Si gira e fa per andarsene ma poi si volta verso di me.

"Siamo rivali e rimarremo tali per sempre ma questo figlio di puttana che ha rubato le bozze sia mie che tue è ancora in circolazione e ti giuro che non gli darò un secondo di pace fin quando non sarà a marcire in una cella" vedo nei suoi occhi la rabbia "perciò...con mio grande dispiacere sono venuto a chiederti di collaborare con me e con la squadra di agenti segreti che sta agendo per me" lo dice tutto d'un fiato.

Sono sempre stata abituata a non credere a quello che mi diceva la gente.

Non mi sono mai fidata di niente e nessuno, solo di me stessa e dei miei soldi.

Ma stavolta è diverso, mi sembra sincero e poi perché dovrebbe mentirmi, infondo è nell'interesse di tutti e due trovare chi ha commesso questo furto.

"Va bene entra" dico io indicandogli l'entrata e aprendo di più la porta.
"Da questa parte c'è il salotto, puoi aspettarmi lì, io vado a prendere qualcosa da bere" dico io dirigendomi dall'altra parte della casa dove c'era la cucina.

Poco dopo ritorno da lui con una bottiglia di Moet & Chandon, il mio champagne preferito e due calici in mano.

"Moet & Chandon alle cinque del pomeriggio?!" Dice lui guardando cosa avevo nelle mani.

"Se non lo vuoi lo berrò da sola" dico sedendomi sul divano e poggiando i calici su uno dei tavolini posti al centro mentre lui è ancora in piedi a guardasi intorno.

"Sei già tutti i giornali sai?" Dice tutto d'un tratto " 'Miliardaria a ventuno anni' ti chiamano così" dice lui prendendo in mano la bottiglia e cercando di stapparla.

"Non mi interessa quello che dicono di me, la maggior parte della gente che scrive queste cose sono persone che hanno bisogno di un articolo su un giornale di gossip per avere un po' di notorietà" dico io.

"Comunque...hai detto di collaborare, cosa intendi?" Chiedo io accavallando le gambe.

"Come ti ho detto prima sto coinvolgendo degli agenti segreti che indagheranno nella massima segretezza...da te mi servono solo informazioni utili" dice lui porgendomi uno dei calici in cui aveva versato lo champagne.

"Non ho gran ché da dirti...solo un giorno fa gli agenti mi hanno riportato una busta con le mie bozze, hanno detto che sono arrivate da un indirizzo anonimo" dico io bevendo un sorso.

"Che cazzata..." dice lui "la stessa busta è arrivata pure a me"

"Secondo te che senso ha questa cosa?" Chiedo io guardandolo.
"Non lo so... ma non andrà a finire bene stanne certa" detto questo si alza di scatto e si avvia verso la porta.

"Per qualsiasi cosa avvisami" dice lui
"Non ho il tuo numero" dico io alzandomi e andandogli dietro.

"Dammi" dice lui togliendomi il cellulare dalle mani e scrivendo qualcosa "questo è il mio numero privato, non fare cazzate" me lo ridà e poi si avvia verso la porta.

Non capisco per quale motivo stia facendo tutto questo.
Per interesse personale sicuramente, non è da Waud comportarsi generosamente.
Ma d'altronde, in questo campo chi lo è veramente?
Nemmeno io posso dire di esserlo, anzi, non riuscirei ad esserlo nemmeno se ci provassi.

"Mason..." dico io prima che esca dalla porta "Grazie per...voglio dire..." mi interrompe venendo verso di me.

"Ringraziami quando li avrò fatti sbattere in prigione" dice lui.

Si avvicina sempre di più verso di me fino a far quasi sfiorare il mio petto contro il suo facendo notare ancora di più la differenza di altezza evidente che c'è tra me e lui.

Solleva una mano e con l'indice mi sposta un ciuffo di capelli, dopodiché comincia a percorrere la mia guancia fino al collo.

Sento dei brivi percorrere tutto il mio corpo. Come delle piccole scosse che partono dal punto in cui lui passa la sua mano e finiscono per espandersi in tutto il corpo.

"Ci vediamo presto..." esita per un momento "Black Rose"

Perfectly WrongWhere stories live. Discover now