18.

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Alle 8 del mattino sentirono bussare alla porta e nessuno dei due aveva una gran voglia di alzarsi.

<<Questo è Michelangelo ed è la volta buona che lo ammazzo>> biascicò Alessandro.

<<Sarà venuto a svegliarci, devo promuoverlo a manager o segretario, qualcosa di questo tipo>> disse Riccardo sbadigliando.

<<Ma questa non è una promozione>> rispose l'altro confuso.

<<Ale vai ad aprire tu? Ti prego>>

<<No Ricky, per favore fammi stare un altro po' a letto>>

<<Andrei io, ma stanotte hai fatto troppo forte, mi fa male la schiena>>

Alessandro si alzò subito con il busto e si avvicinò al più piccolo facendogli dei massaggi circolari sulla parte bassa della schiena <<Ehi piccolo, ti ho fatto davvero male? Perché non me lo hai detto?>> gli chiese preoccupato.

<<Non faceva male, fa male ora>> rispose Riccardo con la faccia da cucciolo bastonato.

<<Va bene amore mio, vado ad aprire io e poi facciamo una doccia calda così rilassi i muscoli, mmh?>>

<<Ok Ale, grazie>> disse chiudendo gli occhi e beandosi di altri minuti di riposo.

Alessandro si alzò e si mise un paio di pantaloni di Riccardo, farsi vedere nudo da Michelangelo non sarebbe stata un'ottima idea. <<Riccardo perché i tuoi pantaloni della tuta mi vengono piccoli?

<<Perché hai le gambe che sono il doppio delle mie>>.

<<Vabbè, me li faccio andare bene>> disse andando ad aprire la porta.

Appena aprì si ritrovò davanti la madre di Riccardo, anch'ella con una faccia assonnata che però prese subito un aspetto di stupore.

<<Oh, salve signora!>> esclamò Alessandro imbarazzato. Era nella stanza del figlio, con dei pantaloni striminziti, sempre del figlio, e a petto nudo.

<<Oh, ciao Alessandro. Mio figlio è sveglio? Ieri notte mi ha chiesto di venirlo a svegliare alle 8>>

Alessandro non poté fare a meno di prendere mentalmente a parole sia Riccardo che la madre. Come cazzo faceva Riccardo a non ricordarsi di aver detto a sua madre di svegliarlo e soprattutto, la madre, che cazzo viene a svegliarlo se il figlio glielo chiede alle 4 di notte da ubriaco.

<<Sì, aspetti>> disse Alessandro sporgendosi verso la direzione del letto <<Riccardo, c'è tua madre>> urlò quasi come fosse una richiesta di aiuto.

Riccardo si mise in allerta: era nudo nel letto, coperto soltanto dalle lenzuola e se si fosse alzato per vestirsi probabilmente la madre lo avrebbe visto.

<<Sì mamma, che c'è?>> urlò da sotto le coperte.

<<Amore sono venuta a svegliarti>>

<<Sono sveglio, grazie>> disse bestemmiando mentalmente.

<<Va bene, allora vado?>> chiese la madre per poi rivolgere un sorriso ad Alessandro <<Avete continuato a festeggiare quando siete tornati in stanza?>>

<<Sì, più o meno. Eravamo molto stanchi>> disse Alessandro imbarazzato.

<<Va bene dai, allora vi lascio stare. Ci vediamo dopo, cerca di far alzare quello scapestrato di mio figlio>>

<<Sarà fatto>> le rispose Alessandro sorridendole.

Non appena la signora si allontanò, il più grande chiuse la porta e prese a parole Riccardo <<Perché cazzo hai chiesto a tua madre di venire a svegliarti alle 8 se sapevi che avremmo dormito insieme? Ma sei una testa di cazzo?>>

Capirsi con uno sguardo | Blanco & Mahmood |Where stories live. Discover now