23.

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Alessandro passò tutto il pomeriggio a pensare sul suo divano. Non avrebbe neanche saputo dire a cosa stesse realmente pensando.
Si sentiva in colpa per aver lasciato da solo Riccardo e per essersene andato in malo modo, ma era triste e arrabbiato e non voleva parlarne con l'altro. Con le parole del suo ragazzo si era sentito insicuro, in difetto per la prima volta e quella sensazione non gli piaceva per niente.
Verso le 20 sentì suonare il campanello e, non aspettando nessuno, decise che non avrebbe aperto, se solo gli squilli non fossero diventati così insistenti.

<<Chi è?>> chiese Alessandro arrabbiato.

<<Sushi>>

<<Ha sbagliato, io non ho ordinato>> disse staccando il citofono. Il campanello suonò di nuovo e Alessandro bestemmiò mentalmente.

<<Sì?>>

<<Sushi>> sentì di nuovo.

<<Glielo ripeto, io non ho ordinato nulla. Avrà sbagliato indirizzo o piano>>

<<Sushi e un magnifico ragazzo pronto a farsi perdonare>>.

Alessandro restò in silenzio incredulo che il proprio ragazzo fosse andato a Milano soltanto per lui, per di più senza che lui gli avesse detto di esserci rimasto male.

<<Riccardo?>> chiese dubbioso.

<<Hai altri ragazzi? Devi dirmi qualcosa?>> chiese Riccardo ridendo.
Non ricevette nessuna risposta, gli venne aperto il portone e si sbrigò a salire al piano del fidanzato.
Appena si ritrovò Alessandro davanti, la prima cosa che fece fu quella di poggiare i sacchetti con il sushi per terra e buttarsi tra le braccia del proprio ragazzo.

<<Scusa scusa scusa>> si sbrigò a dire tra le sue braccia <<Sono una testa di cazzo, scusa>>

Alessandro, senza rispondere, scoppiò a piangere. Avere tra le braccia il suo ragazzo che gli chiedeva scusa lo faceva sentire ancora più inadeguato, perché voleva dire che lo amava così tanto da andare a Milano per scusarsi ma allo stesso tempo non lo amava abbastanza per farlo entrare in una parte della sua vita.

<<Ehi amore>> lo richiamò Riccardo <<Non piangere, per favore. Chiudiamo la porta e ci sediamo per parlare, va bene?>> disse guardandolo negli occhi.
Riccardo si sentiva in colpa, non pensava che potesse far stare così male il suo ragazzo e mai avrebbe voluto che l'altro versasse delle lacrime per colpa sua.
Chiuse la porta e sistemò i sacchetti con il cibo sul tavolo in cucina, mentre Alessandro lo aspettava sul divano in salotto.

<<Amore>> gli disse Riccardo con tono amorevole sedendoglisi vicino.

<<Ehi>> sussurrò Alessandro prendendogli una mano e baciando il palmo <<Scusa, non volevo piangere>>

<<Tranquillo amore mio, ti va di dirmi cos'hai?>>

<<Non ho nulla, davvero>>

<<Ale, per favore. So di aver detto delle cose che ti hanno ferito e, fidati, non volevo assolutamente farlo>>

<<No Ricky, davvero, tranquillo>>

<<Ale>> gli disse duro Riccardo <<Ora mi ascolti>> continuò stringendogli le mani <<A me non me ne fotte un cazzo di quanti anni ci togliamo. Io con te sto benissimo e mai sono stato così in sintonia con qualcuno come lo sono con te. Stamattina intendevo dire che i miei amici spesso fanno gli scemi e più volte tu mi ripeti che sono immaturo, e anche se lo dici per scherzare sappiamo entrambi che è la verità. E va bene, magari la mia immaturità può piacerti, ma non so quanto possa piacerti quella degli altri. Io volevo soltanto che tu oggi passassi una giornata piacevole, non volevo ti annoiassi e volevo che facessimo qualcosa di piacevole per entrambi, soprattutto per te. Per non parlare poi del fatto che mi vergogno un po' dei miei amici, perché, fidati davvero, sono delle bravissime persone ma insopportabili, penso che non cresceranno mai>> disse accompagnando tutto il discorso con gesti delle mani che lo fecero apparire buffo <<E se sono loro amico è perché anche io in parte sono come loro e ho paura che le mie amicizie possano influire sul giudizio che hai su di me. Ma ti giuro che vorrei farti conoscere anche la mia vicina di casa, vorrei che tu conoscessi tutto di me. Però allo stesso tempo ho paura che tu possa annoiarti e stancarti di me. E so di non aver detto questo stamattina, ma non voglio sembrare il sottone che fa di tutto per il proprio ragazzo e vuole sempre apparir->>

Capirsi con uno sguardo | Blanco & Mahmood |Where stories live. Discover now