Capitolo 15

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Come Adrien fosse riuscito a convincere Sabine Cheng a far intraprendere quel viaggio a Marinette con lui in Tibet rimase un mistero.

Gli bastarono pochissime parole per far uscire dalla bocca della donna un sospirato "Va bene" e non ci fu nemmeno bisogno l'intervento di Tom, ci avrebbe pensato lei a inventare qualcosa di plausibile per giustificare l'assenza della figlia quelle settimane con il marito, forse per tutta la durata dell'estate.

Sabine odiava nascondere le cose a Tom, non c'erano segreti nel loro rapporto, ma in quel caso non avrebbe capito la situazione e avrebbe finito col non guardare più di buon occhio Adrien.

Da buon padre protettivo, sarebbe partito lui per il Tibet e preso a calci i monaci del monastero, o peggio ancora avrebbe setacciato tutte le strade di Londra o Parigi alla ricerca di chi aveva donato il Miraculous della Coccinella a sua figlia e resa guardiana senza il suo consenso.

Troppo giovane e troppo innocente per portare un tale peso sulle spalle.

Ma ormai quel che era fatto era fatto e questo Sabine lo aveva capito fin troppo bene.

Razionale e raziocina.

Aveva abbracciato amorevolmente la figlia mentre si apprestava a preparare le valigie in camera sua, Marinette aveva sistemato con cura magliette, pantaloni, biancheria intima ripiegata sopra la chaise longue da riporre nel bagaglio rosa a pois bianchi che teneva aperto a terra, insieme a spazzole, laccetti, profumi e bagnoschiuma, e perché no, anche qualche foglio da disegno con annesse matite colorate, sia mai che quel luogo la ispirasse per disegnare abiti o accessori.

"Bambina mia..." Mormorò Sabine con le lacrime agli occhi.

Non sapeva bene come sarebbe andato a finire quel viaggio, Adrien era stato chiaro a riguardo 'un tentativo', ma Sabine avrebbe fatto qualsiasi cosa per sua figlia, sempre se ne fosse stata convinta lei e se negli occhi di Marinette avrebbe captato l'ombra dell'esitazione avrebbe detto di no.

E Marinette era convinta più che mai a continuare e a provare quel percorso, tanto non aveva niente da perdere, se tutto fosse andato male sarebbe rimasta così com'era.

Questo le bastò per accordarle il permesso di partire dopo la conclusione dell'anno scolastico.

"Andrà tutto bene, mamma. Non piangere."

Sabine sospirò cercando di cacciare all'interno degli occhi quelle goccioline salate.

"Non so se sto facendo la cosa giusta!" Mormorò la piccola donna cinese.

"E' l'ultima spiaggia, mamma. Dopo di questa credo che ogni altro tentativo sarà inutile e io dovrò rassegnarmi a vivere sapendo di aver perso i miei ricordi più belli."

Quello stesso pomeriggio, i coniugi Dupain, avevano visto Adrien portarsi via la loro bambina all'interno della berlina grigia che li avrebbe condotti all'aeroporto dove li attendeva il jet privato degli Agreste.

Tom le urlò un semplice 'in bocca al lupo' tra le lacrime.

Poi quando l'auto aveva svoltato, l'uomo con aria sognante entrò in negozio canticchiando "La mia bambina diventerà una stilista famosa".

Già, perché con la scusa di uno stage all'estero e con la complicità di Gabriel Agreste in persona, o meglio con una video chiamata dello stilista, erano riusciti a convincere Tom a far partire Marinette, anche se al padre non gli sarebbe affatto dispiaciuto averla tra il suo staff in pasticceria quell'estate.

Ma per lei era un'occasione troppo succulenta e Gabriel le aveva offerto quell'opportunità in un piatto d'argento.

Almeno era quello che credeva.

Ricordati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora