"Solo io e te?"

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Pov Virginia

La sveglia suona, allungo la mano per prendere il cellulare sul comodino e spegnere quel suono infernale.

Christian si gira nel letto cambiando la sua posizione e facendo qualche verso.

Il lenzuolo lo copre dal bacino in giù, alzo piano la stoffa che mi copre all'altezza del seno e mi rendo conto che sono ancora nuda, probabilmente ci siamo addormentati senza accorgerci ieri sera.

Mancano cinque ore al volo, mi sono svegliata presto per poter sistemare la casa ed evitare che i miei mi uccidano al mio ritorno.

Fortunatamente abbiamo fatto check-in online, quindi possiamo partire tranquillamente fra un po', l'aeroporto è vicino.

Mi siedo sul letto prendo l'intimo sul pavimento e me lo infilo, rimango seduta ancora un po', godendomi il silenzio della casa, mi volto verso Christian che dorme imperterrito e sorrido.

Sono felice di aver parlato con lui e sono felice di come abbiamo concluso e fatto pace.

Gli sfioro la testa con una carezza dolce, non si muove di un millimetro.

Quando dorme potrebbero lanciare bombe accanto a lui e credo non se ne accorgerebbe.

Mi infilo la canottiera, un paio di pantaloncini e scendo in cucina.

Abbiamo riordinato alla bene meglio ieri sera, ma c'è ancora roba in giro, quindi meglio che cominci a sistemare qualcosa.

Prendo un sacco nero e comincio a buttare, bottiglie, carte, sacchetti di patatine, piatti di plastica, bicchieri, cibo avanzato e smangiucchiato.

Sento dei passi dietro di me, mi volto e con mia sorpresa noto che è Mattia.

Si stropiccia gli occhi.

"Buongiorno.."dico sorridente.

"Buongiorno.." biascica sbadigliando.

"Vuoi una mano?" chiede poi.

"Si..grazie sarebbe bello" sorrido.

Cominciamo a pulire e sistemare insieme, chiacchierando.

Non ci era mai capitato di trovarci da soli così a lungo.

"Grazie.." dice all'improvviso.

"Per cosa?" chiedo guardandolo mentre puliamo il tavolo in giardino.

"Per avermi dato una possibilità.." dice mentre fa una serie di cose.

Sorrido.

"Ale mi ha detto che non mi sopportavi.." ridacchia tenendo lo sguardo su ciò che sta facendo.

Rimango attonita qualche secondo.

"Ah..mi dispiace ma..a pelle intendevo, cioè.. non so.." mormoro guardando in terra, non sta mai zitta quella là.

"Tranquilla è tutto ok.." sorride "Lo sento dire spesso, a primo impatto faccio questa impressione, poi fondamentalmente sono buono e non faccio male a nessuno.." dice raccogliendo un altra bottiglia dal muretto vicino al barbecue.

"Forse dai quell'impressione perché te la tiri" dico ridendo per smorzare la situazione.

"Che stronza figlia di papà" dice apposta lanciandomi un bicchierino di plastica colpendomi all'altezza delle spalle.

Ridiamo.

Lo guardo fare movimenti calmi e lenti e mi fa un po' ridere.

"Beh..adesso mi vai a genio..se continuerai a comportarti bene" rido e ridacchia anche lui.

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