"Appunto, voglio che rimangano i segni"

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Pov Virginia

Siamo qui in mezzo alla sala in cui lui balla e passa la maggior parte delle giornate.

Abbracciati, calmando i nostri respiri dopo aver pianto, un pianto liberatorio, un pianto che sembrava non potersi fermare mai e invece si è fermato.

Rimaniamo qui a fissarci come se dovessimo studiarci o meglio ripassare i dettagli che avevamo studiato minuziosamente in questi mesi di relazione e che avevamo accantonato in questi giorni di assenza.

Queste due settimane di silenzio e senza vederci le abbiamo sentite tutte e tutti e due.

Mi sembra di tornare a respirare.

Il suo profumo è la cosa più inebriante per me ora e in questo momento, vorrei spogliarlo, vorrei fare l'amore con lui qui, adesso, subito.

E forse ai miei occhi e nella mia mente è già nudo.

Com'è possibile che mi sia mancato così tanto?

Com'è possibile che io non riesca a stare lontana da lui?

Penso che se dovesse finire sul serio tra me e lui credo proprio che non riuscirei mai a superarla davvero.

Avrei sempre un pezzetto di lui con me, come un Horcrux, un pezzo della sua anima dentro di me.

"Andiamo via di qui" mormora e poi si stacca da me rapido.

Raccoglie le sue cose, si infila il giubbino mi prende per mano quasi trascinandomi, abbassa il contatore e spegne tutte le luci.

Percorriamo il corridoio e usciamo dalla scuola, chiude tutto velocemente, come se stesse facendo una gara, come se avesse fretta.

"Vieni a casa mia?" chiedo mentre gira le chiavi nella serratura facendole tintinnare.

"No..vieni" dice serio e sicuro tenendo la mano salda alla mia andiamo verso la sua macchina.

"Sono qui con la mia" dico guardando verso la mia macchina parcheggiata in solitudine nel parcheggio della scuola.

"Veniamo a prenderla dopo" risponde piatto.

"Ma dove stiamo andando?" chiedo stranita da tutto quel mistero.

Sale in macchina e dopo essere rimasta qualche secondo ferma a guardalo compiere movimenti veloci e rapidi, salgo anche io dall'altra parte.

Chiudo la portiera, e manco il tempo di girarmi verso di lui sento le sue labbra appoggiarsi prepotenti sulle mie.

"Andiamo da qualche parte da soli" dice staccandosi tenendo la mano alla base del mio viso

Mi guarda come se fossi un alieno, come se mi desiderasse più di qualsiasi altra cosa

"Voglio stare solo con te, non voglio nessun altro intorno.." si affretta a dire e poi accende l'auto

Sembra così frettoloso, mi dà quasi l'idea che sia incredulo che io sia lì con lui.

Sembra quasi che abbia paura di svegliarsi da un sogno.

"Ei..ma che hai?" chiedo mentre fa la retro per uscire dal parcheggio.

"Te l'ho detto, non voglio nessuno intorno a noi" con il palmo della mano aperto fa roteare il volante ed esce dal parcheggio.

"E dove stiamo andando per poter stare completamente da soli?" chiedo guardando la strada

"Tranquilla" dice e continua a guidare

Guardo il suo profilo serio ma rilassato.

Il cielo è scuro e le luci dei lampioni lo illuminano a intermittenza.

AttentaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora