"Respira, tranquilla..è tutto ok"

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Pov Virginia

Più passano i giorni e più Christian mi manca.

Più passano i giorni e più cresce la paura che questa distanza silenziosa tra di noi permetta alla nostra storia di spegnersi senza che io lui facciamo qualcosa per tenerla viva.

Sarebbe un un rimorso che mi porterei per tutta la vita.

Non riuscire ad accettare il fatto che tra me e lui possa finire così.

Così, senza neanche spiegarci perché sta finendo, perché è finita.

Non ci siamo lasciati ok, però in questo momento siamo così distanti che sembriamo quasi sconosciuti.

Sono in camera a casa mia e sto studiando.

Le vacanze di Natale stanno passando lente, forse perché sono avvolta da questa malinconia e da tutta questa tristezza.

Indosso una felpa e stavolta è una delle mie.
Guardo le mie mani appoggiate sulla scrivania al polso ho il braccialetto che mi hai regalato Christian, quello che anche lui porta al braccio.

Lo fisso e ci gioco per qualche secondo stuzzicandolo con le dita, poi mi ricordo della collanina, metto la mano dentro il collo della felpa la tiro fuori e prendo la C tra l'indice e il pollice.

Mi manca tanto, vorrei che fosse qui con me.

Vorrei che fosse qui a disturbarmi, a distrarmi mentre sto studiando, vorrei sgridarlo perché sta facendo questo, per poi abbandonarmi subito tra le sue braccia senza pensarci neanche un secondo, mandando a fanculo lo studio.

Vorrei stare con lui su questo letto anche solo a parlare.

Vorrei che mi coccolasse, che mi facesse sentire amata come solo lui sa fare.

Mi manca il suo profumo, le sue labbra, le sue lentiggini con le quali disegno costellazioni mentre lo accarezzo con le dita e lui si coccolare come un bambino, guardandomi con quel sorrisino soddisfatto che mi fa sempre ridere.

I miei stanno divorziando e io non so esattamente come passerò la vigilia, il Natale e tutte le altre feste.

Fuori fa freddo, è inverno inoltrato, gli alberi sono spogli e il cielo è grigio.

Mi sento un po' così anch'io, un po' grigia dentro.

Vorrei parlare con Christian ma non ho il coraggio, non so perché sto aspettando così tanto.

Chiudo il libro che ho davanti con un tonfo.

Alessia sta lavorando più del previsto, sotto le feste, quindi non abbiamo tantissimo tempo da passare insieme.

Mi sento molto sola.

Mio padre si è trasferito in un'altra casa e sono qui da sola con mia madre.

Il pensiero che devo ripartire dopo le feste non mi fa stare tranquilla, pensare di lasciarla qui da sola in questa casa così grande mi da un sacco di ansia.

Insomma, non è un bel periodo per me.

Sembrava tutto così perfetto prima di quella litigata.

Sembrava tutto così perfetto prima di quel incontro in cui Giorgia mi ha dato la maglietta.

Sento il campanello suonare.

Rimango un attimo incredula sentendo col suono, non sto aspettando nessuno.

Decido di non rispondere.

Suona di nuovo, così mi alzo.

Mi alzo sistemo i capelli in una coda per essere un pochino più presentabile.

AttentaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora