"Ehi, sono io, quello che ti parlava da fuori.."

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Pov christian

Esco dalla sala parto percorro il lungo corridoio della sala travaglio

Mi fermo davanti alla porta bianca antipanico con in braccio questo fagottino che si sta succhiando le dita, gli occhi chiusi, già pulito e lavato

Prima di aprire, aspetto un attimo

Mi prendo un minuto da solo con lui, senza nessun altro

Gli do un bacio leggero sulla fronte inspirando il suo odore

Un profumo che mi da alla testa, il profumo della sua pelle, credo già di esserne dipendente

Lo scruto per qualche secondo, i capelli scuri, il nasino uguale a quello di Vir, lo guardo e mi ci ritrovo, mi vedo nei tratti del suo volto anche se è ancora così piccolo

È nato da qualche minuto e mi sembra di conoscerlo da tutta la vita

È tranquillo qui in braccio a me, fa piccoli versetti che mi fanno sorridere

"Ehi, sono io, quello che ti parlava da fuori.." dico piano in un sussurro anche se sono da solo in quel corridoio deserto e silenzioso

"Non vedevo l'ora di vederti, sei bellissimo, sei proprio come ti ho immaginato.." sbuffo una risatina

Fa un sacco di piccoli versetti buffi posso vedere le sue manine sbucare dalla copertina azzurra gli bacio pieno le dita e poi lo bacio ancora sulla fronte

Non riesco a staccarmi da lui come se lui fosse un richiamo al quale non posso resistere

Vorrei che questo minuto che mi sono preso da solo insieme a lui non finisse mai

"Ti amo tanto" bisbigliò piano facendo sfregare la punta del mio naso contro la sua piano e delicatamente apre la bocca e la richiude sembra un uccellino piccolo e indifeso

Rido guardandolo

Apro la porta

Fortunatamente nel corridoio ci sono solo mia madre, Maria Vittoria, Alessia, Mattia e nessun altro

Le nostre madri sedute, Mattia appoggiato con una spalla al muro guarda verso la porta e Ale che cammina lentamente avanti e indietro

Sono davvero rimasti lì tutto questo tempo?

Si voltano di scatto sentendo la porta aprirsi e quando mi vedono si muovono tutti verso di me

Senza fare troppo rumore, quasi per non voler spaventare il cucciolo tra le mie braccia

Ale mette entrambe le mani davanti alla bocca e comincia a piangere in silenzio

Mia madre e Maria Vittoria si avvicinano a me, ed entrambe in due secondi netti colmano i loro occhi di lacrime e sono lacrime di felicità

Sono rapite da questo piccolo Esserino e io mi chiedo come si possa non innamorarsi di lui subito

"È bellissimo" dice Mariavittoria con voce rotta appoggiando una mano delicata sulla copertina e anche mia madre fa lo stesso gesto e poi mi accarezza il mio viso con occhi pieni di lacrime

"Leo, due chili e qualche grammo.." dico sbuffando una risatina fiera

Mia madre passa delicata una mano sulla sua testolina piena di capelli, anche Maria Vittoria lo tocca ancora, gli sfiora le dita piccole che lui continua a portarsi alla bocca e sul viso con movimenti delicati e sconnessi

Alzo gli occhi su Ale e Mattia che aspettano di vederlo da vicino

Sorrido

Gli zii migliori oltre a mia sorella e al fratello di Vir che Leo possa avere

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