Capitolo 1

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Mi svegliai di soprassalto, sentendomi la faccia e il corpo completamente bagnati e freddi; vidi le facce di mio fratello Amine e il suo migliore amico Anas guardarmi divertiti, con un secchio in mano.

Li ammazzo, giuro.

«Amine! Porca puttana!.» urlai, alzandomi, facendo scappare i due mori, che ridevano a crepapelle. «Perfino il Sabato mattina mi dovete rompere i coglioni, andate a scopare con qualcuna piuttosto!.»

Sbuffai sonoramente, togliendomi i vestiti fradici e indossare dei vestiti asciutti, visto che siamo ad Aprile e l'aria a Milano è ancora un po' fresca.

«Bel risveglio con l'acqua, vero?.» scherzò Anas, appena entrai in salotto, fulminando con lo sguardo entrambi, che stavano seduti sul divano.

«Va te faire foutre (vai a farti fottere).» dissi, andando verso il frigo, estraendo una bottiglia d'acqua da esso.

«Andiamo Yas, se non ti svegliavamo noi restavi lì almeno fino a mezzogiorno.» disse, posando i gomiti sulle ginocchia, guardandomi.

Perspicace il ragazzo, era proprio il mio intento.

«Chi tra voi due o me è tornato a casa all'una di notte, visto che ha dovuto fare il turno di sera al bar dove lavora?.» chiesi, prendendo un bicchiere da una mensola. «Oh fatemi pensare, io.»

Versai l'acqua naturale all'interno del bicchiere, per poi berlo tutto d'un sorso.

«Se ti diamo una bella notizia, ci perdoni?.» chiese mio fratello, scambiandosi uno sguardo con Anas.

«Questa sera andiamo al Lime per festeggiare il ritorno di Mattia, sta tornando da Londra.» disse Anas, mentre io mi portai le mani alla bocca, incredula e felice.

Mattia, uno dei nostri più cari amici e rapper emergente in Italia, era partito qualche settimana fa per Londra, visto che aveva avuto un'offerta interessante per una collaborazione da parte di un rapper londinese.

«Finalmente potrà riappacificarsi con Gaia.» dissi.

«Non credo, ha un'altra.» disse Anas, accendendosi una sigaretta. «Ma non è nulla di serio.»

«Oh.» dissi soltanto, pensando a come l'avrà presa la mia amica, promettendomi di mandarle un messaggio prima di andare in discoteca. «Su questo Mattia è sempre stato uno stronzo.»

«Già, Gaia ci tiene molto a lui.» prese parola Amine, sospirando sonoramente.

Dopo questa affermazione calò il silenzio in sala, ci scambiavamo solamente rapidi sguardi, ma c'è ne stavamo tutti e tre sulle nostre, con i nostri pensieri.

Anas mi passò la sua sigaretta a metà, come nostro solito fare, ricevendo uno sguardo scocciato da Amine, il quale odiava che io fumassi.

«A che ora si va? Così mi organizzo con le altre.» dissi, spegnendo la sigaretta nel posacenere.

«Alle 23 ci troviamo tutti lì, se arrivate più tardi e non ci trovate fuori siamo nel privè.» disse Anas, alzandosi e prendendo il suo borsello. «Ci vediamo.» si diede una pacca sulla spalla con Amine, per poi dare un bacio per guancia a me e uscire di casa.

• • •

«Mi bruciano tutte le labbra.» si lamentò per l'ennesima volta Sofia, sventolandosi una mano davanti alla bocca, cercando di farsi aria. «Non metterò mai più il tuo lucida labbra al peperoncino.»

«Meglio per me.» disse Alice, non distogliendo mai lo sguardo dalla strada. «Yas, hai avvisato tuo fratello che siamo in ritardo?.» mi chiese la mora.

«Avevano già dato per scontato che arrivassimo in ritardo, saranno già nel privè.» dissi, sbloccando il mio telefono e vedendo che fosse già mezzanotte.

Per questa sera avevo deciso di indossare un semplice tubino nero, con ai piedi delle semplici Air Force bianche. I miei lunghi capelli mori erano legati in una coda alta.

Arrivammo al locale in qualche minuto, parcheggiando poco più lontano dall'entrata, facendoci qualche minuto a piedi, così decisi di avvicinarmi a Gaia e parlarle.

«Amo, hai sentito di Mattia?.» gli chiesi, prendendola sottobraccio, sentendola irrigidirsi appena dissi il nome del suo ormai ex ragazzo.

«Sì, ho saputo.» disse, lanciandomi un'occhiata fugace, che non riuscii a capire bene. «Se oggi c'è la sua tipa la prendo per i capelli, a costo di non entrare nemmeno più al Lime.»

È proprio la mia migliore amica.

Mi lasciai scappare una risata, cercando di smorzare un po' l'aria che si era creata. Arrivammo al locale, passammo i controlli e ci dirigemmo nel privè, dove i ragazzi già ci stavano aspettando.

«Yasmine!.» urlò Anas, venendomi incontro, posandomi un bacio sul capo, porgendomi un drink, probabilmente Vodka a giudicare dall'odore.

«Mio fratello?.» chiesi, vedendo che non ci fosse.

«Certi segreti non posso dirteli, mi spiace.» disse, sorridendomi maliziosamente. «Posso solo dirti che si starà divertendo.»

Ha preso alla lettera il consiglio che gli ho dato stamattina allora.

«Non faccio domande.» dissi, sorpassandolo.

Notai che insieme al solito gruppo c'era un nuovo ragazzo, ma visto prima.

«Lui è Mohamed, ma puoi chiamarlo Simba.» disse Anas, come se mi avesse letto nel pensiero. «Poi c'è anche un altro che ora non so dove sia, ma te lo faccio conoscere più tardi.»

Annuì semplicemente, decidendo di uscire dal privè e andare con le mie amiche in pista a ballare.
Tra risate, video imbarazzanti e qualche litigata con delle ragazze decisi di uscire a prendere aria.

Il freddo vento di Aprile mi colpì le guance, leggermente arrossate a causa del caldo del locale.
Sbloccai il telefono e vidi che fossero le 4 di notte del 4 Aprile.

Presi una sigaretta dal pacchetto e l'accesi, sedendomi sull'asfalto freddo, respirando a pieni polmoni l'aria.

«Ma che cazzo significa che è finita!?.» esclamò un ragazzo, facendomi spaventare. «Per favore Alicia non scherzare.»

Mi girai verso il ragazzo, il quale camminava avanti e indietro insistentemente, con una mano sul capo.
Le sue guance erano bagnate, segno che stesse piangendo.

«Vaffanculo Alicia, vediamo quanto tempo ci metti a tornare da me.» disse a denti stretti, attaccandogli in faccia e lanciare il telefono per terra, il quale si spaccò in mille pezzi.

Gli occhi mori del ragazzo si posarono su di me e si accorse della mia presenza.

«Che cazzo hai da guardare? Ti sei goduta lo spettacolo?.» sputò acido, guardandomi dalla testa ai piedi, per poi rientrare dentro, lasciandomi sola.

Che grandissimo maleducato, se fossi in lui mi farei qualche domanda sul perché la ragazza lo ha lasciato.

𝗗𝗲𝘀𝘁𝗶𝗻𝗼 ; 𝗕𝗮𝗯𝘆 𝗚𝗮𝗻𝗴जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें