Prologo

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Prologo

Lui era l'aria che faceva respirare il mondo,
il sole che riscaldava la terra,
il fuoco che bruciava il dolore,
l'acqua che concedeva la vita eterna.
Era sotto la pelle, dentro le ossa.
Era il sangue che scorreva nelle vene.
Il tocco dell'anima ad ogni respiro.
Il battito del cuore.
L'amore puro, primitivo, essenziale.
-Norah May Alcott.

Da: Ocean Falls's University

A: Norah May Alcott

"Cara Signorina, Norah May Alcott. Siamo lieti di informarla che la Ocean Falls's University ha accettato la sua proposta. I corsi di studio inizieranno questo semestre, si rechi presso il nostro ufficio per eventuali informazioni. Benvenuta tra noi."

Respirai a fatica dopo aver letto più volte l'e-mail. Il mio sogno di diventare una biologa marina si stava per avverare. Solo pochi mesi e sarei andata al college, a fare ciò che nella vita avevo sempre desiderato. Il cellulare tremò tra le mie mani, ancora sconvolta. Mi appoggiai al mio armadietto sotto gli occhi attenti del mio migliore amico, Graham Evans, che in lontananza stava fissandomi da tempo, senza degnare alcuna attenzione alla conversazione con i suoi amici. I suoi capelli castani erano intrappolati in uno di quei enormi cappelli che usava di solito, nascondendo i suoi ricci ribelli. L'azzurro dei suoi occhi attirò la mia attenzione, e sorrisi. Brillavano come la pietra preziosa che portavo al collo, regalatami da lui. Si accostò accanto al muro, mettendo in mostra il suo fisico perfetto. Non c'era persona al mondo migliore di Graham. A casa infatti era una lotta continua tra le mie sorelle, Katy e Joy, che speravano di essere notate da lui. Povere illuse, e povero il futuro marito di mia sorella maggiore, Joy. Graham non era un tipo da "ragazze". Non ne aveva mai avuta una, e non voleva averne. Io lo chiamavo semplicemente "Spirito libero" perché era come me, non voleva legami di nessun genere eccetto un rapporto strano, qualcosa del tipo "Tu ti prendi cura di me, ed io mi prendo cura di te." Tutto qui. Senza alcun vincolo. Ecco perché stavamo bene insieme. Ci raccontavamo tutto, ogni minima cosa, e non ci giudicavamo. Volevamo entrambi la stessa cosa, e questo bastava per rendere il nostro rapporto ben saldo. Notai che salutò i suoi amici, e venne verso di me. Il rumore dei suoi stivali riecheggiò in tutto il corridoio del liceo. Questi erano i nostri ultimi mesi di scuola, gli indimenticabili 100 giorni alla maturità. Quando fu abbastanza vicino, mi prese le guance tra le sue grandi mani e mi diede un bacio sulla fronte come era solito fare. Questo era il nostro saluto, strano e bizzarro, soprattutto tra due amici, ma lo adoravo. Le sue morbide labbra toccarono la mia pelle e chiusi gli occhi respirando il suo profumo. Venivamo a scuola insieme, ogni santo giorno Graham passava a prendermi con la sua Range Rover, suscitando la gelosia delle mie sorelle che guardavano attente fuori dalla finestra. Se avessero saputo cosa faceva Graham quando tutti in casa mia dormivano, non avrei avuto vita facile. C'era una piccola scaletta fissata sulla grondaia che portava dritta in camera mia, e lasciavo sempre la finestra aperta affinché Graham potesse entrare ogni volta che voleva, o aveva bisogno di qualcosa. A volte, dormiva sul mio letto con me, abbracciandomi da dietro, perché a casa sua le cose erano difficili. Suo padre beveva spesso, e lo picchiava. Sua madre era scappata via di casa quando era piccolo, ed era rimasto con Jake Evans perché doveva finire la scuola e aveva abbastanza soldi da mantenere un esercito intero. Nonostante l'aria da duro, Graham era davvero un ragazzo tenero e dolce, alla ricerca dell'anima gemella che avrebbe sopportato questa sua situazione. Ecco un altro motivo logico per non avere ragazze. Pensava sempre a tutto, e non voleva che la gente parlasse male della sua famiglia. Anche quando mi raccontò di ciò che gli stava succedendo fu difficile per lui confessarlo. Non voleva mettermi in pericolo, ma aveva troppo bisogno d'aiuto per tenersi un segreto così terribile per sé. Durante la notte spesso aveva degli incubi che puntualmente sapevo calmare, o a volte veniva per curare le ferite che suo padre gli affliggeva. Non era più solo il suo segreto, ma anche il mio, e quando qualcuno si fidava di te non c'era cosa più bella.
«Ciao, May.» la sua voce roca bloccò il flusso dei miei pensieri, facendomi ritornare alla realtà. Mi chiamava sempre con il mio secondo nome, diceva che era bellissimo. May, Maggio era il mese delle rose, e mi regalava rose bianche per ripagarmi di tutto ciò che facevo per lui. "Una rosa bianca come la purezza. Una rosa bianca come il tuo cuore che ancora non ha conosciuto l'amore." Recitava il biglietto ogni volta che si presentava con un fiore in mano.
«Graham, stavo giusto venendo da te. Ho ottime notizie.» mormorai felicemente. Lui annuì.
«Anche io, May. E credo che sarai contenta di ciò che sto per dirti.» sorpresa aprii bocca e la richiusi. Presi il cellulare e lo girai verso il suo viso, facendo leggere l'e-mail che mi era appena arrivata. Graham mi prese di peso, e mi abbracciò facendomi roteare due volte.
«Congratulazione, May. Te lo meriti così tanto! Potremmo giocare con i delfini adesso. Sbaglio o è uno dei nostri sogni?» Perché stava usando il plurale?
«Sarà stupendo, lo so. Ma tu sarai alla scuola d'arte, Graham.» sorrisi debolmente non riuscendo a capire tutto il suo entusiasmo.
«Ehm..ti ho mentito.» disse
«Cosa?» mi accigliai arrabbiata.
«Non mi avresti permesso di farlo, May.» certo che non glielo avrei permesso! Aveva sempre voluto insegnare storia dell'arte, ma sognava pure di salvare le specie marine come me. Volevo solamente che riconoscesse la sua strada nella vita e ascoltasse il suo cuore che portava ad "Amore e Psiche", una di quelle opere che amava tanto.
«Graham, non dirmi che hai fatto domandina per entrare alla Ocean Falls's University.» scattai. Lui annuì sorridendo.
«Mi hanno preso, May.» le sue mani sfiorarono il mio braccio e riportai il mio sguardo sui suoi occhi. «Ti prego, fammi un sorriso. Solo uno!» mi supplicò dolcemente. Non potevo essere arrabbiata con lui, in fondo avrei avuto un amico lì in mezzo a quella gente che non conoscevo. Sorrisi, ricevendo in cambio un bacio a schiocco sulla guancia. Graham rise, saltando per tutto il corridoio. Rimasi con le braccia al petto, e uno sguardo divertito in faccia, guardandolo andar via contento.

May - May 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora