Capitolo 11

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May

Capitolo 11

Lui era nella mia mente, giocò con essa, prese in giro i miei sentimenti e poi svanì come un raggio di sole prima della tempesta.

La testa mi stava scoppiando.
Gli occhi non si degnavano di aprire.
Ero senza forze, debole.
Ogni muscolo del mio corpo era bloccato da qualcosa che non mi dava spazio per respirare.
Stavo davvero morendo di caldo con questa coperta appoggiata sul mio corpo e qualcosa, o qualcuno, che era sopra di me. Ordinai alla mia mano di muoversi e quando raggiunse il punto interessato, toccò la pelle calda e setosa di qualcuno. Non ricordavo di certo dove fossi finita, ma qualcosa mi diceva che ero rimasta con Nate..
«Oh, porca miseria.»dissi, in preda al panico. Ero..oh no. Non poteva essere di certo così. No. Mi rifiutavo di credere che ero davvero andata a letto con Nate. C'era sicuramente un errore, io..io mi ero semplicemente addormentata nel suo letto. Sì, dopo il bacio di ieri sera, mi ero addormentata a causa della stanchezza e Nate mi era stato accanto. Certo, però non ricordavo assolutamente nulla dopo il bacio. Che era successo di preciso? I sensi di colpa mi tormentarono. Graham.
«Che ho fatto?» sussurrai incredula. Solo pensare che forse avevo tradito Graham mi faceva morire dentro. Non potevo di certo essere stata così stupida da fare sesso con Nate per vendicarmi. Io non ero quel tipo di persona. C'era stato sicuramente un equivoco. Notai con grande dispiacere che sotto le coperte io ero completamente nuda. Le mie mutande erano sul pavimento e il reggiseno era caduto accanto alla scrivania. Come c'era finito lì, così lontano dal letto? Deglutii a fatica, ingoiando l'amara verità. Ero davvero finita a letto con il peggiore dei ragazzi a scuola, il donnaiolo di turno, l'incredibile ragazzo con gli occhi grigi e i capelli neri che faceva impazzire ogni ragazza della scuola, eccetto me. Eppure avevo davvero fatto sesso con lui.

Cercai di spostare il suo corpo muscoloso dal mio con molta calma perché non volevo svegliarlo. Ero davvero amareggiata e rossa per la vergogna. Mi sentivo una delle sue puttane e questa non era una bella sensazione. Volevo semplicemente andar via da qui, di nascosto, e dimenticare ogni cosa successa in queste ore. Non riuscivo a capacitarmi di come avessi potuto tradire Graham in quel modo così brutto, con l'unica persona che lui odiava. Il suo peggior nemico. Gli avrebbe fatto male, tanto. La mia non era vendetta, io semplicemente non volevo che finisse così. Volevo solo provare a dimenticarlo con qualche bacio..ma non mi sarei spinta oltre. Eppure l'avevo fatto. Ero andata oltre. Oltre ogni aspettativa.
«Ehi, piccola.» sentii la voce di Nate chiamarmi, ancora impastata dal sonno. Si stirò le braccia e le gambe, il lenzuolo gli coprì solo la parte bassa dell'addome, lasciando intravedere le gambe snelle e la pelle abbronzata. Era molto sexy in effetti, il suo fisico mi attraeva come una calamita.
«Nate, vorrei una spiegazione.» pretesi seria, mentre dentro morivo dalla paura di una sua risposta.
«Oh, buongiorno anche a te.»
«Per favore, fai poco lo spiritoso. Che è successo?»
«Quello che vedi. Abbiamo passato la notte assieme.» non era la risposta che mi aspettavo.
«L'abbiamo fatto?»
«Sì, Norah, abbiamo fatto sesso. Stanotte non ti dispiaceva come ora, sai?» Cosa? No, non è possibile.
«Bugiardo.» lo accusai.
«Le confezioni vuote dei preservativi sono ancora qui.» mi indicò il comodino.
«No, non è possibile.» ripetei.
«È stata la notte più bella della mia vita.»
«Non dirlo mai più.»
«Norah, se sei spaventata, non devi. Non sono ciò che pensi. Io non uso le donne e poi le caccio via. È solo una stupida diceria che onestamente odio. L'ho fatto solo perché sono molto attratto da te.» Graham. Graham. Graham. L'avevo tradito, sul serio. Questa notizia lo avrebbe sconvolto.
«Va tutto bene, Norah.» Nate mi abbracciò e quasi mi sentii cullata e al sicuro. Non avevo mai provato altre braccia al di fuori di Graham, ma onestamente stare tra le braccia di Nate mi faceva sentire una bambina, non una mamma. Era una sensazione piacevole, era come sentire che c'era lui a difenderti e non io sola a farlo.
«Mi spiace...» dissi alla fine, forse per Graham, forse per me, forse per alleviare quel piccolo senso di colpa che mi dava il tormento.
«Non devi dispiacerti, Graham lo accetterà.»
«Non osare nominarlo.» mi misi subito sulla difensiva, togliendomi dal suo abbraccio. Lui mi prese con forza e mi riportò a sé, lasciando che io combattessi.
«Lui non c'è più.» quando lo disse, tutti i miei muri e le mie certezze iniziarono a crollare. Avevo sperato che lui tornasse in tutti questi mesi e sentirmi dire che non c'era più faceva male, forse troppo. Non potevo accettarlo. Non ci riuscivo.
«Tornerà.» sussurrai.
«È solo il tuo migliore amico, dovrà accettarmi perché io non ti mollo. Sarò la tua ombra, io voglio te. Non mi importa di lui.»
«Me?»
«Te.» Restai senza parole davanti alla sua confessione così inaspettata. Non riuscii davvero a dire nulla. Graham non era semplicemente il mio migliore amico, lui era molto di più.
«Io..ho bisogno di restare da sola.» Nate capì e mi lasciò andare. Raccolsi le mie cose e iniziai a vestirmi in preda alla vergogna. Mi sentivo una traditrice. Mi mancava anche l'ossigeno. Dovevo assolutamente uscire da quella stanza.
«Anche se non ci sopportiamo, non mi importa. So che Graham ti vuole bene ma non può ostacolare il bene che io voglio a te. Sei davvero una ragazza speciale. Non devi sentirti in colpa, quello che è successo stanotte poteva capitare a chiunque. Questa cosa non si controlla. Non può essere controllata. Lo capisci? Norah, voglio che tu sappia che mi farò conoscere da te, voglio che tu comprenda il vero me e non ciò che dice la gente. Non sono quello che gli altri dicono, ho un cervello e onestamente parlando questa è stata la notte più bella della mia vita. Non voglio perderti.»
«Nate..ti prego..» volevo dirgli di smetterla di parlarmi di queste cose, volevo dirgli che non mi importava conoscerlo, volevo dirgli che avevo solo paura di poter amare qualcuno al di fuori di Graham.

Scoppiai a piangere. Le mie ginocchia toccarono il pavimento e stanca mi adagiai. Volevo non fosse mai successo nulla. Volevo cancellare questa notte, tornare indietro nel tempo e non venire mai qui. Volevo cambiare un passato che ormai non poteva essere che un ricordo. Nate prontamente venne verso di me e mi abbracciò di nuovo. Stavolta fu diverso, sentii davvero ogni suo sentimento, ogni parola detta. Forse mi stavo sbagliando ma credevo alle sue parole, erano sincere.
«Non piangere, io non volevo.»
«Ti chiamerò più tardi, ma per favore lasciami andare ora.» lui annuì e molto riluttante mi aiutò ad alzarmi e ad infilarmi il vestito. Mi prese le scarpe e me li diede con molta calma. Lo fissai negli occhi, gli dissi mentalmente quando fossi dispiaciuta e tagliai corto, fuggendo via da lì.

La casa era deserta quindi fu facile per me andar via senza che nessuno mi vedeva. Ero stata davvero un'incosciente. Bea non era lì, la sua auto non c'era. Decisi di tornare a casa a piedi, magari mi avrebbe fatto bene pensare. Il fatto era che non ricordavo nulla dopo quel bacio, niente di niente. Era questo ciò che non tornava in tutta questa storia. Dovevo ricordare. Dovevo mettere in chiaro ogni cosa.

May - May 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora