Capitolo 20

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May

Capitolo 20

Bastarono queste semplici parole "Sto tornando a casa, amore", scritte a Graham in un sms, per farmi sentire bene. Ma bene sul serio. Mi sentivo libera, Nate non era più un problema. Nate era gay. Amava i ragazzi, mi vedeva solo come un'amica ed il sentimento era reciproco. Nella mia vita c'era posto per un solo grande amore: Graham. Dovevo dimostrarglielo, anche se lui sapeva già cosa provassi. L'amore non aveva bisogno di parole, ma solo di occhi silenziosi che facevano più rumore di qualsiasi altra cosa. Graham sentiva quel suono muto, lo sentiva nell'anima come me. Eravamo fatti per stare insieme, due corpi, due cuori ed una sola anima.
Pensai queste cose mentre cercavo di prendere un taxi per riportarmi da Graham. Chiamai più volte, mi misi sul ciglio della strada ma nessuno volle fermarsi. Erano tutti così di fretta, be', non erano i soli. Anche io avevo fretta di ritornare tra le braccia di Graham il prima possibile. Il mondo non stava aiutandomi, stava mettendo solo in mezzo tanti impedimenti. Il ritardo dell'aereo, i controlli più fitti del solito, le persone che non si sbrigavano a prendere i bagagli. Così era la vita, quando dovevi fare qualcosa di futile eri in anticipo, nessun problema riusciva ad intralciare la tua strada, invece quando dovevi fare qualcosa di veramente importante tutti gli impedimenti si mettevano nella tua strada senza poter far nulla per evitarli. Frustrata, decisi di sedermi sul marciapiede. Dovevo aspettare? Avrei aspettato. Ferma, immobile a non far nulla. Ero stanca di correre, sarei arrivata lo stesso da Graham, con qualche ora di ritardo ma sarei stata fra le sue braccia e stavolta per sempre. Era vero quel che dicevano sulla distanza: ti faceva capire realmente quel che contava. Il mio cuore lo sapeva già, il mio unico punto fisso: Graham. Okay, forse stavo esagerando di brutto, avevo ripetuto il suo nome un miliardo di volte. Avevo detto di amarlo molto più della distanza tra la terra e il sole. Una vita non bastava.
All'improvviso qualcuno si sedette accanto a me. Fu come una scena a rallentatore, mi girai così in fretta che mi sembrò sul serio un'eternità. Incontrai i suoi occhi, il suo profilo mi invase i polmoni.
«Ciao.» Graham mi sorrise dolcemente mentre prese la mia mano ed intrecciò le sue dita alle mie. Era un sogno averlo qui dopo tutto quello che era successo per raggiungerlo.
«Piacere di conoscerti, mi chiamo Graham.» stava giocando, ed io stesi al suo gioco.
«Norah, ma per gli amici May.» lui rise e a me sembrò che mi scoppiasse il cuore dalla felicità.
«Amo il nome May.. » fece una pausa «Maggio è il mio mese preferito. Sai, nascono le rose, fa meno freddo e le giornate sembrano più lunghe. Dei bei giorni per prendersi cura del mio amore.»
«Oh, non sapevo avessi un amore. Sai, dovremmo essere dei perfetti sconosciuti.» appoggiai la mia testa sulla sua spalla e chiusi gli occhi. Ero così stanca che avrei potuto benissimo dormire lì. Mi sentivo al sicuro con Graham al mio fianco.
«Errato. Dei perfetti sconosciuti che si amano.» sentii la mano di Graham accarezzarmi il viso con delicatezza.
«May, a parte gli scherzi. Mi sembri molto stanca, ti va di ritornare a casa?» annuii alla sua domanda. Volevo sul serio tornare a casa, il mio corpo stava per cedere alla stanchezza. Graham prese la mia borsa e mi tirò sù. Mi appoggia al suo braccio ma lui mi fece salire sulla sua schiena e mi portò così fino ad arrivare alla sua macchina. Quando entrai il suo profumo mi investì. Non avevamo bisogno di baciarci per esprimere il nostro amore. Noi eravamo l'amore, in un piccolo gesto, in una carezza, in delle parole dette per gioco. Noi eravamo questo.
«Com'è andata?» mi chiese quando si immerse tra le macchine in autostrada.
«È gay.» bisbigliai. Lui rise.
«May, non scherzare.»
«Giuro, Graham. Nate è gay. Quando sono arrivata al campus ho incontrato questo tizio, Marcel. Mi ha riso quando ho detto lui di essere la ragazza di Nate. Mi ha risposto di seguirlo e boom. Nate era a letto con un ragazzo. Siamo rimasti amici e basta.»
«Figlio di puttana.» esplose Graham subito dopo.
«Voleva dividerci solo per nascondere la sua vera natura. Giuro che se lo vedo gli spacco la faccia.»
«Na, non essere così violento con lui. Io ti ho sempre amato, non facevo altro che pensare a te quando stavo con Nate.» gli dissi dolcemente.
«Allora perché? May, perché stavi con lui?» le sue parole uscirono con un tono abbastanza ferito.
«Mi sembrava giusto farti soffrire.. » sbuffai «..come tu hai fatto con me.»
«Be' sappi che sono stanco di tutto questo. Stiamo solo sprecando del tempo prezioso.» aveva ragione, stavamo solo finendo per sprecare del tempo buono. «Voglio sul serio farti star bene. Voglio fare l'amore con te May. Questa notte, subito. E non importa se dovrò dormire sul divano ancora per molto. Lo so, lo merito, ma voglio sul serio amarti come si deve.»
«Non dormirai sul divano.» lui si girò verso di me, sorpreso.
«Sul serio Graham, tu stanotte dormirai sul mio letto ed io starò tutta la notte tra le tue braccia. Se lo vorrai, ovviamente.»
«Certo che lo voglio.» si affrettò a dire. «Non dormirai più da sola in quel lettone enorme. Ci sarò io ogni notte a proteggerti.» mi guardò con occhi pieni d'amore mentre spense la macchina ormai sul vialetto di casa nostra. Le onde del mare emisero quel suono che conoscevo bene. Graham mi prese per mano, mi fece segno di scendere e così feci. Ci staccammo solo per un nano secondo ma quando aprí la porta di casa le sue labbra furono sulle mie, le sue mani sul mio corpo mi fecero sentire sua come non mai. Mi sussurrò parole dolci mentre salimmo le scale. I suoi occhi mi fecero delle promesse forti.
«Farò l'amore con te, per tutta la notte, piccola May.» sorrisi contro le sue labbra mentre il suo corpo aveva fame del mio. Una fame insaziabile che travolse entrambi.

May - May 2Where stories live. Discover now