Capitolo 13

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Capitolo 13

"Ogni giorno pensami, tutti i giorni ti penso amore mio."
Grazie nonno per questa piccola poesia che sempre mi ripetevi, anche se sei in cielo io ti penso sempre.

Fede.

Ero quasi arrivata dall'altro lato della strada, il luogo che mi avrebbe resa al sicuro da Graham. Ma quando appoggiai nuovamente il piede a terra, sentii una mano calda prendermi il polso. Mi era mancato, quel tocco. Sapevo che era Graham a trattenermi così non mi voltai. Trattenni le lacrime anche se mi bruciavano gli occhi. Non gli avrei mai permesso di vedermi in questo modo. Perché poi stavo piangendo? Ero così arrabbiata un attimo fa..
«Ho..ho bisogno di parlarti, May.» la sua voce mi diede un brivido. «So che devo darti delle spiegazioni.»
«Non c'è bisogno, ho già visto abbastanza.» sussurrai.
«No, May. Tu hai bisogno di sentire le mie parole.» la sua stretta sul mio polso si fece più forte. Stava cercando di farmi girare, ma io non volevo perdermi nei suoi occhi. «Per favore...» mi supplicò. Allora iniziai a pensare a cosa fare, se mi fossi girata l'avrei perdonato. Ma se fossi stata furba, me ne sarei già andata senza vederlo combattere, senza cercare di capire perché mi stava facendo questo. Eppure continuavo ad essere ancora qui, nonostante tutto.
«Ti ascolto.» dissi, senza girarmi.
«Voglio che mi guardi negli occhi.»
«Per favore, parla e basta.» gli risposi, chiudendo gli occhi per l'esasperazione. Una lacrima rigò il mio viso, l'asciugai con noncuranza e cercai di essere forte.
«May, guardami.» si impose, severo.
«Che cosa vuoi!» urlai, girandomi. E lì, fu un attimo. Le sue labbra furono sulle mie senza che me ne rendessi conto. Graham continuava a baciarmi mentre io restavo immobile a lasciarglielo fare. Non doveva andar così, non in questo modo!
«Basta, Graham!» mi divincolai dalla sua presa con tutta la forza che mi ritrovai in corpo. Ma lui sembrò non lasciarmi andare.
«Smettila!» lo spinsi, facendolo retrocedere di qualche passo. Finalmente presi le distanze da lui e iniziai a respirare, o forse avevo smesso di farlo, di nuovo.
«Non ti sei fatto sentire per mesi! Non ci sei stato alla consegna dei diplomi! Non c'eri quando piangevo per te! Non credere che un bacio possa risolvere ogni cosa, Graham.»
«Scusami...»
«No, Graham. Stavolta non riuscirò a perdonarti.» Il suo sguardo si fece ancora più triste e mi sembrò strano vederlo in quel modo.
«Solo...ascoltami. Poi prenderai qualsiasi decisione ed io l'accetterò.» Ascoltarlo? Ancora? Ero stanca di tutta questa storia, ma volevo delle risposte e questo non potevo negarlo.
«Okay, ma promettimi che non mi dirai bugie.»
«Niente bugie, promesso. Ti dirò solo la verità.»
«Allora ti ascolterò.»
«Va bene. Ma prima devo cambiarmi e farmi una doccia. Potresti seguirmi negli spogliatoi?»
«Sì, ma tu non provarci ancora con me.»
«Promesso!»
«Bene. E poi voglio sapere tutto sul tuo nuovo tatuaggio.»
«Ti dirò tutto, May. Ma ora seguimi.» allora lo seguii, in silenzio, cercando di mantenere la distanza che mi ero imposta. Quel bacio mi aveva confuso le idee e non riuscivo a pensare con lucidità. La situazione in cui mi trovavo adesso era una delle più bizzarre in cui mi fossi mai cacciata. Graham era lì, eppure la mia mente continuava a ricordarmi di Nate e della notte passata assieme. Non so se fu senso di colpa, ma il pensiero di Nate si stava facendo sempre più presente. Dovevo dirlo a Graham? Era questo il problema.

Quando arrivammo negli spogliatoi, Graham si tolse subito i pantaloncini corti e lo gettò dentro il suo borsone. Non c'era nessuno lì apparte noi due. Questo mi fece tremare, perché avevo timore che Graham ci provasse ancora. Ovvio che non mi sarebbe dispiaciuto affatto..ma il pensiero di Nate continuava a tormentarmi. Il tipo dai capelli neri e gli occhi grigi che piaceva a tutte ma che aveva dimostrato affetto solo a me. Era un punto a suo favore..anche se non ricordavo ancora nulla di quella notte.
«Vado a fare una doccia, ma tu per favore non scappare.» mi avvertì Graham, prendendo in mano il suo asciugamani bianco.
«È un pericolo che dovrai correre.» gli risposi, seria.
«Bene, allora verrai con me!» all'improvviso mi prese a sé e mi caricò sulle spalle come se io fossi una piuma. Non riuscivo a credere a quanta forza avesse acquisito in questi ultimi mesi. Graham stava diventando sempre più muscoloso e forte. Un uomo. Anche la voce era cambiata, sembrava molto più profonda ed intensa.
«Giuro che non vado via, ma tu mettimi giù!»
«Norah May Alcott. Prometti che resterai qui.»
«Sì, okay. Lo prometto!» finalmente decise di lasciarmi andare ed io toccai con i piedi il pavimento. Mi era quasi mancata l'aria in quegli attimi. Graham mi fece un'occhiataccia e sparì dietro il muretto bianco che dava alle docce. Feci un gran respiro e mi sedetti accanto al suo borsone. Non lo so perché, ma la curiosità si impossessò di me e le mie mani iniziarono a frugare tra le sue cose. Volevo semplicemente scoprire di più ed essere certa che mi avrebbe detto la verità su tutta questa faccenda. Con mia grande sfortuna, non trovai nulla di particolarmente rilevante a differenza del suo cellulare. Lo presi e guardai tra le chiamate effettuate, a parte quelle fatte a me c'era solo un altro numero. Era di una certa "Lou", un'altra donna che faceva parte della sua vita. Allora andai nei messaggi e trovai una conversazione con lei. Il suo ultimo messaggio mandato qualche ora fa, fu:

"Stasera ci vediamo piccola. Ti porto al cinema e a mangiare in un posto bellissimo. Ti passo a prendere per le 18. A più tardi."

Quindi stava mentendo..lui non mi amava come aveva detto e dimostrato in questi pochi minuti. Mi stava illudendo di nuovo e stavolta non glielo avrei permesso. Avevo solo due opzioni a questo punto: continuare a stare al suo gioco o dirgli di ciò che avevo scoperto. Pensai a quello che gli avrebbe fatto più male e stesi al gioco. Dovevo assolutamente spezzargli il cuore come lui aveva fatto con me. E poi, io avevo Nate dalla mia parte. Il suo peggior nemico. Lo avrebbe ucciso solo sapere che ero stata a letto con Nate. Bene. Riposai il cellulare dentro il borsone ed attesi il suo ritorno. Dopo pochi secondi Graham uscì dalla doccia, completamente nudo. «Eccomi, piccola.»
«Metti subito qualcosa!» urlai, nascondendomi tra le mani.
«Tanto mi hai già visto nudo, puoi benissimo girarti.»
«Graham, per favore.» lo supplicai. Il mio piano era ottimo per vendicarmi, ma Graham era così sexy ed attraente che mi avrebbe messa in confusione sempre. I miei sentimenti per lui non erano cambiati, ma restava il fatto che mi stava tradendo con quella Lou e questa cosa non mi andava bene. Dovevo tener duro.
«Ecco, ora puoi girarti!» mi disse, sarcastico. Obedii, riscontrando che effettivamente mi aveva ascoltato. Era completamente vestito, ma stavolta aveva indossato quei jeans che a me piacevano tanto..
«Spiegami.»
«Cosa?» domandò, confuso.
«Spiegami tutto. Sono qui per questo.»
«May, per favore..possiamo parlarne davanti ad una tazza di caffè?»
«È inutile che continui a scappare Graham! Devi essere sincero con me!» urlai.
«Cosa hai fatto in questi mesi?» continuò a non ascoltarmi.
«Sono stata a letto con Nate e mi sono divertita!» risposi, piena di rabbia. Non dovevo assolutamente dirgli di questa cosa..non ora. Ma mi era semplicemente scappata, e forse avevo davvero combinato un bel casino. Graham restò in silenzio e immobile. Una lama invisibile aveva appena conficcato il suo petto e gli aveva lacerato il cuore. Non ci badai più di tanto. Lui mi aveva tradito in tutti questi mesi con Lou, io avevo solo ricambiato il favore.
«Sai perché c'è un angelo nella mia schiena? Tatuato in maniera così gigante e con una ragazza che lo abbraccia?» scossi la testa. «Perché quella notte, quando ci siamo amati, mi sono sentito un uomo. Tu May mi fai sentire un uomo capace di proteggere la sua donna e la sua famiglia. L'ho fatto per noi.»
«A chi impora oramai? Tu mi hai tradito con Lou, ed io ho ricambiato il favore.»
«Lou? Come fai a sapere di Lou?»
«È un dettaglio irrilevante, Graham. È stato bello amarti, ma ho bisogno di qualcuno che si prende realmente cura di me e che non scappi. E di certo, non sei tu.»
«May, non...non puoi aver fatto questo.»
«L'ho fatto Graham. Sul serio.» feci dei passi verso la porta. Volevo andare il prima possibile via di lì. Tutti questi mesi a soffrire per lui, i sensi di colpa per la storia con Nate. Non dovevo sentirmi così distrutta. «Tra noi è finita.» e fu l'ultima parola che dissi prima di andar via di lì. Graham non mi fermò, ed io me ne andai per la mia strada.

Separati, ma inseparabili.

May - May 2Where stories live. Discover now