CAPITOLO 19

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Le settimane successive furono piene di avvenimenti gioiosi. La gravidanza venne confermata dalla migliore ginecologa di Londra che diede ad Harlow alcuni consigli su come affrontare il periodo dell'attesa.

Harlow acquistò tanti libri sull'argomento che divorò pagina dopo pagina. Telefonò a sua madre per annunciarle la lieta notizia mentre King organizzò una cena con Richard, suo padre, che parve compiaciuto all'idea di diventare nonno.

Anche Elijah telefonò per congratularsi con loro, deliziato alla prospettiva che una nuova generazione di Winston arrivasse ad allietare la famiglia. Axel arrivò a Londra portando regali per allestire la futura cameretta del suo nipotino o della sua nipotina.

Per la prima volta nella sua vita da adulta, le cose andavano perfettamente bene e Harlow era in estasi. Aveva sposato un uomo che amava con tutta sé stessa e stava per diventare madre. Tutti i suoi sogni si erano avverati: amore, matrimonio, maternità... Non desiderava altro.

Finché una notte si svegliò con una strana sensazione allo stomaco. Inizialmente pensò di avere mangiato qualcosa che le aveva fatto male, ma non appena raggiunse il bagno, si rese conto, scioccata, che stava perdendo sangue.

Venne sommersa da un'ondata di terrore che la paralizzò. Cosa poteva fare per fermare quello che stava succedendo? Non seppe darsi una risposta. Era una donna che aveva sempre affrontato con determinazione qualsiasi situazione, ma non quella.

Spaventata, chiamò suo marito. King era un combattente e non avrebbe permesso che le accadesse una cosa così terribile.

"King!" gridò disperata.

Lui arrivò subito e quando si rese conto della situazione passò all'azione: chiamò la ginecologa, caricò Harlow in macchina e corse all'ospedale. Per tutto il tragitto, lei tenne le mani sul ventre in un atteggiamento protettivo. Lui continuava a parlarle ma Harlow non lo ascoltava. C'era una sola cosa che ripeteva come un mantra.

'Non posso perdere il bambino! Non devo perdere il bambino...'

Purtroppo, il bambino non ce la fece e in lei si spense l'interesse per tutto ciò che aveva reso significativa la sua vita fino a quel momento.

"So quanto possa essere difficile questo momento, ma è una cosa molto comune, specialmente quando si parla della prima gravidanza," le disse la ginecologa con un tono così calmo che quasi portò Harlow a gridare. "Comunque, puoi provare di nuovo tra... diciamo quattro settimane... Visto che l'aborto è successo a casa e gran parte del tessuto è stato eliminato già, non sarà bisogno di trattenerti per farti passare il processo di dilatazione e raschiamento. Nei prossimi giorni, soffrirai delle perdite, ma non durerà più di due settimane. A parte questo, non vedo ragioni per cui non potrai tornare a vivere una vita normale..."

Harlow iniziò a pensare che si trattasse di una punizione del cielo perché aveva sposato King per fare figli tralasciando il resto. Chiuse gli occhi e rimase seduta e immobile, consumata dalle sensazioni che le arrivavano dal suo ventre vuoto.

Il medico scambiò ancora alcune parole con King, il quale rimase seduto accanto a lei, tenendole la mano come se ciò potesse farla sentire meglio.

"Okay... Vi lascerò un po' di tempo per prepararvi... Se avete altre domande, sarò fuori..." aggiunse la ginecologa e uscì dalla stanza.

Harlow rimase a fissare il vuoto. Non aveva la forza di guardare King o di parlare... o di respirare... La piccola vita che aveva tenuto nel suo ventre fino a qualche momento fa, era sparita... Come se niente fosse...

"Mi dispiace..." le mormorò King con fare comprensivo.

Lei odiava la sua comprensione... Odiava essere vista così da lui. Strinse la mano a pugno come se volesse rifiutare qualsiasi tipo di conforto.

UNA PROPOSTA SCANDALOSAWhere stories live. Discover now