-Capitolo 28-

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Mikasa's pov

Io, Eren e Armin eravamo seduti in salotto, e c'era uno strano silenzio tra di noi, ma stavamo tutti pensando a Levi e T/N.

<<Quindi siamo d'accordo che Levi era un partigiano vero?>> chiese Armin rompendo il ghiaccio.

<<Non so Armin, non abbiamo prove, e dobbiamo davvero fidarci di Floch invece di T/N?>> chiese Eren.

<<Non importa chi conosciamo da più tempo. Poi non vi è sembrato strano che Levi è apparso da un momento all'altro? Ed è sempre im casa di T/N>> affermai io.

<<Sì ma non vuol dire nulla>> disse Eren.

<<Dai inutile che continuano a negare l'evidenza>> dissi incrociando le braccia.

<<Io direi di parlare con loro, e sono sicuro che se Levi è un partigiano ce lo diranno>> rispose Armin.

<<E poi li denunceremo?>> chiesi.

<<Ma sei pazza?!>> mi urlò Eren e io lo guardai male.

<<Non possiamo coprirli!>> esclamai.

<<Sì ma possiamo far finta di nulla>> rispose il biondo.

<<Sentite voi fate come volete, però io non appena ci confesseranno tutto li andrò a denunciare>> conclusi.

<<Ma perché?! Dimmi una buona ragione per farlo>> disse Eren afferrandomi per un polso.

<<Perché T/N non ci ha neanche detto niente! E poi un partigiano, un assassino! Chissà quanta gente ha ucciso! Ma ci avete mai pensato?>> chiesi.

<<Perché i fascisti e i nazisti non hanno ucciso nessuno?>> chiese Eren.

<<Basta, voi fate come volete, io però faccio per conto mio>> conclusi uscendo di casa senza neanche salutarli.

T/N almeno avrebbe dovuto dirci qualcosa, ma anche se sono sicura che Levi sia un partigiano, voglio comunque sentirglielo dire prima, giusto per non avere nessun rimpianto.

Mentre tornavo a casa, vidi proprio T/N e Levi seduti su una panchina.

Mi nascosi dietro una siepe per origliare, ma non dicevano nulla di interessante.

Feci per andarmene, finché non sentii qualcosa.

<<Floch quindi pensa che sono un partigiano eh>> affermò Levi.

<<Non voglio pensare a lui adesso>> disse T/N appoggiando la testa alla sua spalla.

Levi's pov

Mi sentivo parecchio osservato, e non sapevo neanche io il perché.

Guardai intorno a me per vedere se c'era effettivamente qualcuno, ma non c'era nessuno, ho un brutto presentimento.

<<Oi andiamo a casa?>> chiesi.

<<Come mai?>> mi domandò.

<<Sono un po' stanco>> risposi alzandomi.

Volevo dire che mi sentivo osservato ma se qualcuno mi stava davvero osservando allora sarei stato sospetto.

Stessa cosa se avessi usato la scusa che i nazisti stavano per arrivare.

<<Ma come, hai dormito tanto>> disse lei.

<<Lo so però ho molto mal di testa>> inventai e lei fece spallucce per poi alzarsi pure lei.

Mi diedi un'ultima occhiata intorno, e poi andammo a casa, sedendoci entrambi sul divano.

<<Senti, in realtà non ti ho chiesto di tornare a casa perché ero stanco>> le confessai, e lei mi guardò interrogativa.

<<Appunto mi sembrava un po' strano>> ammise.

<<Allora come mai?>> chiese.

<<Mi sentivo osservato. Secondo me qualcuno ci stava spiando. Forse Floch>> affermai.

<<Sarà stata una tua impressione, Floch non penso si spingerebbe a così tanto>> disse.

Io l'abbracciai, e lei ricambiò l'abbraccio.

<<Ma ora siamo al sicuro>> dissi dandole un bacio sulla fronte.

<<Per fortuna>> rispose baciandomi sulle labbra.

<<sai, è da un po' che ci penso...>> iniziai e lei mi guardò negli occhi.

<<Hai presente quella notte no?>> continuai a parlare.

<<Certo, come posso dimenticarla>> disse sorridendo con le guance rosse.

<<Sicura che sia stata una scelta saggia non usare le protezioni?>> chiesi e lei ci restò a pensare qualche istante.

<<Non ci avevo neanche fatto caso... non penserai che...>> affermò.

<<Ma dai, figurati se sono incinta! Quante sono le possibilità?>> chiesi.

<<È che sono preoccupato... cioè non mi dispiacerebbe, però è fin troppo presto, e andrò anche via quindi non vorrei che se fossi incinta non riuscissi a vedere il bambino>> affermai prendendola per mano.

<<Ma non sono incinta... Lo avrei già capito no?>> chiese.

<<Beh tecnicamente dopo una settimana dovresti iniziare a sentire i sintomi, ora è troppo presto>> dissi mettendole una mano nell'interno coscia.

Lei restò in silenzio e guardò in basso.

<<Magari resto una settimana in più, così la gamba guarisce definitivamente e vediamo se ci sono dei sintomi>> decisi.

<<Ma non preoccuparti per me! Sono sicura di non essere incinta. Lo spero, anche perché non è che vado matta per i bambini>>  affermò lei.

<<Senti, io insisto. Non potrei mai lasciarti così. Poi non penso che ti dispiaccia se resto una settimana in più>> dissi mettendole una mano sulla guancia per poi darle un bacio a stampo.

<<Beh se proprio insisti allora non posso dirti di no>> affermò e io accennai un sorriso.

<<Comunque spero di non esserlo. Ok amore e tutto, ma già a malapena riusciamo a mangiare noi due, figuriamoci sfamare pure un bambino, poi probabilmente nel dopoguerra...>> disse.

<<Non preoccuparti, andrà bene>> conclusi.

Angolo atroce

EH BEH, QUESTO CAPITOLO È DAL PUNTO DI VISTA DEGLI ACKERMAN.

DOMANI ESCONO GLI ULTIMI DUE CAPITOLI PIÙ IL PRIMO DELLA PROSSIMA STORIA.

COMUNQUE SECONDO VOI TIENNE È INCINTA O NO?

Ci vuole coraggio ❤︎Levi x reader❤︎Where stories live. Discover now