t r e n t a

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"Baciami, ti prego."

ARIEL

Andai a passo veloce più lontano possibile da quell'orribile posto, e anche da quell'orribile persona.

Le sue parole. I suoi gesti.

Improvvisamente erano diversi. All'inizio quando ci eravamo conosciuti era così, poi si dimostrava una persona estroversa, ora dimostrava tutto il contrario. Quello che era veramente lui.

Il primo pensiero più sicuro e tranquillo che mi era passato per la mente, era la torre di astronomia.

Era da un po' che non ci andavo. Dovevo stare un po' all'aperto per i fatti miei.

Tirai su con il naso e cercai di pensare di meno alle sue parole; ma appena feci il primo gradino, le mie lacrime traditrici rigarono sopra alle mie guance.

Singhiozzai rumorosamente e salii lentamente su quelle infinite scale. Era una tortura, ma una tortura piacevole. Dovevo ferirmi, dovevo in qualche modo punirmi per quello che stavo facendo.

Arrivata lì, mi sentii libera. Misi le mani sopra alla ringhiera e mi affacciai, la vista era stupenda.

Tutte le luci di Hogwarts creavano un' atmosfera sicura, ma anche piena di malinconia e spienseratezza.
L'aria che respiravo era finalmente pulita, rispetto a quello che stavo respirando negli ultimi giorni. E ci voleva.

"Tutta sola?" udii una voce rauca, diversa.
Mi asciugai velocemente le lacrime prima di girarmi e scoprire quella identità, che sapevo molto bene.

"Che..che ci fai qui.." tirai su con il naso mentre continuavo a pulirmi le guance, cercando di camuffare il più possibile il mio rossore e gli occhi lucidi. Lo guardai dritto negli occhi; quel color azzurro mischiato con il grigio era sempre intimidatorio e possessivo.

Lui mi guardò un po' sorpreso quando vide in che situazione ero. 

"Oh, stai piangendo." mormorò lui.

Io abbassai lo sguardo. Non capivo il perché stesse qui, e del perché fosse leggermente diverso con me.

Lui fece un passo e si avvicinò a me.

"Dovresti stare in camera tua, Malfoy." dissi decisa guardandolo negli occhi. Aveva una camicia nera e jeans nero, con quel contrasto dai capelli biondi e quella pelle pallida, era decisamente diverso dal normale.

"Potrei dire lo stesso di te." disse lui, avvicinandosi sempre di più.

Aveva lo sguardo dritto su di me ma il capo abbassato. C'era qualcosa in lui che mi attraeva. 

"Io sto sorvegliando, stasera."

Lui fece un risolino. "Della torre?" mi prese in giro. Lo sapeva che non sorvegliavo qui sopra.

"Della sala comune.." dissi imbarazzata. Forse ero nel torto, dato che dovrei stare nella sala comune e non sulla torre.

"Oh, beh.. non penso che qui sia la sala comune.." si avvicinò di un altro passo e appoggiò con calma le mani sulla ringhiera. Bloccandomi. Di nuovo.

"Draco.." mormorai, cercando di fargli capire cosa stesse facendo. Lui inclinò la testa e mi fissò. Non ero abituata al suo sguardo. Solo a quello di Mattheo. Ed era molto meglio.

 Ed era molto meglio

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Fix me | Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora