"Non siamo nelle favole, tesoro." continuò. "Non troverai il tuo principe azzurro che ti porterà in braccio fino al castello, sopra ad un fottuto cavallo."
Rimasi interdetta dalle sue parole.
"Io quello che posso fare è portare in braccio fino e so...
Mi sentii di svenire. Mattheo era davanti a me e forse lo stavo iniziando a portare nella via giusta. Fino a quando, non sentii una luce azzurra pulsarmi addosso.
...
Mi svegliai nel mio letto, con un dolore lancinante alla testa. Gemetti dal dolore e mi guardai intorno.
Madalaine dormiva beatamente sul letto, e io stranamente addosso avevo una camicia e la gonna addosso.
Mi venne un dolore fortissimo, come se qualcuno mi avesse appena fatto un incantesimo. O forse ho dormito in modo strano e ora avevo questo mal di testa.
Però stranamente non ricordo tanto bene come sono tornata ieri a letto. Ricordo soltanto che ieri sera, dopo aver fatto ripetizioni con Hermione, avevo incontrato qualcuno. Ma non ricordo chi.
MATTHEO
Cazzo.
FLASHBACK
"Oblivion." pronunciò la mia bocca, senza un apparente motivo. Avevo la bacchetta in mano. Solo dopo mi resi conto di cosa cazzo avevo fatto.
Ariel cadde sulle mie braccia e la afferrai. La fissai.
Urlai. Urlai così forte che forse mi avevano sentito tutti. Mi odiavo. Cazzo se mi odiavo.
E lei che cercava un modo di farmi diventare una persona migliore. No, No.
Non sono stato io.
Mio padre.
"Bene." disse lui, e io mi toccai il naso con il dorso della mano e lo fissai. Cazzo se lo volevo uccidere.
Era davanti a me, e lui stava con la bacchetta in mano, non io. Non lo avrei mai fatto, cazzo.
"COSA CAZZO HAI FATTO?!" mi alzai e la lasciai cautamente, che era priva di sensi.
"Quello che ti meriti, figlio." mormorò lui, dio se gli darei un pugno.
"No..no.." dissi abbassando la voce, fissandola ancora, per terra.
"Ti odio, ti odio cazzo!" mi precipitai verso di lui, ma lui scomparse. Lo ritrovai dietro di me.
Serrai la mascella. Il mio cervello, le mie vene. Stavano per scoppiare.
"Tranquillo, Mattheo. Sta bene. Non vedi?" la indicò e io la guardai, per poi guardare lui.
"Porca di quella puttana, io ti odio, cazzo!" urlai. "Non ti potrai mai reputare padre, cazzo, sei un fottuto mostro!" urlai fino a farmi bruciare la gola. Fino a perdere le corde vocali.
Lui mi fissò interdetto.
"Da quando ti interessa così tanto di lei?" si avvicinò a me, squadrandomi.
"Per caso.. ti sei innamorato?" e appena pronunciò quella parola, mi incazzai. Di brutto.
Strinsi le mie dita in un pugno forte, tanto da farmi quasi uscire il sangue.
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