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E così, dopo aver dato un'occhiata allo studio in cui lavorava questo team di terapeuti e professionisti che aveva trovato Louis e dopo aver potuto parlare con uno di loro per capire come fare, Harry aveva iniziato un vero e proprio percorso con una dottoressa molto brava, competente e dai modi gentili. Lei gli aveva fatto capire, dopo una prima conoscenza, che il cammino sarebbe stato sicuramente lungo e, perché no, anche difficile, ma Harry si era detto convinto di volerlo fare. Aveva preso ormai consapevolezza delle sue effettive difficoltà che aveva voluto nascondere anche a se stesso fino a quel momento e aveva capito che senza un aiuto esterno non ce l'avrebbe fatta. Si era sempre bastato, è vero, si era sempre rimboccato le maniche e si era sempre rialzato da solo. Ma rilegando in un angolino della sua mente tutto il peggio che gli era successo, mai superandolo veramente, mai accettandolo veramente. E per quanto ci avesse provato nell'ultimo periodo, anche per merito delle parole di Louis e dei sentimenti che provava per lui, non ci era riuscito. Da solo non poteva farcela. L'aveva finalmente capito e si era adeguato, decidendo però di volercela fare grazie all'aiuto di qualcuno. Quindi. Sì. Aveva iniziato a fare psicoterapia. Qualche volta tornava a casa esausto, il percorso era complesso e tirava fuori dal suo corpo e dalla sue mente cose che nemmeno si ricordava di aver vissuto, altre volte invece rincasava più sereno per i progressi fatti. Tutto sommato poteva dirsi soddisfatto di quel primo periodo di supporto psicologico.

Mente percorreva le vie di Londra per raggiungere Louis dopo la sua seduta, tutte addobbate a festa per l'arrivo imminente del Natale, ripensò a quanto affrontato con la dottoressa poco prima: quello sarebbe stato il suo primo vero Natale dopo tantissimi anni. Non ne viveva uno in maniera autentica e sentita da quando Jack era entrato nella sua vita. Pensarci faceva davvero strano, ma era qualcosa che in realtà lo entusiasmava tantissimo. Si sentiva pronto a rivivere la magia del Natale, e si sentiva pronto a farlo assieme a Louis.

Avrebbe voluto fare un regalo speciale al maggiore, che tra l'altro compiva gli anni il giorno della Vigilia, quindi doveva assolutamente mettersi alla ricerca di qualcosa di perfetto per lui. Ne aveva parlato anche con la sua psicoterapeuta, la quale si era dimostrata assolutamente favorevole, e ottenuta questa piccola spinta di incoraggiamento - non era sicuro di cosa potergli regalare, ma lei gli aveva detto che avrebbe sentito quale sarebbe stato il regalo migliore - decise di mettersi subito all'opera, che i giorni ormai erano pochi. Si prese del tempo per osservare le vetrine, per curiosare all'interno dei negozi, per chiedere consigli ai commessi, ma nulla sembrava soddisfarlo. Nulla sembrava all'altezza di quello che voleva trasmettere a Louis. Sbuffò una nuvoletta di fiato caldo nell'aria gelida controllando l'ora nel suo cellulare, rendendosi conto di star facendo veramente tardi quando notò, oltre all'orario, un messaggio da parte del maggiore in cui gli chiedeva che fine avesse fatto e se andasse tutto bene. Gli rispose velocemente per tranquillizzarlo, poi continuò a passare in rassegna le varie vetrate finché non vide una piccola bottega artigianale con un cartello scritto a mano appeso alla porta d'entrata che catturò totalmente la sua attenzione: "qui troverai 100 modi per dire Ti Amo".

Harry arrestò i suoi passi, bloccandosi a leggere ripetutamente quella frase che aveva smosso qualcosa dentro al suo corpo. Sentiva, in qualche modo, inconsciamente, che quello sarebbe stato il posto giusto in cui trovare il regalo perfetto per Louis. Il respiro gli si fece irregolare mentre si avvicinava alla piccola entrata e dovette appoggiarsi al muro per l'intensità di quel momento. Ti amo. Cazzo. Era qualcosa di enorme da leggere, pensare, dire nella sua testa, metabolizzare. Ma più ripensava alla frase affissa lì vicino alla sua testa più sentiva fosse esattamente quello che voleva dimostrare a Louis con il suo regalo. Era esattamente quel sentimento che voleva donare al maggiore, ed era per quel motivo che niente di quello che aveva visto quel pomeriggio sembrava essere all'altezza. Lo capì all'instante, sentendosi travolgere come da un'onda burrascosa di un mare in tempesta.

Love Who You Are / Larry Where stories live. Discover now