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La cena stava procedendo stranamente bene, probabilmente il vino stava facendo la metà del lavoro dato che Igor non si era risparmiato.
Non faceva in tempo a finire una coppa che subito pretendeva gliene si riempisse un' altra.

Mattia cercò di seguire i discorsi ma, quando cominciarono a diventare sconnessi, passò al piano della madre cercando di interagire con Anna.
Fino a quel momento si era intrattenuta con Maria e la madre e non sapeva come poter intavolare un discorso.
Non era di certo esperto di pizzo e merletti, quindi puntò su quello che poteva argomentare.

"Ti piace la giostra?"

"Mi piace di più fare la dama."

"Capisco" commentò Mattia senza sapere cosa aggiungere.

"Cosa ti piace fare quando hai del tempo libero? Potremmo andare a cavallo domani se ti va" Propose gentile.

"A cavallo si rovina sempre la piega dei capelli, ma se me lo chiedete voi allora accetto."

"Bene. Allora organizzo un'uscita per domani." Rispose Mattia che in cuor suo avrebbe sperato in un rifiuto netto.
Si maledisse per non aver suggerito una seduta di caccia; a quella sicuramente avrebbe rinunciato.

Fece un po' di fatica a mandare avanti la conversazione e quasi ringraziò il momento del ballo.
Non era un perfetto ballerino, ma danzando non avrebbe dovuto parlare.
Il fatto che stessero danzando insieme non passò inosservato e il chiacchiericcio si diffuse presto.
Era facile dare a nobili annoiati qualcosa su cui sparlare e alla fine andava bene così.

Fortunatamente la serata non si protrasse fino a notte fonda perché gli ospiti avevano viaggiato a lungo per arrivare lì.
Finalmente avrebbe potuto fare quello che desiderava: stare con Christian. Voleva parlargli liberamente senza sussurrare e baciarlo senza preoccuparsi di essere scoperto.
Dovette aspettare ancora più di un'ora per il cambio della guardia e nel mentre decise di procurarsi qualche avanzo da portargli; era stato fortunato perché con la cena sicuramente qualche dolce era rimasto.

Era una cosa stupida entrare ancora furtivi in cucina, come se non gli fosse bastato suonare un campanello, ma lo faceva rimanere ancorato ad un' infanzia che sentiva sempre più lontana.
L'ultimo periodo era stato ricco di cambiamenti e si era sentito destabilizzato; buttato all'improvviso nel mondo degli adulti.
Era fiero dei suoi piccoli risultati, ma a volte sentiva di essere davanti qualcosa di molto più grande di lui.
Avrebbe ereditato un regno ed enormi responsabilità, tante da non riuscire neanche a capire come potesse esserne in grado. E forse queste preoccupazioni derivavano dal fatto che non volesse limitarsi ad avere una corona addosso, ma dargli un peso.

Quindi prese i dolci alla mela che tanto piacevano a Christian e si godette quel momento; promettendosi di riuscire a mantenere viva quella parte fanciullesca di se tanto importante per vivere senza mai invecchiare dentro.

In palio poi c'era il premio che più gli stava a cuore, cioè il sorriso aperto di Christian. Lo stesso che gli riservò quando lo vide sbucare dalla porticina della torre.

"Pensavo non saresti venuto, è molto tardi."

"Ti avevo promesso i dolci e ti ho portato anche una coperta; stasera fa più freddo del solito." Spiegò passandogli il pile e un fazzoletto con la torta alle mele.

"Ho trovato la tua preferita." Sorrise contento e Christian lo baciò grato.

Mattia non gli permise di allontanarsi perché gli mise una mano sulla nuca per tenerlo vicino; non voleva fare altro per tutta la serata.

Il moro lo strinse a sé cingendogli la vita ed il piccolo gli gemette addosso: quel ragazzo era l'essere più sensuale che avesse mai visto e l'unico in grado di fargli perdere completamente il controllo.
Non avevano avuto molto tempo per stare soli negli ultimi giorni, ma in quel poco che gli era stato concesso capì di non aver mai fatto veramente l'amore in vita sua.
E avrebbe voluto farlo anche in quel momento, spogliando Mattia per baciarlo, toccarlo e fargli perdere la testa ma non si poteva.

La storia di un re - Mattia e Christian Where stories live. Discover now