14

725 61 7
                                    

"Sicuro che non vuoi che ti lasci vincere la giostra?" domandò Christian divertito mentre tracciava con le dita il profilo di Mattia; era una delle cose che amava più fare.
Non sapeva disegnare come il minore, ma se ne fosse stato in grado avrebbe passato le ore a dipingerlo.

"Non rovinare questo momento di pace con le tue illazioni." Lo redarguì bonariamente girandosi verso di lui e guardandolo con occhi sorridenti.

E no, nessuno mai sarebbe stato in grado di rendere giustizia ai suoi occhi e al suo viso: erano troppo luminosi per un pennello intriso di colore.

Scese poi a disegnare il collo ed il petto leggermente cosparso di peluria bionda, che al sole sembrava riflettere luce. Lo baciò piano lasciando una scia umida da parte a parte e sentì Mattia sospirare godendosi il contatto.

"Insegnami a disegnare." Gli chiese Christian continuando a tracciare linee immaginarie.

"Perché?"

"Perché voglio provare a ritrarti così. Come stai ora." Spiegò tornando a fissarlo negli occhi e a Mattia si illuminò lo sguardo.

"Nudo? Sono i più difficili sai?" avvisò l'altro compiaciuto.

"Solo provare."

"Dammi la mano." Ordinò prendendogliela sotto lo sguardo incuriosito di Christian, che non sappe dove stesse andando a parare fino a quando non gli mise l'indice sulla bocca.

"Prima la tempera." Disse prima di succhiargli l'indice.

Christian deglutì trovando quella mossa estremamente eccitante e la mente viaggiò per conto suo immaginando scenari.

"Poi si cominciano a tracciare le linee." Spiegò guardandolo fisso con gli occhi languidi diventati due pozze blu.

Tenendo la mano del moro tracciò una linea che passava dalla mascella fino ad arrivare al pomo d'Adamo, su cui premette con più forza per sentire la vaga sensazione di essere preso per il collo.

Scese sulle clavicole disegnandole una ad una e poi si avvicinò piano ai capezzoli. Ci disegnò intorno dei cerchi  concentrici perfetti per poi arrivare dove voleva sentire maggiore pressione.
Proprio per questo Christian usò anche il pollice per prenderne uno tra le dita e pizzicarlo piano. Mattia chiuse gli occhi godendosi quel piccolo piacere, che sentì come una schicchera; adorava quando giocava con quella sua parte del corpo.

Le tracce però non si fermarono lì perché il piccolo continuò a far scendere le sue dita più giù, tratteggiando prima uno ad uno gli addominali e  poi fermandosi sull'ombelico, su cui si soffermò facendo pressione come se fosse un delicato bottone.

Mattia ormai aveva chiuso gli occhi e conduceva senza l'aiuto della vista Christian, che aveva la bocca sempre più asciutta mentre si lasciava guidare docile.

Il moro Si accorse dell' erezione che pian piano stava diventando sempre più prominente e desiderò sentirne la superficie liscia sotto le dita, ma Mattia sembrava volersi godere ancora un po' quelle carezze caste; perché continuò a tracciare i contorni delle ossa sporgenti lungo i fianchi.

Il maggiore pensò che a quel punto il suo desiderio potesse essere soddisfatto, ma Mattia lo fece scendere più in basso sulle cosce e.  aprì le gambe in modo tale che potesse accarezzarne l'interno.
Aveva i brividi sulla pelle se ne accorse sentendosi ancora più su di giri.

"Fammi fare ora" gli sussurrò all'orecchio succhiandone poi il lobo.
Mattia lasciò andare la mano portando  il braccio lungo il corpo. Acquista libertà, Christian progredì verso quell'erezione che era in disperata ricerca di attenzione. La ripercorse con un dito fino ad arrivare al frenulo teso e sentì Mattia gemere gutturale.

La storia di un re - Mattia e Christian Where stories live. Discover now