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"Hai barato!"

"Non è vero!" Si difese Mattia alzando le mani sconvolto "lo dici solo perché hai perso."

"Sei sempre stato scarsissimo in acqua." Sottolineò Christian

"Ma come ti permetti? Non hai mai saputo perdere, questa è la verità!" Lo accusò bonariamente tirandogli l'acqua addosso.

Il moro tornò indietro e si protesse con le braccia, ma cadde all'indietro mentre Mattia rideva con i crampi allo stomaco.

Ed era tornato bambino.

Questa era la capacità che aveva Christian: riuscirgli a fare sentire che potesse ancora essere leggero, spensierato, libero anche se solo per la durata di un attimo.
Un attimo vissuto in quel posto che era e sarebbe stato per sempre loro.

I poeti avrebbero scritto spesso di acque testimoni di pianto* e di sofferenza trasformata in versi, ma non li.
Lì sarebbero sempre echeggiate le loro risate, le loro promesse, i loro sogni.
Ci sono amori che non hanno cantori, eppure sono stati vissuti intensamente e profondamente.
Se quelle acque avessero potuto parlare avrebbero confermato che quei due lo avevano vissuto un amore così.

E Mattia, guardandolo zuppo d'acqua che cercava di alzarsi goffo, lo pensò.
Pensò di essere stato fortunato ad aver trovato quell'anima tanto simile alla sua ed era strano rendersene conto in quel momento ilare; ma ci sono momenti nella vita in cui improvvisamente ti rendi conto di essere felice, e non ci stai neanche riflettendo.

Lì era felice.

"Dammi una mano!" si lamentò Christian e Mattia ingenuamente cercò di farlo, ma gli finì addosso.

"Lo sapevo, lo sapevo che non mi dovevo fidar di te. Traditore!"

"Mi vuoi sfidare a duello per aver leso il tuo onore un'altra volta? No, perché io sono pronto." Lo canzonò frizionandosi i ricci bagnati e Mattia si perse un attimo a fissarlo imbambolato.

In quegli anni il suo corpo era cambiato ed ora aveva acquisito la prestanza di un uomo; Mattia aveva amato quella figura in tutte le sue sfumature nel tempo e ne sarebbe stato dipendete a vita.

"Ti sfido sì e chi vince decide il pegno. Ne ho in mente uno, ma credo che sia vantaggioso per entrambi." Gli sussurrò malizioso all'orecchio leccando via una goccia d'acqua rimasta sospesa.

"Posso darmi per vinto ora?" propose Christian che improvvisamente aveva perso qualsiasi voglia di giocare.

"Però se vinci decidi tu" provocò scuotendo le spalle e sapeva che il moro non avrebbe accettato di perdere così, nonostante lo volesse subito.

"Accetto."

In poco si ritrovarono in posizione di guardia con un sorriso da parte a parte. Come due ragazzini accesi dalla competizione.
Mattia sapeva di non cavarsela male con la spada, ma Christian era decisamente un fuori classe.
Si difese più che poté e schivando colpi, ma al terzo assalto fu KO con la lama puntata alla gola e le braccia alla schiena.

"Hai perso lo smalto, principino." Osservò il maggiore lasciandogli andare le mani.

"Sono fuori allenamento, hai ragione. Però avresti potuto farmi vincere, ora non saprai mai cosa avevo in mente." Alluse Mattia passandogli una mano sul petto.

"Dimmelo lo stesso."

"No, la prossima volta."

"Da vincitore pretendo che tu me lo dica. Spetterà a me accettare o meno." Spiegò con il fiato corto, che non fu aiutato dalle parole che il biondo gli stava per dire.

La storia di un re - Mattia e Christian Onde histórias criam vida. Descubra agora