Epilogo

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Prima di questo capitolo c' è il numero 20. Non riesco a modificare l'ordine. Perdonatemi.

3 anni dopo

Edoardo era nato in una notte d'estate dopo un parto abbastanza lungo e travagliato.
Mattia era stato per ore fuori la camera di Isabella pregando che andasse tutto bene.
Aveva fatto chiamare Christian nel pieno della notte e l'altro non si era fatto problemi a correre da lui nonostante l'ora tarda.
Gli si era seduto vicino tranquillizzandolo e pregando insieme a lui che il bambino nascesse sano e senza complicazioni.
Le preghiere furono ascoltare perché dopo diverso tempo sentirono piangere forte.

"Gesù ti ringrazio." Disse Mattia mettendosi le mani sul viso; stava cominciando a temere il peggio.

"Te lo avevo detto. Auguri Matti, sei papà ora." Gli disse Christian mettendogli una mano sulla spalla.

"Grazie...grazie per essere rimasto qui."

"Non vedo l'ora di vederlo. Domani me lo presenti o me la presenti."

"Ora vai a riposarti." Gli disse sfiorandogli le labbra e augurandogli buona notte.
Lo avrebbe voluto con sé anche in quel momento, ma non poteva; quindi venne fatto entrare da solo per conoscere il nuovo principe d'Inghilterra.

La prima volta che lo vide aveva i pugnetti stretti stretti a sé e una massa di capelli chiari sparsi ovunque.
Era così piccolo ed indifeso che Mattia ebbe quasi paura di tenerlo in braccio.
Non riusciva a togliergli gli occhi di dosso; quel bambino era il futuro e ciò che gli inglesi si aspettavano da lui. Una benedizione.
Era brutto pensare che un essere tanto innocente fosse un suo dovere, altrettanto che avrebbe vissuto una vita fatta spesso di rinunce,ma gli promise che avrebbe fatto di tutto per renderlo felice.

La notizia della nascita di Edoardo in poco si diffuse in tutta Inghilterra ed esplose la gioia.
Mattia era diventato un re molto amato e sapere che sul trono ci sarebbe stato suo figlio era una specie di garanzia per i sudditi.
Fu un giorno di festa e anche al castello si presentarono tantissimi nobili con doni e auguri sinceri; fatta eccezione per i cugini di Mattia che fino alla fine avevano sperato di avere qualche opportunità di salire al trono.

Quindi tra sorrisi sinceri e meno, il re quel giorno dovette fare gli onori senza Isabella, che si era presa giustamente una pausa dagli impegni reali.
Li avrebbe ignorati serenamente, ma facevano parte del suo lavoro e non poteva tirarsi indietro.
Arrivarono un quantitativo di gioielli e ninnoli indescrivibile anche da regnanti d'Europa. Edoardo era atteso da tutti i paesi con cui Mattia aveva stretto una fitta rete di alleanze; per loro era una specie di assicurazione sulla pace, che regnava incontrastata da tre anni a quella parte.
Mattia Ci aveva lavorato tanto ed era riuscito a raggiungere uno dei suoi obiettivi più ambiziosi.

Christian in quegli anni c'era sempre stato e lo aveva visto diventare il re che tutti si auguravano diventasse.
Era ogni giorno più fiero di lui e convinto che quella sarebbe stata una parentesi felice per il suo paese. Con la nascita di Edoardo l'aspettativa divenne doppia, perché sperò con tutto se stesso di vedere in lui tracce del padre.
Non era solo il capo della guardia imperiale, ma anche un suddito della corona, e proprio per questo era consapevole di ciò di cui si aveva bisogno la sua gente.

Era curioso di vedere quel bambino tanto atteso, e quando le udienze terminarono finalmente lo conobbe. Fu strano perché appena mise gli occhi su quell'esserino sentì l'istinto di proteggerlo.

La storia di un re - Mattia e Christian Where stories live. Discover now