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Quando Mattia torno nelle sue stanze era l'alba e non aveva dormito nel suo letto; gli effetti si sentivano, ma era felice di essere stato insieme a Christian.
Si gettò sul letto per riposare  almeno un' altra ora prima di essere operativo e si coricò senza neanche spogliarsi.
Aveva bisogno di un po' più di riposo e lucidità per affrontare il padre e poi l'entusiasmante uscita a cavallo che lo aspettava nel pomeriggio.

Il suo programma però non riuscì, perché Carola dopo poco
aprì le tende con la forza di un uragano e la luce gli colpi gli occhi senza troppa delicatezza.
Nascose la faccia tra le coperte e mugugnò qualcosa di incomprensibile, probabilmente rimostranze totalmente inutili.

"Buongiorno. Non ti conveniva toglierti i vestiti e metterti sotto le coperte? È una nuova moda dei giovani dormire così?"

"Buongiorno anche a te, Carola. Potresti la prossima volta essere più delicata?" Alzò la testa vedendola muoversi per tutta la stanza intenta a rassettare.

"Più delicata di così?" Chiese stupita per la richiesta, assolutamente immotivata nella sua testa.

"Beh sì, sarebbe...sarebbe meglio." Confermò cercando di non sembrare scortese.

"Va bene, farò più attenzione." Accordò la donna, che non diede un minimo di sicurezza a Mattia.

Sapeva perfettamente che dal giorno dopo non sarebbe cambiato assolutamente nulla, ma almeno poteva illudersi per qualche ora.

"Il re e la regina ti aspettano per colazione insieme agli ospiti. Hanno deciso di tirare con l'arco questa mattina per intrattenersi."

"Tirare con l'arco? Quando lo hanno deciso?" Chiese confuso.

" Ieri sera. Me lo ha detto Carlo."

Carlo era il marito, uno dei giardinieri del castello che si occupava anche di allestire il prato per il tiro con l' arco.

" Mio padre non sa tirare con l' arco." Commentò Ancora più perplesso di prima.

Non era carino sottolineare una mancanza del re, ma non se ne preoccupò così tanto davanti alla donna. Inutile nascondersi dietro ad un dito, Enrico era abile solo con la spada e la lancia.

"Si è allenato molto ultimamente. Sembra aver riscoperto la passione. " Lo informò la balia tuttavia con poca convinzione nel tono.

Mattia storse il naso ma si alzò dal letto. Il suo piano di parlare con il padre era miseramente fallito ed ora aveva un nuovo problema da affrontare: sebbene il sovrano  amasse la caccia, l'arco e la precisione non erano il suo forte;  come non lo era la sportività.
Odiava perdere addirittura con il figlio e, se avesse perso con Igor, sarebbe stato in grado di mandare a rotoli tutto il piano di riappacificazione di Mattia.
Serviva un clima sereno per poter trattare e mediare e quello non si prospettava tale.

Uscendo dalla sua stanza incontrò Christian per le scale di ritorno dalle cucine con un pezzo di torta tra le mani.

"È la tua colazione quella?"

"Lo spuntino prima del riposo più che altro. Dove vai di corsa?" Chiese addentando un pezzo di ciambellone.

"A mio padre è venuto in mente di tirare con l'arco insieme ad Igor."

"Non è una mossa furba. Caccia con la lancia..." Insinuò ben consapevole anche lui della scarsa dote di Enrico.

"Per niente." Sospirò arreso il principe.

"Però ti vedo troppo preoccupato.Cosa ti turba?"

"Ma come cosa mi turba? Non accetta la sconfitta ed è la persona più volubile che io abbia mai conosciuto. Immagina se discutessero o si indispettisse con Igor." Spiegò seccato.

La storia di un re - Mattia e Christian Where stories live. Discover now