2- Scelte pericolose

34 8 3
                                    


"Si dice che l'amore abbia gli stessi sintomi della paura, ma sarà davvero così o è solo il cervello umano che la tramuta, attratto da qualcosa che lo fa sentire di nuovo vivo?"


«Allora? Non rispondi?»

Mi si gela il sangue nelle vene. Il cuore salta un battito. Gli occhi si serrano, fingendo che tutto non sia reale. Che sia solo un incubo e che sparirà non appena le palpebre si separeranno.

«Che gattina scontrosa! Non salutare è maleducazione, sai?» Si ferma aspettando una mia reazione, che però non riceve. «Che è, Morticia ha il ciclo?»

Sento ancora il suo fresco respiro che mi solletica la nuca e mi fa il solletico.

Se non ti sposti immediatamente vedrai che "Morticia" farà fare alla tua testa la stessa fine delle rose.

Resto ferma. Immobile. Impassibile alle sue provocazioni. Se riesco a resistere e a trattenermi dal spaccargli la faccia fino alla fine dell'ora, sicuramente si annoierà e mi lascerà stare. Questo è il mio piano. Un piano geniale e infallibile. O almeno spero che lo sia.

«Adams! Solleva la testa dal banco. Si dorme a casa, non a scuola!»

Perfetto. La Moore ha già mandato in rovina metà dei miei progetti. Come si fa a non odiare questa donna...

«E tu, Cox! Sei seduto vicino alla signorina Adams da neanche tre minuti e già le dai fastidio. Come puoi essere così attaccabrighe?!»

Okay. Forse non è poi così male, se ci penso bene.

«Ma prof! Non la sto infastidendo. Vero Ivette?» ribatte lui.

Alzo il capo di scatto, ritrovandomi davanti la faccia adirata e purpurea della Moore. Mi sta fissando, aspettando una risposta. Non è l'unica a farlo, però. Sento due occhi che mi puntano, scuri come l'onice, che mi appesantiscono l'anima.

Mi fanno sentire troppo osservata.

Resto con lo sguardo sulla prof, rifiutandomi di guardare quell'essere spregevole persino con la coda dell'occhio. Non so cosa dire. Potrei andare contro a Cox e avere la mia vendetta, ma questo significa inimicarmelo. Poi, anche se è assolutamente uno stronzo terribile, non mi va di farlo finire nei casini per colpa mia.

«Che c'è, mhmm? Il gatto ti ha mangiato la lingua?» chiede la Moore, impaziente come sempre.

«No, professoressa. Mi ha solo salutato.» Spero che quell'essere spregevole non abbia sentito le mie parole, o che almeno non me le rinfacci per tutta la vita.

Lei è visibilmente poco soddisfatta, ma si gira facendo finta che non sia successo niente. «Allora, ragazzi, domani vi introdurrò un nuovo progetto facoltativo, ma che se non farete vi farà ricevere un bel due in pagella. »

E menomale doveva essere facoltativo...

«Pss...» Sento fare a Cox.

Lo ignoro.

«Ehi, Addams!» riprova, sempre sottovoce. «Che cazzo ti salta in mente?! Perché dannazione mi hai difeso? Pensi abbia tre anni?» sibila.

Ovviamente io rimango nel mio e fingo di non aver sentito. Non voglio avere nulla a che fare, con lui. Neanche se mi offrissero due milioni. Resto con la testa girata in avanti a fissare la prof, intenta a spiegare tutte le ragioni per cui dovremmo assolutamente aderire al progetto. Più che spiegazioni, in realtà, sono minacce, ma di questo me ne importa il giusto. Ormai siamo abituati.

Il Bracciale delle TenebreWhere stories live. Discover now