9- Colpi di scena

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"Alcuni dicono che la pioggia è brutta , ma non sanno che permette di girare a testa alta con il viso coperto dalle lacrime"

Jim Morrison


La fastidiossissima sveglia suona sempre alla stessa ora, 7:10 a.m., e io come sempre vorrei semplicemente gettarla da un dirupo.

Quel fastidioso suono metallico non giova assolutamente per il mio mal di testa, e la notte passata al freddo per disperdere l'odore di Cox mi ha fatto venire un terribile dolore muscolare. Non riesco neanche a sentirmi le dita, da quanto sono gelide!

Mi obbligo a tirarmi su dal letto, e dopo qualche tentativo ci riesco. Vorrei andare a vedere se il mio antipatico coinquilino è sveglio e pronto per andare a scuola, ma poi mi dico che gli darei soltanto una nuova ragione per farsi beffe di me, quindi tiro dritta alla cucina, evitando persino con lo sguardo la porta della camera di mia zia, divenuta la sua stanza.

Ancora in pigiama ed assonnata scendo le scale barcollante, e non appena metto piede nella cucina noto subito un piatto di fette biscottate con la marmellata e un bigliettino accanto. Mi ci avvicino subito.

Afferro il pezzo di carta bianco e me lo rigiro tra le mani rimirando la precisa e svolazzante calligrafia con cui è stato scritto, poi mi decido a leggerlo.


Oggi non verrò a scuola, ho cose più importanti da fare. 

Mangia pure la colazione che ti ho lasciato, non è avvelenata!

Tuo Cox


Non so se rimanere più sconvolta dal fatto che mi abbia preparato la colazione o per come si è firmato.

"Tuo Cox"

Ma chi si crede di essere?! Lui è di tutti fuorché mio, e ne vado fiera. Non vorrei mai avere un amico come lui. È letteralmente una spina nel fianco, che ti disturba in ogni momento e ti segue ovunque solo per infastidirti. Maledetto.

Però pensando ai giorni che abbiamo passato fino ad ora ci sono stati anche dei piccoli e rari sprazzi di felicità, con lui. O meglio: non di felicità ma di sopportazione. Sono state poche le volte in cui non mi è voluta voglia di saltargli al collo e ferirlo permanentemente come avrei voluto fare ieri sera. Solo al pensiero delle sue manipolazioni mi viene la nausea.

Osservo sospettosa la colazione, nemmeno minimamente intenzionata a mangiarla. Forse non voglio farlo perché ho paura che i ricordi di Miles mi avviluppino di nuovo per portarmi nell'oscurità; o forse è solo perché temo seriamente che abbia messo del cianuro nella marmellata di fragole. Mai fidarsi di Cox.

Tutt'a un tratto dimentico la colazione, e la mia mente ritorna solo alle parole da lui pronunciate ieri sera.

"E sappi anche che se non avessi ritenuto fondamentale il mio aiuto ti avrei lasciato a cavartela da sola."

Non mi avrebbe aiutato. Se non fossi stata così in pericolo non mi avrebbe dato minimamente una mano. Mi avrebbe lasciata da sola a lottare; una ragazza contro un intero gruppo di ragazzi del gruppo di rugby dopati, tra l'altro. Sia chiaro, non sottovaluto le mie capacità da scimmia urlante o di autodifesa, ma penso che contro di loro non avrei avuto chances.

Però forse dovrei sentirmi sollevata: alla fine mi ha aiutata. Dentro di me, però, sento che c'è qualcosa di sbagliato, qualcosa che mi sfugge nelle sue parole. Forse non sono più così tanto brava a capire le persone; forse sono cambiata troppo in questi ultimi mesi.

Il Bracciale delle TenebreOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz