8- Domande indiscrete

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"Solo il tempo ti darà le risposte che stai cercando, e te le darà quando avrai dimenticato le domande."

Osho


Ho lasciato un messaggio a Vivi, ma ancora non l'ha visualizzato. Non faccio che guardare la chat intensamente, come se potessi comandarle a distanza di darmi una risposta, o almeno un segno di vita. In questo periodo è molto strana... Non è da lei non farsi sentire almeno ogni trenta minuti. Speriamo che stia bene...

Tiro un sospiro, poi poso il cellulare ormai scarico e mi metto a guardare fuori della finestra il paesaggio buio e spettrale, tanto per avere qualcosa da fare. Ho provato a mettermi a letto e chiudere gli occhi, ma la giornata di oggi è stata troppo stressante, con troppi colpi di scena, per poter far sogni tranquilli. Mi sento una tensione terribile addosso, e non riesco a capire come scaricarla.

Allora cerco riparo nelle cime scure e ondeggianti degli alberi, che danzano in armonia al ritmo del vento, senza stancarsi mai. Ascolto come i loro rami frusciano, componendo una melodia unica e bellissima, come i piccoli animali cercano un rifugio sicuro per passare la notte, raspando con le loro zampette. Osservo tutto questo paesaggio e mi chiedo che cosa siano in realtà le stelle. 

Sì, so che cosa sono secondo la scienza, ma per me non possono essere soltanto dei corpi celesti luminosi.

Molti credono che siano le anime dei loro cari volati in cielo, altri pensano che lì stiano i loro angeli custodi. Io non so in realtà cosa pensare, anche perché per me non sono nessuna delle due credenze. Io passo il tempo inventandomi teorie su teorie, storie su storie, a proposito di quei piccoli puntini luminosi che rischiarano il cielo più scuro, di come siano finiti lì e perché.

Un rombo di un motore mi strappa dai miei pensieri, e il mio sguardo si aguzza ancora di più. Quando i fari di una macchina sportiva nera parcheggiata nel viottolo di casa mia si accendono riesco finalmente a capire chi sia l'artefice di tutto questo casino. Monitoro ognuna delle poche e rapide manovre che fa facendo stridere le gomme sui ciottoli, chiedendomi dove stia andando a quest'ora il mitico Cox.

Magari si è arrabbiato così tanto per l'evento con James che ha deciso di liberarmi e di tornarsene a casa sua. Forse mi reputa una rompiscatole e non vuole vivere per altri giorni con "una come me"

Meglio così, continuo a ripetermi. Meglio che se ne sia andato. Adesso la mia vita tornerà come prima, senza il minimo fastidio da parte di qualcuno. Tornerò ad essere la Ivy di sempre, pronta a dare consigli a chi me li chiede e a passare la maggior parte del tempo con Vivi, ridendo e scherzando come abbiamo sempre fatto.

Come abbiamo sempre fatto.

Resto con la testa poggiata al freddo vetro perdendo la cognizione del tempo, ma non appena inizio ad assopirmi ricordo di non aver fatto una cosa importantissima: non ho ancora insultato Cox alla vecchia maniera. Spero che farlo mi faccia scaricare un po' della tensione che mi avvolge, altrimenti so già che passerò una terribile notte insonne.

Mi alzo di scatto e corro a prendere il mio diario da dentro il cassetto della scrivania chiusa a chiave, nascosto proprio in fondo, nell'angolino più buio di tutti. Lontano dagli occhi indiscreti.

Quando guardo e ammiro la pelle scura e antica del taccuino non posso fare a meno di notare anche l'oro lucente del bracciale che gli ho affiancato, luminoso nonostante sia nell'ombra. 

È il bracciale di mia madre, che ho deciso di togliermi e di riporre lì da quando il mio impertinente coinquilino l'ha notato. 

Il Bracciale delle TenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora