*CAPITOLO ESCLUSIVO*

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"Niente è come sembra"


27 ottobre 2006 (settimo compleanno di Cassius)


Mi guardo le mani piene di sangue.

Guardo il corpo di mia madre riverso a terra.

«Mamma!» grido, gli occhi che pian piano vanno a riempirsi di lacrime.

«Mamma, ti prego!»

La scuoto, la prendo per le spalle, mi ci butto sopra.

Niente.

«Mamma, per favore! Non voglio più giocare! Farò il bravo, te lo prometto, e non tornerò più tardi la sera. Sarò bravo, mamma. Sarò un bravo bambino!»

Ma lei non risponde.

Lei tiene gli occhi chiusi, come se non mi volesse guardare. Lei tiene le labbra chiuse, come se fossero incollate con una strana colla bluastra. Lei non mi abbraccia, non mi sorride neanche, non mi fa la predica e non mi consola.

Lei semplicemente mi ignora.

La sua pelle sembra troppo fredda sotto la mia febbricitante, e il colore che ha sembra sbagliato, anormale.

La mia tristezza si tramuta in puro dolore, le lacrime si trasformano in singhiozzi che mi squartano la gola, e non posso fare altro che chinarmi alle emozioni umane e restare abbracciato a mia mamma per tutta la notte, come se prima o poi potesse tornare a parlarmi.

Come se il mio desiderio di compleanno potesse avverarsi.


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27 ottobre 2011 (dodicesimo compleanno di Cox)


Gancio destro. Gancio sinistro. Schiva. 

Salto. Gancio destro. Montante sinistro.

Il sudore mi cola da ogni parte possibile del mio corpo, e la mia mente non collabora più col mio cervello.

Non posso permettermi comunque di cedere, non posso sbagliare, o il tutore non mi accetterà più. Devo prevedere qualsiasi cosa ed impegnarmi sempre, devo fargli vedere quanto valgo e quanto posso fare per lui, quanto posso essergli utile.

Sarebbe semplice, troppo semplice se mi comportassi come i miei fratellastri: loro non fanno altro che giocare la carta degli occhioni dolci, fingere di impegnarsi e di essere i bravi bambini educati e gentili, che non ti metterebbero mai nei guai. E poi loro sono dei purosangue, sarebbe uno spreco per lui lasciarli in mezzo alla strada.

Io invece voglio dimostrare i fatti e conquistarmi le cose, non voglio lasciare nulla al caso e neanche al sangue.

«Ma che bravo che sei!»

La voce del tutore mi spaventa talmente tanto che il tirapugni mi colpisce in pieno, mandandomi a tappeto.

«Forse dovevo aspettare a parlare.» Ridacchia tra sé e sé, poi mi porge una mano per rialzarmi, ma che io ignoro. «Non preoccuparti Cassius, non ho intenzione di mandarti via da questa casa. Questo è un rifugio per cacciatori orfani, per i bisognosi, e poi sei così promettente che potrei non considerare il tuo sangue e inizializzarti persino tra qualche anno.»

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⏰ Last updated: Nov 19, 2023 ⏰

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