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Mi lascio aiutare da Cole per raggiungere la villa. La spalla fa di nuovo male e mi sento troppo debole per oppormi alla vicinanza di mio padre.

<<Non chiudere gli occhi.>> mi ammonisce.

Ci provo, ma quelli si chiudono e si riaprono da soli. Non dovrei sentirmi così debole, non è la prima ferita grave che subisco. E una di queste credevo di averla ricevuta proprio dalla persona che mi sta aiutando adesso: una profonda cicatrice sulla coscia. Come può essere ancora lì, se tutto ciò che ho vissuto non era reale?

<<Resta sveglia!>>

Sono sveglia! Vorrei urlare, ma non riesco a parlare.

Mi regge a stento con un mio braccio attorno alle sue spalle e il suo sulla vita, ma le gambe iniziano a cedere man mano che camminiamo.

Apro e chiudo gli occhi; la bocca diviene secca, la gola mi brucia e sento che mi sta venendo la febbre. Gocce di sudore mi rigano il viso nonostante la forte pioggia di poco prima abbia fatto abbassare la temperatura di qualche grado.

Vedo indistintamente la figura di qualcuno che corre nella nostra direzione: si ferma e mi tocca il viso allarmato. Non riesco a capire più niente. Vedo sfocato, non sento più le voci.

<<Successo... maledizione... Zoe!>> sento, poi svengo.

. .. . .. . ..

Apro gli occhi e fatico a mettere a fuoco il luogo in cui mi trovo. Sono sdraiata su un letto bianco, la luce della lampadina illumina il mio corpo avvolto da una vestaglia. Mi pizzica il braccio: un ago è infilato in esso, a cui è collegato un liquido.

<<Zoe.>> dice qualcuno seduto su una sedia di fianco al mio letto.

Alba prende un bicchiere e me lo porge; lo afferro e butto giù tutto d'un fiato. La gola è meno secca, ma lo stesso mi sento debole e stanca.

<<Va tutto bene.>> mi dice accarezzandomi un braccio. <<Sei stata incosciente per un giorno intero, ma va tutto bene.>>

Ho sempre ammirato il suo modo di farmi sentire meglio. Sin da quando era piccola, quando non riuscivo ad accumulare abbastanza denaro per comprare del cibo caldo. Forse una minima parte di me vorrebbe tornare ad avere solo quelle preoccupazioni.

Mi sforzo di abbandonare i pensieri.

<<Che cosa è successo?>> chiedo con un filo di voce e la bocca impastata.

Lei si tocca la treccia, arrotolando tra le dita la ciocca che esce alla punta. <<Cole ha detto che hai parlato con tuo fratello e che lui ha cercato di farti del male.>>

I ricordi presto riaffiorano e il cuore ricomincia a battere forte. Ora mi ricordo tutto.

<<Per fortuna tuo padre ti ha sentita ed è arrivato in tempo.>> dice, poi abbassa gli occhi.

Riconosco questo tono: è lo stesso di quando vuole dirmi qualcosa e si vergogna a parlarne.

Le prendo la mano nella mia e stringo forte. <<Paperella mia.>> sussurro e lei subito alza i suoi splendidi occhi verdi nei miei. <<C'è qualcosa di cui vorresti parlare?>>

Lei sospira. <<Sì, ma non è una priorità. Ci sono altre cose a cui pensare adesso.>>

Vorrei ribattere, ma la porta si apre ed entra Diego. Mi guarda a fondo prima di avvicinarsi, poi tocca la spalla di Alba e le sorride.

<<Per favore, lasciaci soli per qualche minuto.>>

Lei annuisce. Le stringo la mano per l'ultima volta, poi esce dalla stanza chiudendo delicatamente la porta.

Soul Hunter - La vendetta di KillianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora