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Non ho mai partecipato ad un funerale e non sarà oggi quel giorno visto che mi è stato vietato di lasciare la tenuta. Non che smaniassi dalla voglia di parteciparvi.

Qualcuno lì in alto nella gerarchia delle dimensioni ha deciso che oggi in tutti e cinque i mondi colpiti dalla profezia vengano celebrati i funerali delle vittime. Essendoci stati decisamente troppi morti hanno optato per una cerimonia all'aperto, una specie di sfilata funebre silenziosa.

La sto osservando dall'ultimo piano della villa dei Loveblood: gran parte degli abitanti della città è riversa nelle strade, vestiti di nero con dei veli sul viso e posso percepire l'angoscia e la tristezza persino da qui. Visto che adesso possiedo la vista dei vampiri riesco a notare i visi velati di lacrime dei parenti delle vittime. La strada principale che attraversa la città è piena di veicoli che trasportano le bare, e le rose nere, simbolo di questa dimensione, sono ovunque. Nelle mani dei cittadini, sui carri, in terra.

Il Re e la Regina sono lì in disparte accompagnati da un plutone di guardie pronte ad intervenire qualora le voci sulle ribellioni dei cittadini verso il Re fossero vere. Speriamo tutti di no, abbiamo già abbastanza cose a cui pensare e non è tempo di frenare una guerra civile.

<<Vorresti essere lì?>> mi chiede Derek affianco a me.

Scuoto la testa. <<No. Mi bastano i miei problemi.>>

Le grosse campane su una torre iniziano a suonare lente e rumorose. L'enorme orologio con le lancette a forma di rosa spinosa scocca le dodici e i dodici rintocchi accompagnano il suono delle campane. Il cielo grigio minaccia pioggia, più o meno come il mio umore, ma non sono io a condizionarlo.

<<Tutto questo dolore, questa tristezza... perché ricordarlo?>> sospiro.

<<Hanno bisogno di tutto questo. Hanno bisogno di ricordare le proprie vittime, piangerle e dargli l'ultimo addio.>>

<<Tutto questo mi ricorda brutti momenti del viaggio. Non capisco perché vogliano ricordare le cose brutte. Non sarebbe meglio festeggiare la fine della profezia?>>

Poso le mani sul balcone lasciando ondeggiare i miei capelli al vento fresco di fine Settembre.

Sento Derek parlare ma non presto più attenzione perché un volto tra la folla richiama la mia attenzione per un istante. È troppo lontano affinché io lo veda con chiarezza, però ho notato che mi stava guardando. Non dovrebbe importarmi, infondo sono la Soul Hunter di questo secolo e sono sicura che in molti siano curiosi di guardarmi.

Derek richiama la mia attenzione toccandomi un braccio con il suo. <<Non mi stai ascoltando.>>

<<Che ne pensi di guardare quel cartone animato di cui mi hai parlato ieri?>>

La sua espressione finalmente cambia, ora sorride orgoglioso. <<Certo. Di sotto dovrebbe esserci una sala e la televisione con l'accesso ad internet. Sempre se il wi fi oggi funziona.>>

Alzo un sopracciglio. <<Wi fi?>> ripeto. <<Cos'è?>>

Lo vedo ridere. <<Te lo spiego andando di sotto.>> mi porge il braccio. <<Vieni con me.>>

Riesco a volgere per l'ultima volta lo sguardo verso la folla, ma della persona di prima nemmeno l'ombra.

. .. . .. . .. .

<<E così... non hai mai visto Aladdin.>> dice Derek sedendosi sul lungo divano bianco.

Imito i suoi movimenti e mi siedo poco distante. <<No. Lorelay ha insistito tanto affinché vedessimo insieme "La sirenetta", "Mulan", "Il libro della giungla"...>> mi blocco nel nominare il cartone animato che spesso citava De Lancey. Scuoto la testa. <<E "Cenerentola". Non conosco altri cartoni, ce ne sono molti altri?>>

Soul Hunter - La vendetta di KillianWhere stories live. Discover now