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L'ennesima riunione, però questa volta ho deciso di non farne parte. Non ne posso più di ascoltarli, tanto discutono sempre delle stesse cose: prepararsi ad un eventuale attacco, istruire i soldati a Dominio, cercare di far rispettare il Re al resto dei membri del consiglio. Su questo ultimo punto sono decisamente ancora in alto mare, sebbene la Regina sia stata molto chiara a riguardo.

Sono nella sala di tiro con l'arco, quella che odio di più tra tutte, però è anche quella più silenziosa; sono seduta nel bel mezzo a gambe incrociate e con la chitarra blu che mi ha regalato Joey tra le braccia. Le luci sono spente e posso vedere bene solo perché adesso possiedo uno dei poteri dei vampiri: la vista notturna. Le uniche luci presenti sono poste in alto e illuminano solo le sagome poste negli angoli.

Lascio scivolare le dita sulle corde ed esse producono un suono che subito risveglia in me ricordi legati ad una vita passata. Alcuni belli, felici, altri decisamente brutti. Mi aggrappo a quelli belli, ricordando la giornate più proficue e le canzoni più amate dal nostro piccolo pubblico.

Imagine, Otherside, Ci sono anch'io. Quest'ultima non la cantavo bene essendo in italiano, ma comunque mi piaceva il suo ritmo. E poi, è stata la canzone che ha spinto Diego a donarmi la prima rosa bianca.

Spazzo via i ricordi e le mie dita riproducono la canzone cantata da mia madre. Una melodia lenta, quasi come se fosse un richiamo o un lamento. Eppure mi affascina parecchio. E non ho idea di che lingua sia, forse Krillion ma non sono sicura.

<<Non dimenticare mai il mio nome
Non dimenticarmi un'altra volta
Cercami all'interno di questo nuovo mondo
Non lasciarmi andare
Non lasciare andare il mio amore.>>

Le parole vengono fuori da sole accompagnate dalla melodia.

Un nodo allo stomaco non mi permette di continuare. Mi manca il respiro, ho bisogno di urlare o bruciare qualcosa.

Il sangue diviene lava nelle vene, il potere smania di uscire e desidero solo essere in un posto all'aperto per sprigionare tutta questa rabbia senza danneggiare niente. Il cuore batte come impazzito, nella mente la figura di mia madre così vicina a me ma allo stesso tempo lontanissima.

Respira, respira, respira.

Qualcuno mi tocca la spalla e mi costringo a calmarmi. Derek si siede di fianco a me e mi osserva.

<<Hai avuto un attacco di panico? Non ne avevi da un po'.>>

<<Già...>>

Distende le gambe e il corpo in terra, allarga le braccia e poggia la testa in modo da guardare l'ampio soffitto. <<Ho saputo le novità.>> dice dopo un po'.

Poso la chitarra e mi distendo accanto a lui, poi insieme guardiamo un punto indefinito sulle nostre teste. <<Allora sarà stata una lunga e noiosa riunione. Per fortuna non sono venuta.>>

<<Io ti avrei voluta lì.>> mormora.

<<Mi sarei annoiata.>>

Lo sento ridacchiare sotto voce. <<Avresti assistito alla mia promozione da semplice cavaliere a capo del mio settore.>>

Un sorriso spontaneo fa capolinea tra le mie labbra, poi mi volto e vedo che anche lui sorride fiero. <<Che bella notizia! Sono felice per te.>>

Ride. <<Io non sarei felice per me, al tuo posto.>>

<<Perché?>>

Volta gli occhi verso di me e mi guarda per dei lunghi secondi. <<Essere il capo del mio settore implica delle responsabilità, e una di queste è tenerti sempre e costantemente d'occhio. Quindi...>>

Soul Hunter - La vendetta di KillianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora