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L'Esiliato strattonò la ragazzina, costringendola ad inginocchiarsi e a tenere gli occhi fissi sul suo corpo nudo e peloso. Ad Alba venne un conato di vomito: non aveva mai visto un uomo nudo, e sperava che gli umani maschi non fossero in quel modo sotto i pantaloni. Serrò gli occhi e il mostro se ne accorse.

<<Guarda Bob.>> disse richiamando l'attenzione del compagno. <<La verginella si vergogna.>>

Alba non sapeva nemmeno cosa significasse quella parola, però intuì che non fosse una cosa bella perché tutti i mostri iniziarono a ridere di lei.

<<Non ti azzardare.>> disse Cole a denti stretti, tenuto fermo da due Esiliati. <<Se la tocchi, giuro che...>>

L'Esiliato dal riccio pelo nero iniziò a ridere e abbandonò la posizione per raggiungere l'uomo inginocchiato e tenuto stretto dalle corde. <<Perché ti importa tanto di lei? Non è nemmeno tua.>>

Cole sgranò gli occhi. <<Lei è mia tanto quanto lo è Zoe.>>

Ma il mostro non era d'accordo.

I due si erano nascosti bene all'interno dell'enorme bagno privato nella camera da letto dei sovrani, ma il fiuto sviluppato degli Esiliati aveva permesso loro di rintracciarli senza particolari problemi. Cole aveva lottato per non venire catturati, ma loro erano in sette e lui da solo. Così si era rassegnato e lasciato catturare; i mostri avevano portato entrambi in giardino, per poi dividerli e legarli. Le luci del tramonto avevano presto lasciato spazio al buio freddo della notte, e le poche luci nelle aiuole di rose nere non bastavano per vedere ogni cosa con chiarezza.

Cole sapeva che da soli quei mostri non avrebbero potuto ideare un piano così ben studiato, così capì chi li stava guidando.

<<Che splendida idea!>> l'Esiliato si allontanò di qualche passo, battendo le mani e tendendo le orecchie appuntite. Guardò la ragazzina, ora con i grandi occhi aperti e curiosi. <<Facciamo un gioco. Quanto ci metterà la verginella per capire da sola la verità?>>

Ma Alba non era così innocente come tutti credevano. <<So già la verità.>> annunciò con fierezza. <<Lo so che non sono la figlia di Cole.>>

L'Esiliato fu così felice di quella rivelazione che quasi saltellò di gioia. <<Benissimo! Benissimo!>> esclamò tornando da lei. <<E sai anche di chi sei figlia?>>

<<Non ancora.>> si intromise una voce maschile, emergendo dal buio. <<Segui il piano, razza di pusillanime.>>

Alba guardò il ragazzo che stava venendo avanti lentamente dalle tenebre. C'era qualcosa di familiare nel suo modo di camminare, come se non avesse fretta e possedesse tutto il tempo del mondo. Attorno a lui c'era un'aura strana, come se emanasse energia. Le luci del giardino sembravano notare la sua presenza perché iniziarono ad andare ad intermittenza e questo non faceva altro che gettare strane luci sul suo volto scarno.

Lo sconosciuto passò accanto ad Alba e la guardò per un lungo istante. Lei non riusciva a pensare a niente, solo a quanto quella persona incutesse terrore e al contempo curiosità in lei.

Le luci continuavano a sfarfallare, poi lui si rivolse a loro direttamente e, come se glielo avesse imposto in silenzio, tornarono a funzionare normalmente.

<<Solo entrate ad effetto tu, eh?>> lo punzecchiò l'Esiliato.

Il ragazzo non sembrò farci troppo caso. <<Segui il piano.>> ripeté per poi allontanarsi e raggiungere Cole.

L'uomo alzò il viso per incontrare gli occhi del suo rapitore. <<Ma guarda, ci siete quasi tutti. E Coraline dov'è? Sta ideando il prossimo attacco che fallirà miseramente?>>

Soul Hunter - La vendetta di KillianWhere stories live. Discover now