nove:nine

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Sunoo si svegliò con la luce del sole sul viso, guardò l'orario nel telefono ed erano l'una del pomeriggio in punto. Era da tanto che non dormiva così tanto ma si svegliò con un forte male di testa. Niki era nel letto vicino a lui che stava ascoltando la musica e si accorse che finalmente il maggiore si era svegliato.

"Hai dormito dodici ore, renditi conto" iniziò a parlare Niki

"Oh, era da tanto che non lo facevo. Ho fatto un sogno bruttissimo, sto rivivendo ogni cosa da capo" disse Sunoo

"Stai bene? Non hai una bella cera, hai mal di testa?"

"Si" ripose semplicemente

Niki si alzò e si diresse verso lo zaino del maggiore sotto ai suoi occhi increduli, si ricordava che le pasticche per il mal di testa erano nella taschina piccola, ne prese una e la diede a Sunoo.
Quest'ultimo lo ringraziò e si rimise con la testa sul cuscino. Niki stava pensando alle parole del maggiore quando venne fuori la curiosità di Jay: Sunoo era stato adottato? Perchè una famiglia dovrebbe adottare per poi maltrattare chi aveva deciso di prendere in affidamento?

"Va meglio?" gli chiese Niki

"Posso solo stare tutto il giorno nel letto?" Sunoo non gli rispose ma con aria triste gli chiese solo questo

"Non ti puoi ridurre così, devi riprendere la tua vita in mano e sai che noi ci siamo per te"

"Non ha senso, tutto quanto non ha senso! Perchè dovrei riprendere una vita del genere in mano? E poi non dirmi stupidate, tu mi odi e fai tutto questo solo perché sei buono" Niki non disse nulla a questa parole ma se ne andò dalla camera lasciando Sunoo da solo. Il maggiore si alzò, si vestii e senza dire niente a nessuno prese tutte le sue cose e se ne andò di nuovo in qualla casa. Jay era in giardino e vide Sunoo entrare con delle valige nella sua vecchia abitazione. Chiamò immediatamente Niki per delle spiegazioni e dopo aver raccontato ogni cosa, provarono anche a chiamare al telefono Sunoo ma scattava la segreteria, poi bussarono costantemente alla porta ma non ricevettero neanche un segno di vita. Sunoo era in bagno, accovacciato a piangere e pensare alla vita che voleva solo avere ma pensò soprattutto a Niki che sicuramente, almeno quel che credeva lui, il ragazzo avesse disgusto al pensiero che uno come Sunoo avesse una cotta per lui. Cercò di non farsi sentire ma giù i ragazzi si resero conto dove fosse tramite i pianti che venivano proprio dal bagno. Niki un po' si sentiva in colpa e provò ad urlare al ragazzo che non lo odiava e che non era colpa sua, anzi che lui non aveva mai fatto del male a nessuno e che non dovesse prendersi colpe non sue. Sunoo però non gli credette e restò in bagno: ora, però, prese una lametta e provò a farsi del male ma per fortuna, i tre ragazzi tra cui Jungwon arrivato di corsa, lo fermarono prima che potesse farsi qualcosa. Jay prese Sunoo in braccio e lo mise su un letto di una qualche camera lì vicino, Jungwon chiuse la porta del bagno a chiave e tra le lacrime del biondo e la preoccupazione dei tre nacque una grande discussione.

"Che diavolo volevi fare? Sei pazzo? Pensi veramente che stia dando la colpa a te? Non è un argomento di cui voglia parlare ma so che non sei stato te! Sunoo smettila di pensare a questo, devi capire che tu non hai mai avuto colpa di niente di quello che ti è successo" disse arrabbiato Niki

"Me ne sono andato da una famiglia violenta ma sono ritornato in un'altra famiglia violenta: non avrò mai nessuno, prima o poi anche voi andrete via da me"

"Cosa stai dicendo?" chiese Jay
Sunoo aveva anche prima una famiglia violenta?

"Voglio andarmene, non siete nessuno per impedirmelo, voglio essere libero, voglio sentirmi in pace ma se non mi lasciate andare, non potrò mai esserlo"
I tre ragazzi non avevano mai sentito o vissuto una situazione simile e queste parole gli fecero rabbrividire a tal punto che uno di loro si avvicinò a Sunoo in lacrime e iniziò a raccontare la propria storia: Jungwon.

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