quindici:fifteen

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Passarono mesi e mesi, arrivò l'estate e le due coppie erano felici. Quella sera precisa, erano a casa di Jungwon e Sunoo quando la madre diede il consenso ai ragazzi di far stare a dormire i propri fidanzati. Erano felici, al settimo cielo quando acconsentì perchè potevano stare insieme quanto volevano. La madre, infatti, accettò perchè lei era fuori città per lavoro e doveva stare via per tutto il weekend. Si raccomandò di non fare feste strane, di invitare poca gente se magari avessero voluto fare qualche chiacchierata e anche di non distruggere casa. I due ragazzi annuirono con un grande sorriso alla madre e finalmente potettero chiamare gli altri. Sunoo e Niki sarebbero rimasti a dormire nella camera dei ragazzi mentre Jungwon e Jay nella camera della madre.
Sunoo non stava particolarmente bene in quel periodo ma non lo mostrò a nessuno e quindi di conseguenza nessuno se ne accorse: aveva un motivo per essere triste, preoccupato, di cattivo umore, con tanta paura, pensieroso e arrabbiato con se stesso. Due mesi prima gli avvocati della sua stessa famiglia, lo contattarono e avevano notizie brutte per lui ma buone per quelle brutte persone: anche con la sua testimonianza fatta, nessuno credeva alle sue parole e addirittura arrivarono a dire che fu lo stesso Sunoo a provocarsi tutto il malessere fisico che aveva ricevuto. All'inizio rimase così scioccato che si sentì male ma riuscì ad incolpare il suo svenimento a quei mal di testa di quei problemi psicologici. Quella sera ricevette un messaggio da parte del fratello: gli scrisse che erano liberi e che prima o poi lo avrebbero trovato. Al pensiero di rivederli, si sentì male davanti ai suoi amici e il suo ragazzo.

"I-io..." disse Sunoo

"Oi Sunoo, dovevi dire qualcosa? È quasi pronto" gli disse il suo ragazzo sorridendo.
Stava cucinando assieme a Jay mentre Jungwon era in bagno a farsi la doccia per ultimo. In tutto ciò, Niki, sentendo quasi parlare Sunoo, pensava che quest'ultimo dovesse dire qualcosa e quindi col sorriso si girò ma vide tutt'altro. Sunoo cadde a terra, privo di sensi. Quando stavano correndo verso di lui Niki e Jay, si svegliò ma si sentii come la prima volta: gli occhi pesanti, le lacrime che stavano uscendo una ad una, le braccia e il corpo stesso talmente pesante che non riuscì a muoversi di un centimetro e aveva solo la poca vista e l'udito.

"Sunoo, non farmi spaventare, che succede? Era da mesi che non svenivi" gli chiese Niki con gli occhi pieni di lacrime.

"N-niki" provò a dire qualcosa Sunoo. All'improvviso, vedendo Niki piangere, riuscì ad alzarsi e accarezzargli il viso. Si guardarono negli occhi e Niki potè notare che il suo ragazzo chiedeva aiuto disperatamente ma non sapeva cosa stesse succedendo. Jay alzò il ragazzo da terra e lo mise sul divano seduto, Niki corse in cucina a prendere dell'acqua e cercarono di calmare Sunoo. Ricominciò tutto da capo: non voleva farsi toccare, chiedeva scusa inutilmente, si stava dando delle colpe, piangeva e si rannicchiava. A Sunoo rivenne tutto in mente, più di prima. Era migliorato andando dallo psicologo e sapendo che quelli erano in carcere ma a questo punto, con loro in libertà, si chiedeva cosa sarebbe successo di male sia a lui che a chi gli sta attorno. Niki, pur avendo schiaffi da parte di Sunoo per proteggersi, si avvicinò a lui e gli prese il viso tra le mani. Il cuore di Sunoo batteva all'impazzata ma stavolta non era colpa dell'ansia: i suoi occhi e quelli di Niki si incrociarono e le parole dolci del minore lo fece ritornare alla realtà e dentro di se credeva di essere al sicuro in quella casa con quelle persone. Regnò la pace in casa, Jay e Jungwon assistevano alla scena in lacrime ma in silenzio più totale, Sunoo non parlava e Niki iniziò ad abbracciare il suo ragazzo. Un paio di minuti dopo, Sunoo tornò tranquillo. Il respiro tornò normale, il corpo si rifece meno pesante e la vista tornò come prima.

"Che ti è successo? Era da mesi che non avevi questa cosa! Sunoo, dimmi la verità altrimenti ti prendo quel telefono e mi metto a guardare ogni sua singola cosa" Niki era arrabbiato, preoccupato e con una certa ansia addosso.
Sunoo cedette subito, alla fine doveva avvertirli che avrebbero rischiato grosso per via di quella gente. In lacrime raccontò ogni singola cosa, ogni passaggio di mesi e mesi ed i sensi di colpa lo mangiavano vivo...in quel momento la paura più grande della sua vita era di perdere questi tre ragazzi e nella sua mente si disse che ormai sarebbe ritornato solo e come prima. Nessuno disse nulla! Nessuno fiatò, nessuno prese iniziativa per dire qualcosa.
-ecco la mia fine, perchè non l'ho detto a tutti prima? Perchè sono stato zitto?- fu l'unica cosa a cui riuscì a pensare in quel momento. Visto che nessuno parlava, si alzò e andò via ma lo fermarono.

:(Can you just trust me?:)Where stories live. Discover now