3. Elaborazione Di Un Piano

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"Questa situazione è assurdamente divertente, i videogiochi apocalittici non possono proprio competere" una ragazza dai capelli tinti di un verde evidenziatore si stava aggirando per la strada con un vecchio fucile tra le mani.

Si era emozionata durante la visione del telegiornale del giorno precedente, tanto da essere corsa a cercare le armi di suo nonno e, oltre all'oggetto pesante che stava tenendo stretto, era riuscita a rimediare anche una pistola.

Purtroppo era scarica, ma sapeva dove avrebbe potuto trovare dei proiettili e l'idea di fare qualcosa di illegale senza subire delle conseguenze la esaltava al punto da coprirsi il viso con le mani in una sorta di strano imbarazzo "Son Chaeyoung, i tuoi pochi anni di vita non andranno buttati nel cesso come dicevano i tuoi genitori"

Fece un fischio alla vista di uno zombie, esibendo un sorriso malizioso a quell'essere che di umano non aveva più niente "vieni qui splendore, sono pronta a farti ricordare quanto fa schifo la vita" si sentiva quasi vuota e guardandosi le mani riuscì a capirne il perché "per caso hai una sigaretta? Una donna col fucile e una sigaretta è il massimo della bellezza, non credi anche tu? Mi piacciono le tipe rozze"

Il morto vivente aveva già raggiunto uno stato di decomposizione tale da avere dei pezzi di carne che cadevano a terra ad ogni passo barcollante. La puzza, poi, era un qualcosa di allucinante.

"Amico mio, credo tu abbia bisogno di una bella doccia con tanto sapone da fartelo entrare nel culo" gli stava puntando l'arma verso la testa, sentendosi sicura di sé a tenerla con una mano sola "mi dispiace, sai? Ma qualcuno deve morire e non sarò io a farlo, devo ancora dare il mio primo bacio e non posso proprio permettermi di non assaggiare delle labbra succulente"

Il rumore dello sparo era stato assordante considerato il silenzio che regnava per le strade e, per quanto Chaeyoung fosse spericolata ed eccitata all'idea di eliminare tutti gli zombie esistenti, era ben consapevole che presto ne sarebbero arrivati degli altri e che non avrebbe potuto resistere a lungo.

"Meglio muoversi, ho bisogno di cibo e di altre armi se non voglio crepare"

"Quella ragazza è un po' inquietante, ma come fa a non avere paura? Ha passato la notte fuori dall'appartamento da sola e adesso sta dormendo come se fosse tutto normale" Momo stava mangiando le poche cose che avevano diviso per fare colazione, facendo il possibile per gustare ogni singolo boccone.

Sana sembrava pensierosa "a guardarla non mi sembra il tipo di persona che vuole continuare a vivere, forse è per questo che non ha paura di niente"

"È comunque la più utile tra noi e dovremmo ringraziarla perché le sue abitudini per nulla salutari ci permetteranno di dormire un po' durante la notte. Il nostro compito è tenerla al sicuro per tutta la mattina e lasciarla riposare come merita"

"Minari ha detto qualcosa senza essere sarcastica, sento che potrei piangere dalla commozione" si stava pettinando i lunghi capelli rosa, facendo delle pose davanti allo specchio e sbuffando subito dopo "lo sapevo che non avrei dovuto buttare i miei prodotti per il viso, la mia pelle fa già pena"

Mina la stava giudicando con lo sguardo "ti posso assicurare che la tua faccia non è l'unica cosa penosa, il problema è la persona intera"

La ragazza dai capelli blu si era messa ad osservare il modo in cui Dahyun stava stringendo a sé le sue katane, notando con dispiacere l'attaccamento emotivo che c'era tra lei e quegli oggetti letali.

Si era alzata per andare a rimboccarle le coperte, provando una sorta di senso di protezione nei confronti di quella persona apparentemente fragile "Dahyun sta dormendo profondamente, non si è nemmeno resa conto della mia presenza"

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