11. Discesa All'Inferno

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Correre. Un'azione atta a muoversi più velocemente quando la situazione lo richiedeva, una serie di movimenti rapidi in grado di consumare velocemente persino l'energia delle persone più allenate e, nel caso di coloro che si erano trovate coinvolte in un'apocalisse, l'unico modo per cercare di salvarsi dagli zombie.

Sin dall'inizio di quel cambiamento repentino non avevano fatto altro che spostarsi in fretta da una parte all'altra, eppure in quel momento sentivano di essere diventate improvvisamente dei macigni pesantissimi, faticando parecchio per riuscire a coordinare i piedi senza inciampare miseramente.

Si erano nascoste in un negozio di giocattoli, nell'attesa che l'attenzione attirata dall'esplosione avvenuta poco prima venisse rivolta altrove. Erano esauste sia nel corpo che nella mente.

"Per ora dovremmo essere al sicuro, gli zombie non hanno alcun motivo di passare in una stradina tanto stretta" Jeongyeon stava cercando di riprendere fiato. Era piegata in avanti, le mani sulle ginocchia e il respiro irregolare "state tutte bene?"

Dato che nessuna di loro sembrava intenzionata a rispondere dovette pensarci Dahyun "bene non lo credo affatto, però siamo arrivate fin qui ed è questo che conta"

In un angolo di quella piccola struttura vi era rannicchiata Jihyo, ancora stretta tra le braccia di Momo. Stava piangendo senza interruzioni, aggrappandosi alla ragazza dai capelli blu con tutte le sue forze tanto da aver lasciato i solchi delle unghie sulla sua schiena.

Nonostante il dolore lancinante la maggiore non aveva smesso di accarezzarle i capelli con delicatezza, unendosi a lei in un pianto silenzioso "va tutto bene, sei al sicuro adesso" l'aveva sussurrato con tutta la dolcezza di cui era capace, intenzionata quantomeno a calmare i singhiozzi incontrollati di quella fragile giovane donna.

"Non va affatto bene" le parole uscite dalla sua bocca erano quasi incomprensibili "Chaeyoung è morta e non lo trovo giusto"

"Purtroppo piangere non la riporterà indietro, ma possiamo onorare il suo sacrificio facendo l'impossibile per sopravvivere" l'aveva allontanata di poco per asciugarle le guance "una persona come lei non meritava di morire così giovane, tantomeno in un modo simile, però voglio credere che non abbia sofferto e che sia stato tutto immediato"

Mina stava osservando quelle due, la postura rigida fino a farla sembrare più alta ed uno sguardo duro per nascondere la tristezza che aveva nel cuore "a giudicare dalla portata dell'esplosione dubito che Chaeyoung abbia avuto il tempo di provare dolore, credo ci sia voluto nemmeno un secondo"

Il silenzio tornò a riempire le quattro mura in chi si erano rifugiate, dando loro la consapevolezza definitiva di aver perso qualcuno di importante. Oltre a quello però c'era stata un'altra enorme perdita: per sfuggire agli zombie che erano stati attirati dalle urla di Chaeyoung erano state costrette a gettare tutti i loro zaini ad eccezione di quelli contenenti le loro armi.

Non avevano niente da bere e da mangiare e anche quella notte avrebbero dovuto rinunciare a dormire sotto una calda coperta, ma speravano di potersi salvare grazie all'aiuto dell'esercito. Dovevano resistere per un giorno e poi sarebbero state finalmente libere dalle catene della paura.

"Torniamo all'ospedale e, nel pomeriggio, alcune di noi penseranno a recuperare qualcosa da mettere sotto ai denti al supermercato vicino ad esso" era stata Nayeon a parlare, intenta a rigirarsi un coltellino tra le mani "non possiamo stare troppo tempo senza bere e mangiare o domani non riusciremo a raggiungere la terrazza della scuola"

"Hai ragione, dobbiamo essere in forma per quanto possibile" Dahyun stava riagganciando la cintura alla quale erano appese le sue spade "propongo di sbrigarci, andare a prendere da mangiare potrebbe richiedere molto tempo e non ci conviene uscire quando è buio. Ce la fai ad alzarti?"

S.O.S Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt