Parte 4

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Entro nel mio appartamento a grandi passi, buttando le chiavi e la mia borsa sul tavolo della mia cucina open Space.
Sono ancora frastornata da quello che è successo a pranzo.
Dopo aver pranzato velocemente ho accesso il mio telefono, ma dopo poco l'ho dovuto spegnere. Era pieno di notifiche, i social pieni di foto della sera prima, il mio profilo pieno di richieste di amicizia.
Ma la cosa che mi aveva scosso di più era vedere una richiesta ben precisa.

Charles Leclerc ti ha inviato una richiesta di amicizia.

Ero così imbambolata che per la paura spensi immediatamente il telefono.
Non volevo affrontare la situazione, o almeno non in quel momento.
Prima di tornare nel mio bel appartamento, abbiamo fatto un giro per negozi come terapia, ma dovunque entravamo sembrava che mi stessero guardando.
Così combattuta ho deciso di tornarmene nelle mie mura, al sicuro da tutto questo.

Prendo il mio telefono e mi avvio verso la mia camera a grandi falcate.
Ho detto alle mie amiche di tornare a casa, che stavo bene e che avevo bisogno di dormire.
Voglio stare sola.
Ho bisogno di mettermi nel mio letto e riposarmi, se sono fortunata mi addormenterò e al mio risveglio, si scoprirà essere tutto un brutto incubo.

Arrivata in camera decido di mettermi il piatiamo, e dopo averlo indossato, mi infilo velocemente sotto le coperte, anche se è ancora un bel pomeriggio di fine novembre.
Provo a chiudere gli occhi, ma l'articolo letto mi tormento nella testa.
Mi giro e rigiro non trovando pace, così dopo svariati minuti, decido di prendere il mio telefono, appoggiato sul comodino, e di accenderlo.

Dopo qualche istante appare la schermata Home, e il mio telefono inizia ad impazzire per le notifiche.
Le scorro velocemente, cercando qualcosa di veramente importante, ma mi appare la stessa notifica che nel primo pomeriggio mi aveva fatto impazzire, ma stavolta ho deciso che non posso tenere il telefono spento a vita, la ignorerò e basta.

Tutto questo trambusto dovrà pure finire no?

Riporgo il telefono sul comodino, dopo averlo messo in silenzioso, mi giro dall'altra parte e chiudo gli occhi.
Cerco di tranquillizzarmi, e proprio quando riesco a rilassarmi e mi sento trasportata verso le braccia di Morfeo, sento un suono stridulo e squillante risuonare per tutta casa.

Salto dallo spavento, mi siedo sul letto e inizio ad imprecare.
Saranno sicuramente le ragazze che sono preoccupate.

Mi alzo dal letto e mi infilo le mie ciabattine pelose del Re Leone.

Si sì lo so, sono un po' ridicole, però io amo i film Disney!!

Mi dirigo verso la porta d'ingresso, e quando ci sono davanti, non mi disturbo neanche a guardare dallo spioncino, apro direttamente la porta senza guardare chi ci fosse oltre ad essa.

<<Ragazze vi ho detto che sto bene>> dico mentre mi giro verso la mia cucina, convinta che mi seguiranno.

Ma quando non sento rispondere e neanche i passi dietro di me, mi giro puntando verso l'entrata, rimanendo a bocca aperta quando i miei occhi incontrano due gemme verdi che mi fissano divertito.

Prima di poter parlare, mi prendo un secondo per analizzarlo e connettere tutto.
Davanti a me, un ragazzo alto con un maglioncino bianco leggermente lungo che nascondeva il suo fisico asciutto, dei jeans e delle sneakers.
I capelli leggermente arruffati, ma sicuramente voluti così. Un filo di barba gli circondava il volto e delle labbra che avrei riconosciuto subito dopo l'ultima sera.

Era lui! Charles Leclerc era alla mia porta.
Ma come cavolo mi aveva trovata? È una specie di stalker?

Mentre le domande mi balenano nella mente, lo  vedo molto divertito mentre mi scruta soffocando una risata con le mani nelle tasche dei jeans.

Ma che ha da ridere? Adesso gli do un'altro schiaffo a questo sbruffone!

Lo vedo guardarmi da capo e piedi, così stanca della situazione cerco di capire cosa c'è che non va, visto che mi sta quasi per ridere in faccia.

Quando abbasso lo sguardo, capisco il suo divertimento!

Cazzo, sono in pigiama. In uno di quelli da perfetta zitella.

Quando lo sento farsi scappare una leggera risata, alzò lo sguardo e arrabbiata mi avvicino.
Adesso basta!

<<cosa cavolo ci fai tu qui? E come fai a sapere dove vivo?>> gli ringhio contro.
In un'attimo il suo volto divertito scompare, lasciando spazio a un'espressione dura.
<<ho chiesto alle tue amiche. E mi hai costretto tu a venire qua, se avessi accettato la mia richiesta adesso non sarei qua a vederti con questo bel pigiama e le ciabatte di un cartone animato! Me lo sarei evitato volentieri>> mi dice impassibile. 

Arrogante e strafottente!

<<puoi anche andartene>> gli dico trafiggendolo con lo sguardo.
<<puoi vestirti decentemente e venire con me?>> mi chiede addolcendo leggermente lo sguardo.
<< No! Non vengo con te. Non so neanche chi sei>> gli dico strabuzzando gli occhi.
<<però non ti sei fatta problemi a baciarmi ieri sera, e sopratutto a schiaffeggiarmi! Ah comunque complimenti hai un bel destro>> dice muovendosi verso l'interno del mio appartamento.

Bhe colpita e affondata!

<<cosa ci fai qui?>> gli chiedo, ormai già esausta della situazione, mentre lo scruto osservare le varie foto sul mobile all'entrata.
<< sono qui perché abbiamo un problema, non so se te ne sei accorta ma ci sono foto di ieri sera da per tutto >> dice mentre prende una foto che ritraeva me e la mia famiglia in una giornata estiva.
<<si l'ho notato>> dico intrecciando le braccia.
<<ecco, adesso vieni con me e andiamo a parlare con il mio ufficio stampa>> dichiara tranquillo.
<<e perché dovrei venire? Un paio di giorni e la cosa si sgonfierà da sola! Poi scusa non hai mai baciato una ragazza in discoteca? Sono cose che capitano>> dico confusa.
<<mi sono appena lasciato Aurora dopo tre anni, ho gli occhi puntati addosso con tutto quello che sta succedendo nella mia scuderia, non posso avere un danno di immagine dato da una pazza che mi bacia e poi mi schiaffeggia>> dice esasperato, tutto di un fiato.

Mi ha chiamato pazza?

<<bhe la pazza adesso ti sbatte anche fuori>> dico avvicinandomi verso la porta e lo fisso con sguardo duro, mentre aspetto che esca.
<<scusa non intendevo dire quello. Non volevo chiamarti pazza. Non sei pazza, ma come ti sei comportata forse un po'....>> dice capendo di aver sbagliato, si avvicina a me leggermente per cercare di scusarsi, ma mentre parla in modo confuso lo interrompo.
<< è ora che tu vada via>> dico in modo freddo e impassibile.
Lo vedo guardarmi con uno sguardo ferito, non ribatte, capisce che non può tirare più la corda.
Esce fuori dalla porta e si gira a guardarmi.

<<Per favore scrivimi>> riesce solo a dire, prima di ritrovarsi a guardare la porta chiusa.

Mi appoggio con la schiena sulla porta, e mi lascio cadere giù. Affondo la faccia in mezzo alle gambe mentre la mia mente inizia a viaggiare.

Solo io posso sempre mettermi in queste situazioni!

Spazio autore.
Eccoci qua! Buon anno nuovo a tutti!
Come sono andate le feste?

Aurora e Charles sono tornati!!

Fatemi sapere come va la lettura!
Scusate per gli eventuali errori

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