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Casino.
Se c'è una parola per definire la mia vita, sicuramente è questa.
Non c'è mezza cosa che non sia un casino. A partire dalla mia camera fino ai legami che ho stretto nell'arco della mia vita.
Ho avuto un figlio da giovane e questo bene o male mi ha portata a crescere e a cambiare le mie priorità di conseguenza.
Molte volte infatti, mi dimentico che sono comunque una ragazza e che ho diritto di divertirmi e svagarmi un po'.

È quando me ne dimentico, state tranquilli che c'è sempre Clara oppure Louis ed Eleonora a ricordarmelo.
A proposito, strano che non mi stiano tartassando di messaggi per sapere come stanno andando sti giorni... non me la raccontano giusta!
«Ti prego, fallo per me!» mi supplica la mia migliore amica. «Un'ora e poi se ti annoi andiamo via immediatamente» cerca di convincermi
«Ti ho detto che non mi va di andare lì. Preferisco stare a casa a guardare un film.» le dico mentre mi siedo sul divano di casa sua. «Divertiti anche per me va bene?» le dico mentre cerco un programma decente.

«Quarantacinque minuti! Non un minuto di più. Giuro.» mi propone. È da quando sono arrivata a casa sua stamattina che mi chiede, o meglio mi supplica, di andare in un locale a bere qualcosa. Come potete ben immaginare, la mia voglia è pari a meno zero.
«Non puoi stare in casa tutta la sera. Dai ti prego! Farò tutto quello che vuoi!» mi supplica mentre si lancia sul divano con l'obiettivo di intrappolarmi tra le sue braccia che in questo momento sembrano dei tentacoli che vorrei staccare dal suo corpo con tutte le mie forze e lanciarli giù dalla finestra.

« E va bene! Quarantacinque minuti! Non di più.» dico esasperata mentre tento di staccarmela di dosso.
Beh, il mio tentativo rimane vano visto che appena sente le mie parole lancia un urlo di felicità per poi spiaccicarsi a me ancora di più.
«Grazie, grazie, grazieee» mi dice mentre stringe ancora di più la presa sul mio corpo. «Ora ti puoi anche levare» le rispondo mentre le faccio il gesto con la mano.

Il pomeriggio passa in tranquillità tra un discorso e l'altro ricordando anche avvenimenti imbarazzanti accaduti quando eravamo piccole.
Dopo due ore passate da sole, la porta di casa si apre è una voce mascolina esclama: «Amore, sono a casa!» per poi sentire il rumore di chiavi che vengono appoggiate su un mobile.

Gli occhi della mia amica cambiano in un nano secondo e le iniziano a brillare della classica luce che ha una persona innamorata.
Cavolo, è cotta a puntino.
Il suo futuro marito l'ho visto solo tre volte dal vivo e poi l'ho sentito ogni tanto in chiamata insieme a Clara. Per quello che ho avuto il piacere di vedere, è un santo.
Mi rendo conto che io e la mia amica siamo difficili da gestire a volte e lui, riesce a tenere testa alla mia amica che, sarà pure tranquilla, ma quando ci si mette sa essere testarda peggio di un mulo.

Dopo pochi secondi, un ragazzo di ventotto anni con capelli biondi e occhi azzurri, alto e muscoloso il giusto, entra in sala con la giacca elegante appoggiata sul braccio sinistro e un sorriso dolce sul viso.
«Ciao Layla! È un piacere rivederti» mi saluta dopo aver salutato la mia amica con un tenero bacio.
«Ciao Scott, anche per me è un piacere rivederti» gli rispondo per poi ricambiare il suo abbraccio.
Passiamo un'altra oretta a parlare tutti e tre insieme è quando si fanno le cinque del pomeriggio, decido che è il momento di andare a casa così da potermi preparare.

Questa è la scusa che ho usato con la mia amica e il suo fidanzato, ma la verità, è che mi manca come l'aria mio figlio e non vedo l'ora di coccolarlo.
Una volta salutati, mi avvio verso casa a piedi visto che non abita poi così distante da casa dei miei genitori.
Prima di arrivare a destinazione, mi fermo in pasticceria a prendere delle paste per cena. Il profumo che esce è delizioso e mi fa venire l'acquolina in bocca.

Una volta arrivato il mio turno, ordino dei cavolini, bignè di ogni tipo, anche se la maggior parte sono al cioccolato, e delle paste alla frutta.
Soddisfatta dei dolci comprati, esco dal negozio e tutto mi sarei aspettata tranne che ritrovarmi davanti ai miei occhi l'unica persona che non volevo vedere: Cole Jones.

A guardarlo sembra sempre uguale ma più maturo. Adesso porta un completo grigio, facendomi intuire che sia appena uscito da lavoro.
Gli occhi sono sempre uguali ma con una vena più stanca e dura rispetto all'ultima volta che l'ho visto. I capelli sono sempre uguali, né troppo corto ma nemmeno troppo lunghi.

Sta parlando con una ragazza che avrà più o meno la nostra età e da come si atteggia, mi fa intuire che non sono solo amici ma che sono ben altro. La ragazza in questione ha dei corti capelli rossi che non superano le spalle, occhi marroni è un trucco non troppo leggero sul viso che nasconde sicuramente delle lentiggini. Ha un fisico snello e indossa un tubino bianco mentre ha una borsa a tracolla.
Stanno ridendo e scherzando e Cole non mi ha ancora vista grazie al cielo.

Non dovevo dirlo, perché senza avere il tempo di cambiare direzione o di nascondermi, alza gli occhi e li punta su di me.
Improvvisamente il suo sorriso si spegne e punta tutta la sua attenzione su di me e non più sulla ragazza al suo fianco.

Non sapendo cosa fare, faccio 'ciao ciao' con la mano e un timido sorriso piuttosto imbarazzato. Senza aspettare un secondo di più e senza aspettare qualche mossa da parte sua, me ne vado via quasi correndo da tutta questa situazione in cui mi sono ritrovata.

Lo sapevo che prima o poi lo avrei rivisto e mi aspettavo anche che fosse andato avanti, ma vederlo coi miei occhi...ha fatto male. Tanto.
Perché questo, mi ricorda solamente il fatto che lui ha scelto la strada più facile. Che nonostante siano passati anni, lui non si sia mai interessato di me, di noi.

Appena arrivò davanti la porta di casa mia, mi prendo due secondi per riprendermi da quello che è appena successo e prima ancora di entrare dentro, riesco a sentire la risata di mio figlio che di conseguenza, fa sorridere anche me e mi ricorda che Ethan è la cosa più bella che mi potesse capitare.

Appena arrivò davanti la porta di casa mia, mi prendo due secondi per riprendermi da quello che è appena successo e prima ancora di entrare dentro, riesco a sentire la risata di mio figlio che di conseguenza, fa sorridere anche me e mi ricorda che...

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CIAO MIEI AMATISSIMI LETTORI!!!
Scusate l'assenza ma non sapevo davvero come svilupparlo al meglio visto che da qua in poi la storia entrerà sempre di più nel vivo e le cose si faranno interessanti.
Spero vi sia piaciuto e noi ci vediamo Sabato con il prossimo capitolo! (Se riesco a finirlo in tempo)
Baci,
Ele.
P.s: Emilia Romagna , ti sono vicina🫶🏻

Basta un attimoOnde histórias criam vida. Descubra agora