0.2) Corteggiamento a casa Baker

1.7K 94 30
                                    

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

📍 Londra, 1816

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

📍 Londra, 1816

Charles Baker era una persona incredibilmente determinata. Era abituato a vincere, e nelle rare volte in cui si ritrovava sconfitto, faceva di tutto per far rivoltare la situazione. C'erano poche cose che lui amava più di una sfida, e Miss Osmond gli aveva lanciato una delle sfide più interessante che avesse mai potuto ricevere. Se la fanciulla in questione credeva che sarebbe riuscita a farla franca con quelle parole allora si sbagliava di certo. Charles non avrebbe accettato nessun tipo di rifiuto da parte sua. Anche se sarebbe stato difficile, lui l'avrebbe corteggiata, sciogliendo la corteccia di spine presente attorno al cuore della giovane. L'avrebbe resa sua moglie, la Viscontessa Baker, madre dei suoi figli.

Fu per questo che pochi giorni seguenti il ballo di inaugurazione del diamante della stagione - la notte del suo rifiuto - si recò con un sorriso smagliante a casa Osmond. Era pronto a passare un pomeriggio con Miss Osmond. Nella sua mente il piano che aveva progettato era più che chiaro: avrebbero avuto una conversazione civile. Lui si sarebbe mostrato affascinato dai suoi abiti e le sarebbe arrossita ad ogni suo complimento. L'avrebbe invitata alle corse che si sarebbero svolte la settimana successiva, e gli avrebbe proposto una passeggiata al parco per i giorni seguenti.

Poi con il passare dei giorni si sarebbe avvicinato sempre di più. Sarebbe addirittura stato disposto ad invitarla nella sua casa di campagna, ad Aubrey Hall, dove mancava da anni. Quella era la casa in cui lui era vissuto fin da bambino, ed era anche il luogo in cui il giovane padre gli era morto tra le braccia. Per quanto amasse quel posto molte volte gli ritornava difficile tornarci. Ma lo avrebbe fatto.

Era estremamente convinto che corteggiarla si sarebbe rivelato un gioco da ragazzi. O almeno, ne era convinto prima che un valletto non spezzasse tutte le sue speranze, comunicandogli che Miss Osmond non era in casa. Non ebbe così altra scelta se non quella di risalire sulla sua corazza e ritornare a casa, pronto a passare un altro pomeriggio circondato da fogli contabili, senza immaginare che in quel momento si stava avvicinando a Miss Osmond più che mai.

Isabella, nel frattempo, guardava scettica l'uomo seduto sul divanetto difronte a lei dai riccioli rossi e la stazza minuta. Gli era arrivata una lettera il giorno prima da Clarise. Si era lamentata di quanto potesse essere noioso un uomo, pregandola di passare un pomeriggio con lei, mentre giovani corteggiatori si presentavano in casa Baker con l'intento di corteggiarla in qualche modo.

Il libertino che mi amava || Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora