Collina

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Sono seduta su un prato,

in cielo il sole,

sull'erba la coccinella.

Sono su una collina,

non tanto alta,

da cui si scorgono montagne innevate.

Quel freddo,

lo si può percepire dal venticello fresco,

che di tanto in tanto trafigge i miei capelli.

Indosso un vestito blu,

come la notte,

con ricami bianchi come le stelle.

Guardo il panorama,

e penso.

Penso al tempo.

Seduta,

mi sento libera,

sento il tocco della vita sfiorarmi la pelle.

Appoggio la mia schiena a terra,

e mi lascio abbracciare dal prato.

Mi lascio andare,

chiudo gli occhi.

Vedo un mare,

un mare nero,

ricco di dolore,

che brilla di buio,

che grida di silenzio,

e ripenso al passato,

al mio corpo.

Sento freddo,

mi guardo intorno un altro po',

da lontano vedo le persone che ora non ci sono più,

vedo il mio dolore passeggiare sullo scenario di mille sofferenze.

Riapro gli occhi,

e tutto scompare,

il cielo è azzurro,

sto bene,

e il venticello fresco pettina i miei capelli ridandomi vita.

Mi siedo di nuovo,

e ascolto un po' di musica.

Apro lo zaino e cerco la borraccia per poter dissetarmi.

La prendo,

e bevo.

Richiudo lo zaino,

e la stanchezza mi suggerisce di sdraiarmi di nuovo,

così chiudo gli occhi.

Questa volta vedo una casa,

una casa che sta cadendo a pezzi,

dentro la quale vive una bambina,

una bambina triste e sola.

Vedo un uomo,

che la prende per mano,

la dipinge come un quadro.

Subito riapro gli occhi,

e tutto scompare.

Bevo un altro po' di acqua,

mi accendo una sigaretta,

cerco di calmarmi,

e mi sdraio ancora.

Chiudo gli occhi.

Vedo un cielo nero,

è notte,

e le persone camminano mano nella mano,

io sono dietro,

sola,

sola fino a quando non arriva lui,

un uomo che decide di farmi compagnia.

Passeggiamo e io piango,

mi chiedo perché.

Riapro gli occhi esasperata,

e piango.

Piango nel mondo perfetto,

nel mondo perfetto in cui mi trovo.

Continuo ad insistere,

un'ultima volta.

Chiudo gli occhi.

Vedo una strada sgretolata,

che mi porta a un uomo che mi porta con sé dove il mare finisce,

e mi sento male,

mi sento strana.

Riapro gli occhi,

e penso solo ad una cosa:

"Questo mio umile mondo, in cui mi rifugio. Questo prato, questa vita. Mi rende tanto felice. Allora perché torno sempre lì quando chiudo gli occhi?"

-Alessia!-

Una persona che ancora non riconosco mi riporta nella vita reale, mi lavo la faccia e fingo che nulla sia accaduto.

"In bilico tra l'essere felice e scegliere la tristezza, la farfalla decide di tagliarsi un'ala per poter volare solo quando lo desidera".

Pagine strappate dal cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora