Fallimento

12 2 0
                                    

Mi sono chiesta spesso chi io fossi.

Mi è capitato di guardarmi allo specchio per poi piangere,

per pensare.

Forse è vero: quando siamo soli ci perdiamo.

Sprofondiamo in una crisi, in bilico tra il credere e il cedere.

I nostri respiri si fanno pesanti.

Inspiro: mi trattengo.

Espiro: butto fuori.

Le nostre mani tremano.

I nostri occhi si aprono.

Le nostre orecchie si tappano.

Le nostre bocche si chiudono.

Il nostro cuore si apre.

Quando una ferita si apre sanguina,

è il dolore di chi ha vissuto troppo in così poco tempo,

è il grido di chi non parla,

è il veleno di chi sta cadendo.

Se ripenso a quanti sforzi ho fatto,

realizzo di non potermi colpevolizzare.

Eppure l'oscurità piove dal cielo,

un dono tenebroso ci viene fatto.

È la sera.

Quando vado a letto i demoni mi seguono,

i demoni entrano sotto le coperte e mi abbracciano.

Io li tengo per mano, li abbraccio a mia volta e faccio di loro il fulcro della mia esistenza.

I colori si sbiadiscono,

le luci si spengono e gli occhi si chiudono.

Ma la mia mente continua a lavorare, lei si nutre dei demoni.

Ma ora mi chiedo: che cosa ho sbagliato?

Ebbene, per quanto il dolore faccia male,

io vivo tramite esso,

lo stringo a me fino a che non mi annienta.

Lui è capace di entrarti dentro e ucciderti senza che tu te ne accorga.

L'abisso che abbiamo creato con le cadute si fa sempre più profondo, ed io non riesco ad atterrare.

Il mio peso si fa sempre più leggero mentre sprofondo, sento che la mia caduta è lenta.

Mentre cado sento i miei respiri, sento le mie parole.

Ed ora mi rigiro nel letto assieme ai demoni a chiedermi cosa c'è che non vada.

La sera mi restano solo loro.

La solitudine di chi ha rinunciato troppo spesso,

di chi ha taciuto a lungo,

di chi ha perso la strada,

di chi è fermo a contemplare un vuoto inesistente.

La compagnia dei sensi di colpa ci rende tristi,

ci prosciuga.

Ora basta parlare in modo generico.

Io sento di star crollando,

sento una voragine in petto e sensi di colpa nel letto.

Provo a dormire ma non ci riesco,

prendo la porta ed esco.

Esco da un circolo vizioso di frustrazione, è forse la paura del fallimento?

Pagine strappate dal cuoreWhere stories live. Discover now