C'era d'aspettarselo, il momento, stava arrivando. @y-yagii propone di parlare della scena più chiacchierata di The End of Evangelion, perché mancavo solo io a farlo pubblicamente, no? Comunque, questa non è una spiegazione, né un bigino, né un pezzo di manuale che avete sempre desiderato per capire qualcosa del film, ma piuttosto un commentario o un saggetto, una traccia che spero vi sia utile per coglierne alcuni aspetti e che, beh, sia anche solo piacevole da leggere.
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Questa è la scena che resta più impressa di tutti i 150 minuti seguenti. È difficile dimenticarla, anche se non si è appassionati di Evangelion e si è visto The End of Evangelion per curiosità o per caso. Il motivo è molto semplice, questo è Anno che ci dice "Ehi ragazzi, ben tornati a casa, mi siete mancati, adesso lasciate che vi spacchi le ossa con questa mazza chiodata e poi pisci sulle vostre ferite". E noi: "Sì, maestro. È un piacere, maestro🙏🏻".
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[Shinji fa visita ad Asuka nella stanza ospedaliera 303]
Ho letto spessissimo, sin dalla mia prima visione dell'EoE, la domanda "perché?", "per quale motivo Shinji lo fa?". La risposta è implicita nella domanda: perché sì. Perché non c'è un perché. Cosa ci comunica a pelle la scena? Direi disgusto. O disagio, o incredulità, o tristezza. O tutte queste cose insieme. Questa sensazione è già da sola la risposta. Detto questo, a me la scena non è mai sembrata misteriosa. Avrei voluto che lo fosse, così non avrei avuto l'istinto di pucciare nel gabinetto la testa di uno dei miei personaggi preferiti in assoluto. È chiaro come il sole che la serie mettesse in contrapposizione Asuka e Rei. Essendo agli antipodi e complementari, coprivano da sole lo spettro del femminile, tanto che Anno ha dovuto ammettere che nel creare Mari, nel Rebuild, la difficoltà è stata ideare una ragazza che non fosse solo "quello che non erano o Asuka o Rei". Dove Rei era l'astrazione, l'etereo, il silenzio, Asuka era il concreto, la carne, il rumore. Di tutte le complesse interpretazioni fatte di Eva, l'unica lampante è quella che riveste Asuka e Rei dei ruoli di Eros e Thanatos, tant'è che:
"[Eros] tende a creare organizzazioni della realtà sempre più complesse o armonizzate, [mentre] Thanatos tende a far tornare il vivente a una forma d'esistenza inorganica. Queste sono pulsioni. Eros rappresenta per Freud la pulsione alla vita, mentre Thanatos quella alla distruzione."