25. Appuntamento? - Hazel

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Un appuntamento a tre.

Finalmente James ed Elliot si incontreranno.

Finalmente farò vedere quanto sono simili.

Scelgo un vestito dall'armadio: cosa dovrei mettermi? Pantaloni o un bel vestito che richiami il posto da cui vengo? Ormai ognuno di loro sa che sono fuggita da casa, ho detto tutto di me e loro hanno raccontato a me la loro vita, ma mi sento ancora incompleta, insoddisfatta.

Quello che sto passando è un periodo strano rispetto ai diciassette anni vissuti chiusa al castello, mi sembra di avere tutto, ma nonostante cerchi di apprezzare tutte le cose che mi sono state date, non so perché mi sento così incompleta.

Prendo un vestito blu scuro e mi guardo allo specchio appoggiandomelo al petto: questo oppure dei semplici pantaloni?

Una maglietta oppure un maglione leggero?

Degli stivali o delle scarpe da ginnastica?

Capelli raccolti o sciolti?

"James o Elliot?" mi trovo a sussurrare fissandomi allo specchio.

"Cosa?" sussurro nuovamente.

Che c'entrano loro due? Perché sono saltati fuori? Stavo decidendo come vestirmi e mi sono venuti in mente...

Ma perché mi sono venuti in mente proprio mentre pensavo alle indecisioni?

Sono sicura di quello che provo per ciascuno di loro? So per certo perché sono rimasta qui e non sono tornata a casa (oltre per il fatto che non saprei come fare)? Per chi tra i due ho scelto di rimanere?

All'inizio sono venuta per James, poi sono rimasta per Elliot, giusto fino a quando non avrei ritrovato il modo per tornare, ma ora James mi si è riavvicinato e non potrei provare a vivere in un mondo senza di lui, la stessa persona che mi ha fatta stare male.

Elliot mi ha accolta, mi ha protetta e si è fidato di me...

"Hazel..." entra Connor, che si ferma sul ciglio della porta.

"Cosa vuoi?" chiedo mentre appoggio su una sedia il vestito blu.

"Ti devo parlare, se vuoi sapere, ti rivelerò, ma non posso prometterti che capirai tutto..."

"Siediti, e parliamo..."

Ci sediamo uno di fronte all'altro, io lo fisso, lui guarda per terra.

"Dove hai trovato quel diario?"

"Era in camera di James, quando abbiamo messo a posto l'ho visto e l'ho preso."

"Posso vederlo?" glielo porgo, lui lo appoggia sulla coperta rosa chiaro del letto e inizia a sfogliarlo.

Accarezza le parole e poi il nome della ragazza. Arasia. Inciso nelle pagine con l'inchiostro.

"La penna con cui lo ha scritto gliel'avevo regalata io. Indelebile, come il ricordo che io conservo di noi due. Pensa che si rifugiava sempre in questa camera, e scriveva e scriveva. Non sapevo cosa le passasse per la testa, ma ora potrò scoprirlo."

"Chi è Arasia?"

Silenzio, sposta gli occhi su di me e mi guarda.

"Mia sorella."

"Ma dice che eravate innamorati e che..."

"È così infatti. Non eravamo imparentati di sangue, ma per proteggerla avevo deciso di spacciarla per tale. La amavo così tanto..."

"Non la volevi, ha scritto lei qui"

"Per proteggerla, è la verità..."

"Vuoi sempre proteggere tutto, ma in conclusione finisci per perdere."

"Hai ragione Haz. Sono un completo disastro, ma che potevo fare?"

"Poi da cosa dovevi proteggerla?"

"Aveva delle visioni, leggeva nel futuro."

"Viene davvero da un terzo mondo? Mi sembrava di rivivere la mia storia mentre leggevo la sua."

"Sì, è arrivata qui per il tuo stesso motivo: per trovare l'amore della sua vita. Mi sento così in colpa..."

"Perché?"

"Quell'amore ero io. Era venuta qui per me e io l'ho fatta solo stare male..."

"Ma l'hai vista davvero morire...?" si tira su le maniche e mi fa vedere le cicatrici che avevo già notato un po' di tempo fa.

"Sì. Prima di morire mi ha detto che sarebbe arrivata un'altra ragazza bisognosa, che ti avrei dovuta aiutare, che ti avrei dovuto proteggere, perché quello che meritavi era di essere felice e protetta." Smette di parlare e cala il silenzio. Solo ora mi accorgo di quanto sono stata stupida: accusarlo di proteggermi troppo senza sapere il perché mi volesse proteggere.

"Scusa, non volevo offenderti l'altra volta... mi sento così..." lo abbraccio: non ci stiamo parlando da giorni e mi rendo conto di come sia stupida questa cosa.

"Stai attenta, Haz. Attenta a quello che fai, a quello che dici, a tutto."

"Perché è stata uccisa?" chiedo come ultima cosa, prima che lui si richiuda la porta alle spalle.

"Non è questo l'importante, l'importante è che tu sia stata messa all'erta."

E se ne va.

Decido di mettermi dei pantaloni, maglione e scarpe da ginnastica, i capelli sciolti e aspetto seduta sulle scale che Elliot arrivi.

James si sta facendo la doccia e non appena sarà pronto e il biondino arriverà, andremo a fare una passeggiata.

Ho deciso come vestirmi e come tenere i capelli, questo è vero, ma non chi scegliere tra i due.

Scaccio il pensiero che mi lascia allo stomaco un po' di angoscia, intanto guardo fuori dall'immensa vetrata: non c'è ancora nessuno.



Foto: https://i.pinimg.com/564x/a9/c8/da/a9c8da823ed1f53b1509ba306955fd5f.jpg

Scusa Se Ho Scelto TeWhere stories live. Discover now