31. Morire - James

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"Che devo fare?" guardo Connor ancora appoggiato alla porta della camera di Aviana.

Che devo fare per salvarla?

Che devo fare per farla tornare indietro?

Che devo fare per far uscire da questa rosa la mia rosa?

"Non lo so." Le parole del ragazzo risuonano nella stanza silenziosa e io mi alzo per guardarlo negli occhi, accorgendomi di essere più alto di lui.

"Come non lo sai? Arasia non ti ha detto più nulla? Ci deve essere assolutamente un modo, non posso lasciarla lì da sola."

"Arasia non voleva che io la rincorressi, voleva porre fine a tutto questo da sola, voleva proteggermi, anche se mi ha fatto più male quando se n'è andata da casa."

"Com'è successo?" chiedo io sedendomi sul letto. Connor rimane in piedi e tira fuori dalla tasca della giacca una scatolina che apre.

"Ero andato a comprarle questo." Guardo l'anello abbellito da un diamante che scintilla.

"Le avrei chiesto di sposarmi, di restare per sempre con me, di dimenticare la sua famiglia e di vivere felice senza pensare a quello che sarebbe successo nel suo mondo, perché si deve guardare al futuro e lei non poteva pretendere di rimanere infelice con lo scopo di far diventare felici altri. Ci avevo messo un po' a capirlo, ma eravamo fatti davvero l'uno per l'altro. Lei lo aveva sempre detto, sempre visto, ma io non volevo accettarlo. Non volevo accettare che se avessi ammesso il mio amore, lei avrebbe rinunciato al castello. Presto ho scoperto che quello di cui aveva bisogno era allontanarsi da quel posto e da quei nobili insensibili. Con il tempo ho scoperto molte cose e mi sono inspiegabilmente innamorato di lei.

Così una sera sono andato a ritirare questo anello, ma al mio ritorno lei non c'era più.

Aveva lasciato un biglietto in cui mi ringraziava, ma in cui diceva che aveva visto nel futuro, che il mondo aveva bisogno di lei, che non c'era più tempo."

Tira fuori dall'altra tasca, quella sinistra, un foglio spiegazzato.

La scrittura sembra quella di Hazel.

Caro Connor,

ti ringrazio per quello che hai fatto per me, perché mi hai sempre scolpito il sorriso sul volto, perché sei stato il mio sogno.

Grazie per le serate passate assieme, per le giornate che da brutte sono diventate belle solo vedendo il tuo sorriso.

Ma nonostante questi bei ricordi ti devo salutare, perché nella mia mente ho avuto terribili visioni.

Prima che venissi qui ho scoperto che mi madre era incinta, che mio padre stava per morire e che stavo per perdere tutti i miei affetti.

Mia madre è incinta un'altra volta, e questa è stata la ragione per cui Kiestun non ha messo in atto il suo piano.

Non ho capito perché prima di venire qui non ho visto quello che sarebbe accaduto, so solo che in qualche modo lo scoprirò.

Ora vado, pronta per conoscere mia sorella. Sai come si chiama? Hazel, un bellissimo nome.

Stai attento, perché un'altra ragazza fuggirà per amore e tu dovrai curarla, consiglia al suo innamorato come proteggerla, e ricordati che ci sarò sempre.

Ciao Connor, anche se non te l'ho mai detto, ti amo.

Cerco altre frasi sul retro del foglio, altri chiarimenti, altre tracce per capire chi sia questa Hazel.

Ma quando incontro lo sguardo di Connor, capisco tutto.

"Non dirmi che..."

"Sì James, Arasia è la sorella di Hazel."

Passiamo i successivi minuti a cercare di capire come sia possibile tutto questo, come Hazel sia stata imparentata con Arasia, come io riuscirò a salvare la mia piccola principessa.

"Proviamo a ripensare alla storia, ci deve essere un modo..."

"La fine della storia è molto chiara: la rosa appassisce, lui muore." Non trovo nessun significato nella fine del libro, molto romantico, ok, penserete, ma come mi aiuterebbe a ritrovarla?

"Una metafora..." sussurra Connor.

"Una metafora? Ma per piacere..."

"Dammi il libro della storia di Hazel." Prendo dal comodino di Aviana l'oggetto tanto sfogliato e lo porgo al ragazzo.

"Devi pungerti con la rosa" biascica Connor ancora intento a leggere.

"Come scusa?"

"Pungiti, credo che quando lei muoia tu devi fare lo stesso, magari vi riporterà in vita."

"Andrò nel regno dei morti per riprenderla?"

"Vedila così" inarca le sopracciglia, poi aggiunge "non sono sicuro di quello che ho detto, però. Quindi scegli tu quello che preferisci: se giocare con la vita e la morte, o rimanere qui."

Il senso di felicità che mi ha investito in questi mesi fino ad oggi svanisce e non riesco più a sorridere.

Lei non c'è più, sorridere non ha più senso.

Non potrò mai più scherzare senza di lei, con che coraggio uscirei e bacerei un'altra dopo tutto quello che è successo?

Senza pensarci troppo su, prendo la rosa e trattengo il fiato mentre una spina mi perfora il pollice e i petali diventano più scuri.

Se non dovessi più rivederla, almeno morirei con lei come nel racconto che ho letto così tante volte a mia sorella.



Foto: https://i.pinimg.com/564x/bc/d7/77/bcd777dfef5ac77588a3825d0845ddd0.jpg

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