40. Il Mio Lieto Fine - Hazel

28 6 26
                                    

Rimango stesa sul divano, James che dorme sul mio petto, io che gli carezzo dolcemente la guancia leggermente ruvida, per colpa della barba che sta ricrescendo.

Non ho avuto nemmeno il tempo di dirgli che avrei voluto fare una doccia, che mi ha presa in braccio e ci siamo seduti qui.

Ha chiuso gli occhi, e dieci minuti dopo, stava dormendo.

Sospiro piano, cercando di non far rumore e lo stringo ancora di più a me.

Ce l'ho fatta, finalmente. Ce l'ho fatta.

Ho trovato il mio pezzo mancante, l'altra metà del mio cuore che non sapevo di aver riposto qui.

James mi è corso dietro sempre, e mi rendo conto solo ora che non sono una ragazza facile.

Ho paura, e mischiata al suo coraggio mancante, abbiamo rallentato le nostre confessioni: non siamo riusciti a dirci subito quello che provavamo.

Se avessimo detto subito che ci amavamo? Se mi avesse implorata subito, dicendo che non poteva vivere senza di me?

Sarebbe stato meglio, è vero, ma non sarebbe successo tutto questo.

Non avrei avuto ancora tutte queste farfalle, non mi sarebbe sembrato tutto così più bello.

La quiete dopo la tempesta.

Penso ascoltando il silenzio interrotto dal suo russare.

Cavolo, Hazel, finalmente è qui.

"Tutto come mi ricordavo..." una lieve voce fa capolino dalla porta non appena si chiude.

"Hai visto, amore? Sei finalmente a casa, sei finalmente qui..." Connor getta a terra la giacca, Arasia lascia cadere la sua borsa, e si abbracciano, iniziando a baciarsi.

"Hazel!" sussulta lei spostando lo sguardo su di me. No, non su di me, ma su di noi. Le sorrido, facendole notare che non voglio svegliare James. Lei mi rivolge un altro sorriso (che credo di aver ereditato esattamente uguale) e mi accarezza la fronte, mentre l'altra mano è in quella di Connor. Mi salutano e vanno al piano di sopra, sorridendo e baciandosi.

Uno sbadiglio, apro gli occhi.

"Ma buongiorno!" dico sottovoce ad un James appena sveglio.

"Quanto ho dormito?"

"Cinque ore... ora stai meglio?"

"E tu sei rimasta per cinque ore qui?"

"Sì. Dovevo, te lo dovevo. Tu stai bene?"

"Mai stato meglio." Mi bacia e mi abbandono a lui. Dopo qualche minuto, mi alzo e lui si siede.

"Vado a farmi una doccia, poi se vuoi ti preparo qualcosa da mangiare..."

"Vai, dopo ti porto in un posto. Tu hai fame?"

"No, ho ancora lo stomaco chiuso..."

Salgo le scale e mi butto sotto al getto caldo della doccia, godendomi il calore mentre la pelle delle mie gambe diventa rossa. Indosso un vestito trovato nell'armadio di Arasia, che non mi faccia cambiare aspetto, però. Non ho bisogno di nascondermi, né di proteggermi. Mi guardo allo specchio, e trovo i miei occhi di una luce diversa.

Marroni, ma luccicanti, sorridenti, innamorati. Potrei vederci i cuoricini dentro.

Il vestito rosa mi fascia il busto, lasciando le spalle nude. La stoffa parte da sopra il gomito, creando una spallina come quella delle principesse che ho visto disegnate sui libri di Aviana. La gonna è brillantinata, rosa, con numerose pieghe. Se giro su me stessa, si gonfia e danza con me.

Scusa Se Ho Scelto TeWhere stories live. Discover now